Scenari 17 marzo 2009

Scenari 31° numero

EITI: il settore minerario-estrattivo sotto la lente
Cina: come cambia dopo la crisi

Attualmente 3,5 miliardi di persone vivono in paesi ricchi di risorse naturali, ma si trovano spesso in condizioni di povertà e in situazioni di conflitto. Lo sfruttamento di tali risorse genera introiti considerevoli per i governi, ma la corruzione diffusa, la cattiva gestione e la debolezza dei sistemi di regolamentazione escludono le popolazioni locali dai benefici economici.
L’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) si prefissa di garantire una migliore gestione dello sfruttamento delle risorse naturali, attraverso la promozione di standard di comportamento incentrati su una maggiore trasparenza e responsabilità di tutte le parti coinvolte. L’EITI si propone come uno strumento di soft law utile a creare un ambiente operativo più favorevole agli investimenti esteri.

Con una previsione di crescita del PIL mondiale a -1,1% per il 2009, le economie asiatiche emergenti, guidate dalle esportazioni, risentono duramente del crollo della domanda.
La Cina, con una contrazione delle esportazioni in volume di oltre il 25% prevista per il 2009, punta a modificare la propria struttura economica, passando da una crescita di tipo export-led ad una di tipo domestic-led tramite stimoli fiscali destinati ad incrementare la domanda interna. Il rischio è di un peggioramento del deficit fiscale, finanziato tramite la vendita dei titoli del Tesoro Usa. Una crescita del PIL cinese all’8% piuttosto che al 6% per il 2009 risulterà cruciale per la crescita mondiale.

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).