Varie 15 febbraio 2024

Che export tira? Dicembre 2023

Nel 2023 il valore dell’export italiano è rimasto stazionario rispetto all’anno precedente. L’aumento dei valori medi unitari (+5,3%) è stato pienamente compensato da una riduzione, ben superiore alle attese, del dato in volume (-5,1%).

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. A dicembre le vendite estere hanno riportato un incremento dell’1,2%, sintesi di simili aumenti per i Paesi Ue (+1,3%) e quelli extra-Ue (+1,1%). L’ultimo trimestre del 2023 si è chiuso in espansione (+1,4% rispetto ai tre mesi precedenti).

Il trend. L’export si è invece contratto ancora in termini tendenziali (-7,8% dopo il -4,2% di novembre), a riflesso dei cali di metalli e prodotti in metallo (-14,5%), articoli farmaceutici (-11,2%), raffinati (-19,5%) e prodotti chimici (-10,1%).

Contesto globale. L’avanzo commerciale, pari a €5,6 miliardi a dicembre, ha mantenuto l’apporto positivo dell’area extra-Ue, al netto di un disavanzo per l’Ue.

 

2. Come è andata nel 2023?

Nel 2023 il valore dell’export italiano è rimasto stazionario rispetto all’anno precedente; al netto dell’energia si sarebbe registrata una crescita dell’1,3%. La dinamica è stata determinata da un aumento dei valori medi unitari (+5,3%) e da una riduzione, di pari entità, del dato in volume (-5,1%). 

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Chiudono l’anno in flessione le vendite verso i Paesi Ue (-2,3%), influenzate soprattutto dal dato negativo della Germania (-3,6%). In calo anche l’export verso Belgio (-15,7%) e Paesi Bassi (-0,3%). Performance comunque in crescita per rilevanti partner come Spagna (+2,1%), Polonia (+1,5%) e Francia (+0,4%).

Dinamica in modesto ma significativo rialzo per le esportazioni verso i Paesi extra-Ue (+2,5%), con il traino di Cina (+16,8%) e Paesi OPEC (+12,3%). Vivaci anche gli incrementi di India (+7,6%) e Stati Uniti (+3,4%), mentre hanno visto riduzioni Giappone (-0,4%), Svizzera (-1,7%), Regno Unito (-4,3%) e Russia (-19,9%).


2.2. Focus Paesi

Nel 2023 l’export di articoli in pelle ha riportato una contrazione verso Svizzera (-37,3%), hub commerciale del settore in Europa, e Stati Uniti (-3,2%), a fronte di un buon tasso di crescita verso la Spagna (+6,9%). Gli apparecchi elettrici hanno segnato andamenti favorevoli e superiori alla media del settore verso tutti e tre i mercati: Washington (+6,1%), Madrid (+5,4%) e Berna (+4,5%). Le vendite di prodotti chimici, in linea con la dinamica verso il mondo, sono risultate in flessione in Spagna (-11,2%) e Svizzera (-7,3%) e in aumento in USA (+5,9%).


2.3. Focus industrie e settori

In termini di raggruppamenti principali di industrie, i beni strumentali hanno guidato la crescita (+8,4%), a fronte di un contenuto calo dei volumi (-1,1%). Più modesto, ma comunque rilevante, il contributo fornito dai beni di consumo (+2,7%), sul traino dei beni non durevoli (+3,3%) – su tutti alimentari e bevande (+5,8%) e farmaceutica (+2,9%).

Hanno chiuso l’anno in negativo invece i beni intermedi (-6,7%), a causa della marcata contrazione della componente in volume (-8,6%) che è stata in parte compensata dall’aumento dei valori medi unitari (+2,1%). Si sono confermati in decisa contrazione i prodotti energetici (-25,7%), unico raggruppamento ad aver segnato un calo anche in valori medi unitari.

 

La meccanica strumentale è stata il secondo settore, dopo i mezzi di trasporto, a registrare il maggior incremento nel 2023 (+8,8%). La domanda è risultata particolarmente vivace da Paesi OPEC (+26,2%), ASEAN (+15,6%), India (+14,7%) e Stati Uniti (+11,4%).

Le esportazioni di alimentari e bevande (+5,8%) sono state particolarmente sostenute verso i Paesi Ue (+7,9%), tra cui emergono le performance di importanti partner commerciali come Francia (+10%), Regno Unito (+8,2%) e Germania (+7,4%). Hanno confermato la decisa flessione le vendite di metalli (-11,3%), con riduzioni diffuse a quasi tutte le principali destinazioni con le eccezioni di Paesi OPEC (+17,1%), Giappone (+15,1%) e Paesi ASEAN (+11,3%).

 

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