Focus On 17 settembre 2024

Sostenibilità e digitale, le chiavi di volta della Moda italiana nel mondo

Quali sono le tematiche che toccano le imprese della Moda? Quali leve strategiche occorrono, soprattutto alla luce di una congiuntura non favorevole per il settore, per far ripartire il settore?
  • Il Sistema Moda realizza un giro d’affari di €100 miliardi e rappresenta un universo di circa 53.000 aziende, dove quasi il 20% è composto da piccole e medie imprese che generano la metà del fatturato complessivo e svolgono un ruolo cruciale lungo tutta la filiera produttiva, sia nel mercato domestico che internazionale.

  • Con un export pari a €65 miliardi, il settore è storicamente trainato da due forze motrici: l’alta gamma e la media-bassa gamma, entrambe penalizzate in varia misura dalla congiuntura settoriale internazionale avversa e dalla minore domanda di geografie storicamente fondamentali per il comparto come ad esempio il mercato russo.

  • Tutto questo determina oggi due priorità per il settore: in primo luogo l’esigenza di guadagnare competitività – sia in termini di efficientamento dei costi e aumento della marginalità, sia in termini di efficacia e valorizzazione dell’offerta: in questa direzione sono fondamentali investimenti in innovazione e sostenibilità. In secondo luogo, è necessario diversificare i mercati sia di approvvigionamento che di destinazione per mettere in sicurezza la supply chain e cogliere le migliori opportunità di crescita.

  • Solo il 60% delle imprese del settore moda ha iniziato a investire in sostenibilità come ad esempio l'uso di energie rinnovabili, materiali riciclati e servizi di riparazione. Oltre a consentire un sostanziale contenimento dei costi, l’ottenimento di certificazioni ESG nel rispetto delle regole introdotte a livello europeo aumenta inoltre l’affidabilità creditizia delle imprese.

  • Va nella stessa direzione la digitalizzazione: tecnologie di frontiera come l'intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la blockchain possono migliorare l'efficienza, ridurre gli sprechi e personalizzare l'esperienza di acquisto. Si stima che l’adozione di tecnologie 4.0 e formazione, mirate anche alla sostenibilità, aumenti l’export capability delle imprese del 15%.

  • Il canale estero, nonostante la congiuntura complessa rappresenta una leva strategica fondamentale per la crescita delle imprese della moda. La seconda priorità riguarda quindi la diversificazione dei mercati.

  • A partire dal 2025, l’attesa crescita della domanda internazionale (+3,9%) potrà favorire una ripresa del fatturato prodotto complessivamente dal Sistema Moda, grazie anche al notevole incremento delle vendite verso alcuni mercati GATE dove SACE è presente con i suoi uffici, tra cui Emirati Arabi Uniti, Marocco, Vietnam e Messico.

  • Sono diversi gli strumenti e i servizi che aiutano a raggiungere questi obiettivi: dai servizi di formazione con un focus ESG alle garanzie per sostenere gli investimenti, dall’assicurazione alla cessione dei crediti per mettere in sicurezza la liquidità, fino all’accompagnamento sui mercati esteri e ai servizi di match-making per entrare in contatto con imprese champion di filiera globali.

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L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
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