Varie 16 settembre 2024

Che export tira? Luglio 2024

Nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni italiane sono rimaste invariate su base annua: la flessione del dato in volume (-1,9%) è stata pienamente compensata da un eguale aumento dei valori medi unitari.

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. A luglio le vendite oltreconfine hanno registrato un lieve calo su base mensile (-0,5% vs. giugno), mentre nel trimestre maggio-luglio la riduzione è stata più marcata (-2,8% vs. feb-apr’24).

Il trend. In termini tendenziali invece l’export ha proseguito la dinamica volatile riportando una crescita sostenuta (+6,8% dopo il -6,1% di giu’24 vs. giu’23), con il particolare contributo di: articoli farmaceutici, alimentari e bevande, prodotti chimici, meccanica strumentale, metalli e prodotti in metallo.

Contesto globale. L’avanzo commerciale a luglio è risultato pari a €6,7 mld sostenuto dall’area extra-Ue, con il contributo positivo, seppure contenuto, dell’Ue.

 

2. Come è andata nei primi sette mesi del 2024?

Nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni italiane sono rimaste invariate su base annua: la flessione del dato in volume (-1,9%) è stata pienamente compensata da un eguale aumento dei valori medi unitari. I settori a fornire il maggior supporto sono alimentari e bevande (+8,9%), strumenti medici e preziosi (+18,3%) e articoli farmaceutici (+3,9%). 

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

L’export verso i Paesi Ue si è confermato in contrazione (-1,6%), anche se in attenuazione, frenato dagli andamenti negativi di Germania (-5,4%) e Francia (-2,1%). Significativi rialzi sono stati segnati da Paesi Bassi (+5%) e Spagna (+4%) e, in misura più contenuta, anche da Polonia (+1,8%) e Belgio (+0,6%). 

La performance continua a essere favorevole verso i Paesi extra-Ue (+1,8%), nonostante i cali di Svizzera (-5,3%) e Cina (-26,3%). Forniscono un notevole traino gli incrementi verso Paesi OPEC (+10,5%), Giappone (+7,6%), Stati Uniti (+3,5%) e Stati Uniti (+3,3%); più debole l’aumento verso l’India (+0,8%).



2.2. Focus Paesi

Tra gennaio e luglio le esportazioni di meccanica strumentale hanno riportato un’espansione in Belgio (+1,3%), a fronte di un’intensa riduzione in Francia (-5,2%) e un andamento pressoché stazionario in Giappone. Le vendite di autoveicoli sono risultate in ampia riduzione, superiore alla media settoriale, in tutti e tre i mercati:  Parigi (-10,4%), Tokyo (-12,4%) e Bruxelles (-22,4%). Al contrario, la domanda di articoli farmaceutici ha visto intense crescite da parte di tutti i Paesi considerati: Francia (+13,7%), Giappone (+5,6%) e Belgio (+4,6%), hub europeo del settore. 

 

2.3. Focus industrie e settori

I beni di consumo (+4,4%) sono l’unico raggruppamento ad aver registrato una crescita, sul traino sia di quelli durevoli (+9,3%) – che segnano un rialzo, persino elevato, nei volumi – sia dei beni non durevoli (+3,4%). La performance dei beni strumentali (-1,6%), invece, si conferma in negativo a causa della componente in volume.

Sono rimaste in flessione le esportazioni di beni intermedi (-2,7%), su cui ha pesato la contrazione dei valori medi unitari (-2,4%), a fronte di un andamento quasi stazionario del dato in quantità (-0,4%). In ampio calo anche i prodotti energetici (-5,5%), determinato dalla marcata diminuzione delle vendite in volume.

 

Le esportazioni di alimentari e bevande hanno riportato un significativo incremento (+8,9%), grazie alla crescita della domanda sia dai Paesi Ue (+4,3%) che, specialmente, da quelli extra-Ue (+15%), tra cui si distinguono le ottime performance di Giappone (+41,4%), Stati Uniti (+19,3%) e Cina (+14,5%).

È risultata in lieve espansione la domanda di prodotti chimici (+0,5%), sul contributo positivo dei mercati al di fuori dell’area Ue (+1,4%), in particolare India (+6,5%) e Svizzera (+5,7%). In netto calo le vendite di articoli in pelle (-8,5%), ascrivibile soprattutto all’area extra-Ue (-12,9%). Si distinguono solo poche eccezioni positive, come Paesi OPEC (+26,3%), Spagna (+12,2%), Giappone (+9,6%) e Polonia (+5,3%).

 

Scarica il documento!

 

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.