SACE Country Risk Update: 02 dicembre 2016
BULGARIA
A seguito delle recenti dimissioni del primo ministro Boyko Borisov, la Bulgaria è entrata in una fase di stallo politico che si prolungherà fino alle prossime elezioni, previste tra sei mesi. Borisov ha scelto di dimettersi dopo l’elezione del nuovo presidente Rumen Radev, un candidato filo-russo che ha guidato una campagna con dei forti toni populisti. Nonostante Borisov abbia intrapreso delle importanti riforme economiche negli ultimi anni, la Bulgaria rimane il paese più povero dell’UE a causa della fragilità delle sue istituzioni e dei rilevanti problemi di corruzione.
COREA DEL SUD
In un discorso alla nazione, la presidente sudcoreana Park Geun-hye ha annunciato la possibilità delle sue dimissioni, in seguito allo scandalo che l’ha coinvolta, delegando all'Assemblea nazionale la possibilità di mettere fine al suo mandato. Accusata di aver colluso con l’amica di lunga data Choi Soon-sil (poi arrestata per interferenza nelle attività governative e di estorsione per ottenere vantaggi patrimoniali), la Park aveva rifiutato ogni ipotesi di dimissioni. La dichiarazione di abbandono della carica – secondo le modalità stabilite dal Parlamento in modo stabile per minimizzare la confusione negli affari di Stato – avviene pochi giorni dopo la richiesta di impeachment promossa dalle opposizioni e da una parte del suo partito.
COSTRUZIONI – NIGERIA
Il prezzo del cemento in Nigeria è aumentato del 44% ad agosto: la domanda è attesa in calo nell’ultimo trimestre del 2016 dopo anni di crescita a tassi del 7-8%. La decisione di abbandonare il peg con il dollaro statunitense comunicata a giugno 2016 ha comportato il deprezzamento della naira del 58% in tre mesi. Per contenere le fluttuazioni, il governo sta mantenendo il bando all’importazione di 41 prodotti, tra cui riso, cemento e tubi in acciaio: la misura, tesa a sostenere l’industria locale, porterà un aggravio dei costi di filiera. Con il 60% circa degli acquisti di cemento nel 2015, la Nigeria si è confermata primo mercato dell’Africa subsahariana e primo produttore con il 45% dell’output.
CUBA
Dopo la morte di Castro lo scorso 25 novembre, il governo dell'Avana ha deciso di tributare al “líder maximo” nove giorni di lutto nazionale. I funerali si svolgeranno il 4 dicembre. Intanto continuano i lavori per definire la successione al governo e il futuro dell’isola, dopo che Raul Castro ha confermato di voler lasciare nel 2018. Nonostante le pressioni delle lobby americane dell’industria, dei servizi e della finanza in favore del disgelo promosso dall’amministrazione Obama, il presidente eletto Trump ha minacciato la cessazione dell’accordo, che dopo 55 anni aveva ristabilito le relazioni diplomatiche e commerciali tra Stati Uniti e Cuba, se il Paese non si dimostrerà disposto a nuove concessioni.
EMIRATI ARABI UNITI
Il Ministero delle Finanze (MoF) ha annunciato che gli Emirati Arabi Uniti (EAU) avvieranno l’attuazione degli standard di divulgazione congiunta e scambio di informazioni a fini fiscali stabiliti dal G20 e dall'OCSE, in accordo con il Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA), dal 2018. La decisione fa seguito al piano del governo di coordinare le varie autorità nazionali per raccogliere dati finanziari a fini fiscali. Gli sforzi di MoF e l'impegno per l’implementazione degli standard internazionali hanno portato gli EAU ottenere un seggio nella International Steering Commitee (ISC) per lo scambio di informazioni. Gli Emirati sono così il primo Paese arabo a ricoprire questa posizione.
MALESIA
Il primo ministro Najib Razak ha minimizzato la caduta di oltre il 6% della valuta malese nei confronti del dollaro dopo l'elezione di Trump, che ha innescato un esodo degli investitori dalle attività dei mercati emergenti, affermando le altre valute hanno subito cali ben peggiori. Ma il ringgit è diminuito di più di un terzo dal suo picco nel maggio 2013. Le mosse della Bank Negara, la banca centrale, per sostenere la moneta, e più di recente per reprimere il commercio offshore, hanno avuto scarso risultato. Le riserve in valuta estera non sono sufficienti per difendere la moneta, mentre altre misure sono probabili, comprese le restrizioni sui trasferimenti di capitali. Un ritorno alla politica del controllo dei capitali del 1998 porterebbe tuttavia rischi economici più ampi per il Paese.
SLOVACCHIA
Il parlamento ha approvato il bilancio del 2017. Da gennaio è attesa la riduzione delle tasse sui profitti dal 22 al 21% e della tassazione per i lavoratori autonomi, l’introduzione di un tributo del 7% sui dividendi e altre imposte per le compagnie di assicurazione. Secondo il premier Fico, il “vincitore” è il settore dell’istruzione che registra l’incremento della disponibilità di EUR 300 milioni (pari al 2,6% delle spese). Secondo i dati della Commissione europea la Slovacchia è uno dei 5 Paesi che rispettano le regole europee, prevedendo per il 2019 un surplus di bilancio e un debito pubblico inferiore al 50%.
Pillole:
Belize: S&P ha diminuito il rating sovrano del Paese da CCC+ a CC, con outlook negativo.
Mozambico: Fitch ha declassato il long-term IDR (Issuer Default Rating) in valuta estera da CC a RD (Restricted Default).
Tunisia: La Banca Europea degli Investimenti (BEI) sosterrà il Paese con una linea di credito di EUR 2,5 miliardi.