Che export tira? Luglio 2024
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A luglio le vendite oltreconfine hanno registrato un lieve calo su base mensile (-0,5% vs. giugno), mentre nel trimestre maggio-luglio la riduzione è stata più marcata (-2,8% vs. feb-apr’24).
Il trend. In termini tendenziali invece l’export ha proseguito la dinamica volatile riportando una crescita sostenuta (+6,8% dopo il -6,1% di giu’24 vs. giu’23), con il particolare contributo di: articoli farmaceutici, alimentari e bevande, prodotti chimici, meccanica strumentale, metalli e prodotti in metallo.
Contesto globale. L’avanzo commerciale a luglio è risultato pari a €6,7 mld sostenuto dall’area extra-Ue, con il contributo positivo, seppure contenuto, dell’Ue.
2. Come è andata nei primi sette mesi del 2024?
Nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni italiane sono rimaste invariate su base annua: la flessione del dato in volume (-1,9%) è stata pienamente compensata da un eguale aumento dei valori medi unitari. I settori a fornire il maggior supporto sono alimentari e bevande (+8,9%), strumenti medici e preziosi (+18,3%) e articoli farmaceutici (+3,9%).
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
L’export verso i Paesi Ue si è confermato in contrazione (-1,6%), anche se in attenuazione, frenato dagli andamenti negativi di Germania (-5,4%) e Francia (-2,1%). Significativi rialzi sono stati segnati da Paesi Bassi (+5%) e Spagna (+4%) e, in misura più contenuta, anche da Polonia (+1,8%) e Belgio (+0,6%).
La performance continua a essere favorevole verso i Paesi extra-Ue (+1,8%), nonostante i cali di Svizzera (-5,3%) e Cina (-26,3%). Forniscono un notevole traino gli incrementi verso Paesi OPEC (+10,5%), Giappone (+7,6%), Stati Uniti (+3,5%) e Stati Uniti (+3,3%); più debole l’aumento verso l’India (+0,8%).
2.2. Focus Paesi
Tra gennaio e luglio le esportazioni di meccanica strumentale hanno riportato un’espansione in Belgio (+1,3%), a fronte di un’intensa riduzione in Francia (-5,2%) e un andamento pressoché stazionario in Giappone. Le vendite di autoveicoli sono risultate in ampia riduzione, superiore alla media settoriale, in tutti e tre i mercati: Parigi (-10,4%), Tokyo (-12,4%) e Bruxelles (-22,4%). Al contrario, la domanda di articoli farmaceutici ha visto intense crescite da parte di tutti i Paesi considerati: Francia (+13,7%), Giappone (+5,6%) e Belgio (+4,6%), hub europeo del settore.
2.3. Focus industrie e settori
I beni di consumo (+4,4%) sono l’unico raggruppamento ad aver registrato una crescita, sul traino sia di quelli durevoli (+9,3%) – che segnano un rialzo, persino elevato, nei volumi – sia dei beni non durevoli (+3,4%). La performance dei beni strumentali (-1,6%), invece, si conferma in negativo a causa della componente in volume.
Sono rimaste in flessione le esportazioni di beni intermedi (-2,7%), su cui ha pesato la contrazione dei valori medi unitari (-2,4%), a fronte di un andamento quasi stazionario del dato in quantità (-0,4%). In ampio calo anche i prodotti energetici (-5,5%), determinato dalla marcata diminuzione delle vendite in volume.
Le esportazioni di alimentari e bevande hanno riportato un significativo incremento (+8,9%), grazie alla crescita della domanda sia dai Paesi Ue (+4,3%) che, specialmente, da quelli extra-Ue (+15%), tra cui si distinguono le ottime performance di Giappone (+41,4%), Stati Uniti (+19,3%) e Cina (+14,5%).
È risultata in lieve espansione la domanda di prodotti chimici (+0,5%), sul contributo positivo dei mercati al di fuori dell’area Ue (+1,4%), in particolare India (+6,5%) e Svizzera (+5,7%). In netto calo le vendite di articoli in pelle (-8,5%), ascrivibile soprattutto all’area extra-Ue (-12,9%). Si distinguono solo poche eccezioni positive, come Paesi OPEC (+26,3%), Spagna (+12,2%), Giappone (+9,6%) e Polonia (+5,3%).
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