Varie 18 luglio 2022

Che export tira? Maggio 2022

Tra gennaio e maggio l’export italiano segna un aumento del 22,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. Prosegue la forte crescita dei valori medi unitari (+19,3%), trainata dai rialzi dei prezzi di materie prime e semilavorati, a fronte di incrementi più contenuti dei volumi (+2,8%).

1. Il mese di riferimento

La congiuntura.  Prosegue anche in maggio la crescita dell’export rispetto al mese precedente (+4,8% vs. apr’22), con incrementi significativi sia nei Paesi Ue che extra-Ue. Molto positiva la dinamica trimestrale (+7,9% a mar-mag’22 vs dic’21-feb’22).

Il trend. Maggio segna un’accelerazione per l’export italiano di beni (+29,5%; +15,1% ad aprile). Rimane rilevante ma diminuisce il deficit energetico per effetto di riduzioni dei valori medi unitari all’import di prodotti energetici; il saldo commerciale è vicino alla parità.

Contesto globale.  In negativo l’export verso Russia (-9,5% vs. mag’21), colpita dagli effetti del conflitto, e Cina (-9,1%), a causa anche dei lockdown diffusi.

 

2. Come è andata nei primi cinque mesi?

Tra gennaio e maggio l’export italiano segna un aumento del 22,6% sullo stesso periodo del 2021, in accelerazione rispetto ai primi quattro mesi dell’anno (+20,6 gen-apr’22 vs. 21). Prosegue la forte crescita dei valori medi unitari (vmu; +19,3%), trainata dai rialzi dei prezzi di materie prime e semilavorati, a fronte di incrementi più contenuti dei volumi (+2,8%).

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Le vendite verso i Paesi Ue segnano un +24,9%. Particolarmente positiva la performance di Spagna (+29,5%), Belgio (+28,4%) e Austria (+26,7%). Leggermente inferiore, ma comunque in marcato aumento, la crescita del Made in Italy verso Polonia (+20,8%), Francia (+20,7%) e Germania (+19,2%).

Si conferma accentuata, sebbene meno intensa, la dinamica verso i Paesi extra-Ue (+20,1%), spinta dai forti rialzi verso Stati Uniti (+32,7%), Paesi OPEC (+29,5%) e Regno Unito (+22,6%). Più contenuti, invece, gli incrementi verso Svizzera (+14,9%) e Giappone (+9%); ancora in negativo la Cina (-4,3%).

 

2.2. Focus Paesi

Nei primi cinque mesi del 2022 le esportazioni verso la Svizzera di articoli in pelle – tra i principali comparti di export verso il Paese – registrano una crescita modesta (+1,4%); forti invece gli incrementi verso Stati Uniti (+56,7%) e Francia (+24,9%). Aumenti significativi si sono registrati per le vendite di prodotti chimici verso Berna (+50,4%), Washington (+35,7%) e Parigi (+28,4%). Si sono attestate invece su tassi relativamente più contenuti, ma comunque sopra la media settoriale, le vendite di meccanica strumentale (+7,9 il dato verso il mondo) verso i tre partner: Stati Uniti (+17,3%), Svizzera (+14,7%), Francia (+11,1%).

 

2.3. Focus industrie e settori

A livello di raggruppamenti principali di industrie, accelerano ancora i beni intermedi (+26,8% gen-mag’22 vs gen-mag’21), spinti dalla considerevole crescita dei valori medi unitari (+26,2%) a fronte di una sostanziale stabilità dei volumi (+0,5%). Prosegue inoltre, come atteso, il forte rialzo dell’export di energia (+113,4%).

Crescita intensa anche per i beni di consumo (+22%), specie quelli non durevoli (+22,5%), per cui la componente di prezzo risulta meno accentuata (+13,9% i vmu; +7,1% i volumi). L’incremento dei beni strumentali rimane più contenuto (+12%) e guidato esclusivamente dai valori medi unitari (+12,1%), leggermente in negativo i volumi (-0,1%).

 

Si osserva una crescita significativa per legno, carta e stampa (+37,1%), spinta soprattutto dalla domanda dei Paesi Ue (+44,9%). Molto positiva, ad esempio, la performance di Polonia (+54,8%) e Spagna (+50,8%).

In ampio rialzo anche metalli e prodotti in metallo (+29,2%), oggetto anche nei mesi primaverili di pressioni sui prezzi. Il settore è trainato dai Paesi Ue (+36%), più contenuta la crescita extra-Ue (+15,2%).

Minore, anche se a doppia cifra, l’incremento per gli apparecchi elettronici (+16%), con performance eterogenee tra i Paesi: partner quali la Germania mostrano rialzi contenuti (+1,5%), mentre per altri, ad esempio Paesi Bassi (+22,3%), l’aumento è intenso.

 

 

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