Studi 25 settembre 2015

SACE Country Risk Update: 25 settembre - 01 ottobre 2015

Snapshots: Area euro, Burkina Faso, Cina, Colombia-Venezuela, Croazia, Iran, Platino-Sudafrica, Turchia

AREA EURO
La lettura preliminare dell'indice PMI (Purchasing Manager Index) composito di Markit mostra un lieve rallentamento dell'Eurozona: 53,9 da 54,3 di agosto. Il valore è però superiore alla soglia di 50, rappresentando quindi un’espansione dell’economia nel suo complesso (manifattura più servizi). Il tasso di crescita del PIL tra luglio e settembre potrebbe però essere inferiore a quelli registrati nei trimestri precedenti. Nei primi sei mesi dell’anno la crescita è stata dell’1% tra gennaio e marzo rispetto allo stesso periodo del 2014 e dell’1,2% tra aprile e giugno. Positivo il dato della produzione manifatturiera francese che è tornata a crescere dopo 2 mesi di contrazioni.

 

BURKINA FASO
Prosegue la crisi politica avviata con il colpo di stato della scorsa settimana, con il rinvio del passaggio dei poteri in mano ai civili annunciato dal leader dei militari a capo del golpe, generale Diendere. Il colpo di stato è avvenuto dopo meno di un anno dalla rivolta popolare che aveva messo fine alla presidenza di Blaise Compaore, alla guida del Burkina Faso per oltre 27 anni. Restano quindi a rischio le elezioni presidenziali del prossimo 11 ottobre, programmate come parte del processo di transizione democratica avviato dopo l’uscita di scena di Compaore.

 

CINA
Dopo il declino record delle riserve valutarie, che si sono ridotte di 94 miliardi di USD nel mese di agosto 2015 (oggi ari a 3.557 miliardi di USD), il National Development and Reform Commission ha deciso di rendere più semplice il finanziamento all’estero da parte delle imprese cinesi, tramite prestiti bancari o emissione di bond in renminbi. L’obiettivo è di stimolare gli afflussi di capitali dall’estero e, al contempo, rappresenta un nuovo segnale di apertura del conto capitale verso una maggiore liberalizzazione.

 

COLOMBIA – VENEZUELA
Diminuiscono dopo un mese le tensioni tra Colombia e Venezuela. La crisi aveva portato alla chiusura della frontiera e delle relative ambasciate. Le tensioni derivano dalla decisione del presidente venezuelano Maduro di espellere dal proprio Paese migliaia di colombiani, accusati di sfruttare la politica di controllo dei prezzi e sussidi per alimentare il contrabbando di carburante e prodotti alimentari, comprandoli in Venezuela a prezzi sussidiati e vendendoli oltre confine a prezzi maggiorati. L’accordo, raggiunto attraverso la mediazione del presidente uruguayano Vásquez e dell'ecuadoriano Correa, ha prodotto una dichiarazione congiunta in 7 punti. Tra questi, la riapertura della frontiera e delle ambasciate.

 

CROAZIA
Approvato un disegno di legge che obbliga le banche a convertire in euro i prestiti denominati in Franco svizzero. I tassi di tali prestiti, pari a circa € 3 miliardi e riconducibili quasi interamente a mutui immobiliari, dovranno inoltre essere allineati ai tassi dei prestiti in euro. Il provvedimento mira a ridurre l’onere del rimborso per tali prestiti, dopo che il valore del franco svizzero rispetto alla kuna era progressivamente aumentato a danno della valuta croata (a gennaio la banca centrale croata aveva già fissato un tetto al tasso di cambio tra le due valute). Alcuni istituti bancari del paese, tra cui le controllate locali di banche estere, hanno manifestato l’intenzione di sottoporre il caso al tribunale per la risoluzione delle dispute internazionali di Washington (ICSID).

 

IRAN
Il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) Yukia Amano ha visitato l’Iran, nell’ambito delle verifiche preliminari necessarie alla rimozione delle sanzioni. Amano ha visitato il sito militare di Parchin, luogo sospettato di ospitare le ricerche volte allo sviluppo di una testata atomica. L’accesso degli ispettori AIEA al sito, precluso dalle autorità di Teheran in passato, è un elemento essenziale dell’accordo sottoscritto a luglio. Sono intanto scaduti i 60 giorni di tempo che il Congresso USA aveva a disposizione per bloccare suddetto accordo. Secondo fonti di stampa il Dipartimento di Stato starebbe già preparando un piano di rimozione delle sanzioni, la cui attuazione è pero subordinata all’esito positivo di tutte le verifiche AIEA.

 

PLATINO – SUDAFRICA
Il dieselgate che ha fatto crollare gli indici di Volkswagen e del comparto automobilistico ha compresso di un ulteriore 4% il prezzo del platino, che viene impiegato nei catalizzatori delle vetture a gasolio, a USD 925,30 l’oncia. Il metallo, che ha perso il 28,7% del suo valore in un anno, è destinato per circa il 40% all’industria automobilistica e per il 35% alla realizzazione di gioielli. Il Sudafrica ne è il principale esportatore con il 60% della produzione globale, seguito da Russia (15%) e Zimbabwe (7%). Il platino ha rappresentato la voce più redditizia dell’export sudafricano fino al 2013: lo scorso anno è stato superato dall’oro (8,5% delle entrate) e raggiunto dal carbone (6,5%).

 

TURCHIA
Due ministri del partito filo-curdo HDP hanno rassegnato le dimissioni dal governo ad interim. Haydar Konca e Muslum Dogan, rispettivamente ministro per gli Affari Europei e dello Sviluppo, avrebbero maturato la decisione a seguito di divergenze interne all’esecutivo sulla lotta al terrorismo nel Paese. Dalle elezioni di giugno le condizioni di sicurezza hanno subito un forte deterioramento e una recrudescenza del conflitto armato tra forze regolari e milizie del PKK. I ministri dimissionari accusano l’AKP e il presidente Erdogan di esacerbare le violenze nel Paese al fine di incrementare i propri consensi elettorali e screditare l’HDP in vista delle elezioni di novembre, nel tentativo di riconquistare la maggioranza assoluta in parlamento.

 

Pillole

Egitto: il presidente Sisi ha nominato il nuovo governo; l’ex ministro del petrolio Tarek al-Mullah è il nuovo Primo ministro.
Francia: Moody’s ha tagliato il rating sovrano da Aa1 a Aa2, con outlook negativo.
Grecia: Tsipras ha vinto le elezioni anticipate tenutesi lo scorso weekend.
Portogallo: Standard&Poor’s ha migliorato il giudizio a BB+, con outlook stabile.
Spagna: grande attesa per le elezioni in Catalogna, la regione più ricca del Paese, programmate per domenica 27.
Yemen: il presidente Hadi è tornato nella città di Aden, dopo 6 mesi di permanenza in Arabia Saudita per sfuggire ai ribelli Houthi.

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