Update Espresso 13 settembre 2019

Update Espresso: settembre 2019

Il nostro Chief Economist Alessandro Terzulli analizza l’attuale fase congiunturale dell’economia cinese e le prospettive per il Paese, tra rischi esterni e fattori domestici, in una logica di rischio-opportunità per le imprese italiane.

 

 

I rischi esterni sono sicuramente legati alla guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Nonostante le dichiarazioni protezionistiche dei mesi scorsi, il ritorno dalla pausa estiva sembra riaprire uno spiraglio nel dialogo tra Washington e Pechino, anche se rimane il tema della fiducia tra le parti. Tra i fattori interni si segnalano, invece, la più stringente regolamentazione in ambito bancario-finanziario e i cambiamenti strutturali nella composizione del Pil. 

Ma quali sono le implicazioni per le esportazioni italiane? Mentre nel 2018 le esportazioni italiane di beni verso la Cina sono risultate in lieve calo del 2,4% sul 2017, per il 2019 le nostre previsioni di maggio puntano verso una crescita del 6% nello scenario base. Crescita che risulterebbe invece dimezzata nello scenario alternativo – più realistico stando alle circostanze emerse recentemente – di forte escalation protezionistica. 

La Cina rimane comunque uno dei Paesi prioritari su cui continuare a puntare nel medio-lungo termine, anche in ragione del potenziale – ancora in parte inespresso – delle nostre esportazioni, soprattutto nel confronto con i peer europei, a condizione però di approcciare adeguatamente questo mercato, o meglio questi mercati.

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti del nostro Ufficio Studi.

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.