Scenari 23 settembre 2009

Scenari 34° numero

Global Outlook: i rischi dopo l'estate

Ad un anno dall’inizio “formale” della crisi facciamo il punto sulla percezione dei rischi economici, politici e finanziari nelle singole aree.

America Latina: l’impatto della crisi sull’America Latina ha determinato un diffuso peggioramento dei rischi economici che tuttavia non dovrebbe durare a lungo. In qualche caso restano elevati i rischi politici, in particolare nei paesi guidati da governi radicali.

Europa emergente e CSI: l’area dell’Europa emergente e CSI è la regione più colpita dalla crisi tra i paesi emergenti e probabilmente sarà l’ultima ad uscirne. Soffrono in particolare i conti pubblici ed i settori bancari dei paesi.


Asia: nonostante il rallentamento economico complessivamente l’area ha reagito bene alla crisi. Occhi puntati su Cina e India per le prospettive di ripresa.


Africa Sub sahariana: in Africa Sub sahariana la ripresa sarà lenta e segnata da vulnerabilità e instabilità legate al deterioramento degli asset bancari, al persistere delle spinte inflazionistiche e ad un possibile peggioramento dei conti con l’estero.

Medio Oriente e Nord Africa: recessione economica, pressione sui bilanci e turbolenze sui mercati finanziari sono le principali vulnerabilità registrate dai paesi dell’area mediorientale e del Nord Africa. Tuttavia grazie all’intervento dei governi si attende una ripresa nel breve termine.

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Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.