Focus On
21 dicembre 2021
Focus On - L’inflazione è tornata… per restare?
Mainstream economists are currently divided between what are now widely called Team Transitory and Team Persistent. Team Transitory, myself included, has argued that we’re looking at a temporary blip - although longer lasting than we first expected
(Paul Krugman, 16 dicembre 2021).
- Il 2021 si conferma come un anno di transizione per l’economia mondiale, nonostante l’emergenza sanitaria ancora in corso. Il forte rimbalzo stimato (+5,7%), tale da più che recuperare la perdita del 2020, è trainato da solide condizioni di domanda e una ripresa vivace degli scambi internazionali di merci. A ciò si contrappongono, tuttavia, importanti criticità dal lato dell’offerta ascrivibili a una molteplicità di fattori, tra cui la carenza di input produttivi e difficoltà nella logistica.
- Tali squilibri stanno generando, non sorprendentemente, notevoli pressioni al rialzo sui prezzi, con l’inflazione mondiale in decisa accelerazione (+4,3%). Nonostante si osservi una spinta anche sull’inflazione di “fondo” (depurata da energia e alimentari), assistiamo al contempo a un ampliamento del differenziale di crescita tra i due indici.
- Il principale responsabile del divario tra l’inflazione complessiva e quella “core” è l’aumento dei prezzi delle materie prime, dovuto non solo a fattori legati alla pandemia, bensì anche a criticità idiosincratiche. I prezzi del gas naturale si mantengono su valori elevati, mentre il mercato petrolifero è in corso di bilanciamento. Gli effetti dei maggiori costi energetici si ripercuotono anche sulle quotazioni delle materie prime agricole. Infine, i rialzi osservati per i metalli sono ascrivibili a fattori congiunturali, ma in questo caso hanno un peso considerevole anche fattori strutturali.
- Nel 2022, in un contesto di continua – seppur più moderata – crescita dell’economia mondiale, l’inflazione è attesa rimanere stabile (+4,2%) per poi iniziare a rallentare nel biennio successivo (+2,8% in media) in concomitanza con la normalizzazione dell’economia. La fase rialzista stimata per il prossimo anno è alimentata presumibilmente dall’inflazione di fondo, ascrivibile al recupero dei servizi, mentre i prezzi delle materie prime energetiche sono attesi in calo.
- L’accelerazione dei prezzi nel periodo 2021-22 può quindi essere considerata di natura “episodica”, ovvero legata alla crisi sanitaria e ai suoi impatti sull’economia sia nella fase più acuta sia nella fase di ripresa. Il livello di incertezza sull’evoluzione della pandemia rimane, tuttavia, ancora elevato, con potenziali rischi al ribasso legati sia a nuovi varianti del virus sia a una maggiore durata delle interruzioni nelle catene globali di fornitura. Anche in uno scenario alternativo peggiorativo, l’ulteriore accelerazione dei prezzi sarebbe comunque transitoria e l’aggiustamento degli squilibri tra domanda e offerta posticipato al 2023.
Scarica il documento per l'analisi completa!
Documenti
Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On
24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone.
L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi.
Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni.
SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On
24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati.
Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali.
Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export.
Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo.
Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On
24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione.
Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale.
Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione
Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024).
Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana.
Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.