Varie 18 aprile 2018

Che export tira? - Febbraio 2018

Il commercio mondiale continuerà a crescere nel 2018 e nel 2019. Pro-seguirà quindi il momento favorevole per gli scambi globali, sebbene le crescenti tensioni protezionistiche rischino di compromettere le attuali prospettive, specie nel caso di un’escalation. Intanto arrivano buoni segnali dall’export italiano che nei primi due mesi del 2018 ha segnato un brillante +6,6% (in valore).

Il commercio mondiale continuerà a crescere nel 2018 e nel 2019. Pro-seguirà quindi il momento favorevole per gli scambi globali, sebbene le crescenti tensioni protezionistiche rischino di compromettere le attuali prospettive, specie nel caso di un’escalation. Intanto arrivano buoni segnali dall’export italiano che nei primi due mesi del 2018 ha segnato un brillante +6,6% (in valore).

 

 

Ottima la dinamica delle vendite nei Paesi Ue (+9,8%) sia nei mercati tradizionali che nell’Est-Europa, dove Polonia (+19,1%) e Rep. Ceca (+16,3%) registrano i risultati migliori. Tiene l’export verso UK (+4,4%).

 

 

I Paesi extra-Ue che avevano trainato l’export italiano nel 2017 mostrano un ritmo più moderato rispetto ai Paesi Ue, ma pur sempre di crescita (+2,3%).

 

 

Nel trimestre dicembre – febbraio si è assistito a una sostanziale stabilizzazione dell’export (-0,1% in termini congiunturali). A febbraio, rispetto a gennaio, si registra una flessione dello 0,6%.

 

 

L’India si conferma un mercato promettente per l’export italiano (+21,5%). Oltre al boom delle vendite di autoveicoli (verosimilmente legato al successo dei Suv a marchio Jeep nel Paese), crescono apparecchi elettrici, metallurgia ed elettronica. Questi ultimi due settori trainano il nostro export in Germania insieme a meccanica strumentale e gomma e plastica. Il rallentamento negli Stati Uniti al momento sembra svincolato dalle tensioni protezionistiche e legato invece a effetti di base.

 

 

A livello di principali industrie, le esportazioni di beni intermedi hanno registrato la crescita più sostenuta (+9,7%). Seguono le vendite di beni di consumo (+6,3%) e di beni strumentali (+4,5%).

Il raggruppamento dell’energia ha chiuso con un +1,2%.

Tra i beni di consumo, i non durevoli hanno fatto segnare un +6,4%, i durevoli, +5,6%.

 

 

La farmaceutica si conferma fra i migliori settori di esportazione (+13,9%) grazie al traino di importanti mercati extra-Ue (Cina, Stati Uniti, Asean). L’elettronica (+9% nel complesso) registra tassi superiori al 20% in Spagna, Rep. Ceca, Cina, India e Paesi del Mercosur. L’export di meccanica strumentale (+3,6%) avanza a un ritmo vicino al 10% nei Paesi Ue ed è invece in leggera flessione nei mercati extra-Ue (-1,7%, con alcune significative eccezioni quali India e Giappone). Tra i settori «best performer» nei primi due mesi del 2018 si evidenziano metallurgia (+14,1%) ed alimentari e bevande (+8,7%).

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.