Varie 20 aprile 2022

Che export tira? Febbraio 2022

Tra gennaio e febbraio 2022 le esportazioni italiane sono cresciute del +22,6% in termini tendenziali mostrando, da un lato, una componente di rimbalzo rispetto a inizio 2021, e dall’altro, una forte crescita dei valori esportati a fronte di un aumento significativamente più contenuto dei volumi.

1. Il mese di riferimento

La congiuntura.  A febbraio l’export italiano di beni è aumentato ancora (+1,6% rispetto al mese precedente), grazie alle vendite registrate verso sia i Paesi Ue (+1,3%) sia quelli extra-Ue (+2%). Si mantiene molto positiva anche la performance del trimestre (+5,8% rispetto a set-nov’21).

Il trend. In termini tendenziali, a febbraio le esportazioni sono cresciute del 22,7%, un ritmo uguale a quello rilevato a gennaio (+22,6%).

Contesto globale.  L’incremento su base annua di febbraio è diffuso a tutti i principali partner e trainato dai beni di consumo non durevoli, specie alimentari e bevande, e intermedi, in primis metalli e chimica. 

 

2. Come è andata nei primi due mesi?

La crescita nei primi due mesi (+22,6% vs gen-feb’21) mostra, da un lato, una componente di rimbalzo rispetto all’inizio del 2021 ancora interessato dalle restrizioni legate alla pandemia (-6,2% gen-feb’21 vs. gen-feb’20) scoppiata a marzo 2020, dall’altro una forte crescita dei valori esportati a fronte di un aumento significativamente più contenuto dei volumi.  

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Le esportazioni verso i Paesi Ue sono cresciute a un ritmo elevato (+24,7%). Si osservano incrementi particolarmente forti verso Spagna (+33,6%), Belgio (+33,4%) e Paesi Bassi (+29%); mentre gli aumenti si mantengono su livelli inferiori alla media per Germania (+20%) e Francia (+17,4%). 

Molto positiva, anche se meno intensa, la crescita verso i Paesi extra-Ue (+20,2%). Godono di una fase di ampio rimbalzo Stati Uniti (+31,1%) e Regno Unito (+28,9%). Significativo anche l’incremento verso l’India (+29,7%), più attenuato per Paesi ASEAN (+9%), Svizzera (+5,5%) e Cina (+2,5%). 

 

2.2. Focus Paesi

Tra gennaio e febbraio si rileva una crescita importante per l’export di prodotti chimici verso il Belgio (+99,1%) – hub per il settore – ma anche verso India (+36,2%) e Stati Uniti (+28,5%). I mezzi di trasporto mostrano una crescita sotto la media verso Bruxelles (+17,1%) e marcati incrementi verso Nuova Delhi (+39,7%) e Washington (+77,7%). La dinamica verso quest’ultima rappresenta un ritorno a una crescita più «fisiologica» del settore, dopo alcune movimentazioni occasionali di cantieristica navale avvenute a inizio 2020 e il conseguente effetto base, negativo, registrato nel 2021.

 

2.3. Focus industrie e settori

A livello di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi registrano di nuovo l’incremento più ampio (+27,1%) dopo quello dell’energia (+114,1%), al netto del quale l’export complessivo nei primi due mesi crescerebbe del 20,7%. L’export di entrambi i raggruppamenti continua infatti a essere influenzato dai rialzi dei prezzi (nell’ordine +24% e +62,4% i valori medi unitari in gen-feb’22), condizionati a loro volta dagli aumenti delle quotazioni delle commodity.

Marcata anche la crescita dei beni di consumo (+20%), con aumenti elevati sia per i beni non durevoli (+20,4%) sia per quelli durevoli (+18,2%). In aumento, sebbene con una lieve decelerazione, i beni strumentali (+14,6% dal +16,5% di gennaio).

 

L’export di legno, carta e stampa, composto in larga parte da carta e cartone, imballaggi e prodotti igienico-sanitari, registra un ampio incremento (+35,2%) soprattutto nei Paesi Ue (+41,2%).

Molto positiva anche la dinamica di metalli e prodotti in metallo (+25,6%), trainati dalla domanda di importanti partner quali Spagna (+45,8%) e Francia (+33,8%). In calo invece la Svizzera (-20,4%), tra i nostri primi mercati di sbocco per il settore, dove a contrarsi è l’export di metalli preziosi.

Forte aumento, diffuso alle principali destinazioni, per alimentari e bevande (+21,7%). Si rilevano crescite molto marcate in Polonia (+60,7%) e UK (+39,5%). 

 

 

Scarica il documento!

 

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.