Varie 15 novembre 2024

Che export tira? Settembre 2024

Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni hanno registrato un moderato calo su base annua (-0,7%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,6%) non pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).

Come è andata nei primi nove mesi del 2024?

Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni hanno registrato un moderato calo su base annua (-0,7%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,6%) non pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).

Le vendite di alimentari e bevande (+8%), preziosi e strumenti medici (+17,8%) e articoli farmaceutici (+5,8%) hanno fornito contributi positivi significativi. L’export è risultato in contrazione verso i Paesi Ue (-2,4%), mentre si è confermato in espansione verso quelli extra-Ue (+1,1%). L’avanzo commerciale ha sfiorato i 40 miliardi di euro, grazie al sostegno dell’area extra-Ue.


Paesi

Tra gennaio e settembre le esportazioni verso la Polonia hanno visto un incremento dell’1,1%, sulla spinta in particolare di mezzi di trasporto (+24,1%), compresi gli autoveicoli (+27,1%), e tessile e abbigliamento (+9,9%). Ha continuato a mostrare un andamento sfavorevole la domanda dalla Germania , su cui pesano le flessioni di quasi tutti i settori, specie mezzi di trasporto (-20,1%) e metalli e prodotti in metallo (-12,4%), con le eccezioni di alimentari e bevande (+5%), articoli farmaceutici (+11,7%) e prodotti chimici (+2,6%).

In miglioramento, seppur ancora negativa, la dinamica verso la Cina (-23,3%), che sconta il rialzo eccezionale dell’export di prodotti farmaceutici dello scorso anno; in controtendenza, tessile e abbigliamento (+6,7%).

 

Industrie e settori

I beni di consumo continuano a essere l’unico raggruppamento a riportare una crescita (+4,3%), comune sia a quelli durevoli (+9,4%) sia ai non durevoli (+3,3%). Si mantengono in territorio negativo le vendite oltreconfine di beni intermedi (-2%), beni strumentali (-3,6%) e prodotti energetici (-14,8%). 

Le esportazioni di apparecchi elettronici sono aumentate dell’1,1%, sul deciso incremento della richiesta dei mercati europei (+6%) – fra cui si distingue la Spagna (+14,4%). In evidenza anche i rialzi segnati da Paesi extra-Ue, come Paesi ASEAN (+6,9%) e Regno Unito (+2,2%). 

È risultato in lieve espansione anche l’export di prodotti chimici (+0,7%) e apparecchi elettrici (+0,3%). In contrazione, invece, le vendite di mobili (-2,8%) e metalli e prodotti in metallo (-5,5%), su cui incide la flessione della domanda sia nell’Ue (-7,7%) che al di fuori (-1,1%); si distinguono comunque per questo settore eccezioni positive, tra cui Svizzera (+9,1%), Belgio (+22,9%), Romania (+2,2%) e Paesi OPEC  (+3,5%).

 

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