Varie 16 aprile 2024

Che export tira? Febbraio 2024

Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. A febbraio l’export è aumentato del 3,8% rispetto al mese precedente, sul traino dei Paesi extra-Ue (+7,5%), a fronte di un incremento modesto per quelli Ue (+0,3%).

Il trend. Le esportazioni sono tornate a espandersi in termini tendenziali (+1,7% dopo il -0,2% di gen’24 vs. gen’23), grazie in particolare alle vendite a elevato impatto di navi e imbarcazioni verso gli Stati Uniti; al netto di queste l’export risulterebbe stabile (-0,2%).

Contesto globale. L’avanzo commerciale, pari a €6 mld a febbraio, beneficia del notevole sostegno dell’area extra-Ue, alla luce di un disavanzo per l’Ue.

 

2. Come è andata nei primi due mesi del 2024?

Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%). Tra i settori a maggior crescita, mezzi di trasporto (escl. autoveicoli; +19,2%) e alimentari e bevande (+12,7%).

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Le vendite verso i Paesi Ue hanno riportato un lieve aumento (+0,3%), nonostante le flessioni di rilevanti mercati come Francia (-0,4%) e Germania (-4,1%). L’export ha registrato un incremento deciso verso Polonia (+11,8%) e Spagna (+5,6%) e più contenuto per Paesi Bassi (+2,3%) e Belgio (+2,2%).

Più ampia la crescita verso i Paesi extra-Ue (+1,3%), frutto di andamenti diversificati. I rialzi a doppia cifra di Stati Uniti (+19,5%), Giappone (+19,4%) e Paesi  OPEC (+16,1%) hanno controbilanciato i cali di Cina (-52,6%) e Russia (-7,7%). In buon aumento l’export verso India (+7,8%) e in modesta contrazione verso Regno Unito (-0,9%).


2.2. Focus Paesi

Nei primi due mesi dell’anno le esportazioni di autoveicoli sono risultate in crescita in diversi mercati: Romania (+19%), India (+12%) e Germania (+8,3%). I prodotti chimici hanno registrato un andamento positivo – al contrario del settore a livello mondo – a Nuova Delhi (+8,5%), stazionario a Berlino (+0,2%) e in negativo a Bucarest (-4,8%). La domanda di metalli, invece, dopo i forti incrementi del 2022, ha segnato flessioni più o meno intense diffuse però a tutte e tre le destinazioni: Romania (-2,2%), India (-7,7%) e Germania (-17,1%).


2.3. Focus industrie e settori

I beni strumentali continuano a tenere il piede sull’acceleratore (+10,1%), grazie all’intenso supporto dato dai volumi (+6,9%). Si indebolisce l’incremento fornito dai beni di consumo (+0,8%), nonostante il marcato contributo di quelli durevoli (+8,1%) – specie altra manifattura (+15%) – che si è contrapposto al contenuto calo dei non durevoli (-0,5%).

Mantengono la contrazione, invece, i beni intermedi (-6%), su cui pesa la significativa riduzione sia dei valori medi unitari (-3,4%) sia della componente in volume (-2,7%). Una simile dinamica, seppur più intensa, spiega la decisa flessione dei prodotti energetici (-9,5%), al netto dei quali l’export crescerebbe dell’1,2%.

 

Le vendite di alimentari e bevande hanno segnato un vivace incremento (+12,7%), particolarmente sostenuto dai Paesi extra-Ue (+21%). Tra questi si evidenziano notevoli tassi di crescita in Giappone (+84%), Stati Uniti (+24,8%) e Regno Unito (+18,1%).

Gli apparecchi elettrici (+3,7%), importanti beni per la transizione energetica, hanno mostrato rialzi a doppia cifra verso diversi mercati, ad esempio Paesi OPEC (+21,5%), Stati Uniti (+15,4%) e Spagna (+13,9%). La performance lievemente negativa della domanda di mobili (-0,7%), seppur diffusa a più geografie di destinazione, è da attribuire al calo registrato dai Paesi Ue (-3,1%), specie da partner rilevanti come Francia (-3,3%) e Germania (-10,1%).

 

 

 

 

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