Studi 19 giugno 2015

SACE Country Risk Update: 19 - 25 giugno 2015

Snapshots: Arabia Saudita, Area euro, Colombia-Venezuela, Indonesia, Kosovo, Nigeria

ARABIA SAUDITA

È stata decisa l’apertura del mercato azionario agli investitori stranieri. La borsa locale era in precedenza accessibile solo ai soggetti registrati in paesi appartenenti al Consiglio della Cooperazione del Golfo, oltre che dalle società locali. Con la nuova apertura banche estere e società finanziarie con sede fuori dal Golfo potranno investire direttamente nel Paese, a condizione che siano soddisfatti una serie di requisiti, tra cui quello dell’ammontare minimo di USD 5 miliardi di capitali gestiti dalla società investitrice. Il mercato azionario saudita ha dimensioni rilevanti; la capitalizzazione complessiva delle società quotate ammonta a USD 580 miliardi, superiore a quella della borsa russa o messicana.

 

AREA EURO

La Corte di Giustizia europea ha riconosciuto la compatibilità del programma di acquisto di titoli di Stato (Outright monetary transactions, Omt) con il mandato della BCE. In particolare l’Omt non viola il divieto di monetizzazione del debito da parte della Banca. La Corte ha infatti sostenuto che il programma è un’azione di politica monetaria e non di politica economica come invece affermavano alcuni economisti tedeschi. L’OMT era stato annunciato a settembre del 2012 per contrastare l’incremento dei rendimenti obbligazionari che stava colpendo la zona euro, ma di fatto non è mai stato applicato. Il solo effetto annuncio era stato infatti sufficiente a ridurre le tensioni sui mercati.

 

COLOMBIA - VENEZUELA

La compagnia petrolifera venezuelana PDVSA ha annunciato che interromperà le importazioni di gas dalla Colombia. Il contratto era in vigore dal 2007 ed era destinato a rifornire la regione occidentale del Venezuela. PDVSA ha però riscontrato delle irregolarità nelle forniture e un calo dei volumi ricevuti durante gli ultimi mesi, ridottisi a circa 570 mila metri cubi giornalieri rispetto ai circa 1,5 milioni concordati a inizio anno e ben al di sotto degli oltre 5 milioni raggiunti nel 2012. Il Venezuela coprirà la domanda interna grazie all’avvio del giacimento Rafael Urdaneta nel Golfo del Venezuela. Dal 2016 verrà invece invertito il flusso e il Venezuela comincerà a esportare gas in Colombia ad un volume giornaliero previsto di oltre 4 milioni di metri cubi.

 

INDONESIA

Per incoraggiare il consolidamento nel settore minerario, Jakarta sta valutando il ritiro di oltre 4.000 licenze per l’estrazione di carbone. Tali licenze presentano casi di violazione di legge o di vizi all’emissione, quali sovrapposizioni tra concessioni o mancato versamento delle royalty. La revisione riguarderà soltanto la tipologia di concessioni “IUP”, le più recenti, mentre saranno escluse quelle più datate riguardanti le imprese maggiori, cosiddette Contracts of Work. L’Indonesia è il maggior esportatore di carbone al mondo. Il piano di potenziamento energetico che prevede la costruzione di nuove centrali per 70 giga watt di potenza entro il 2025 potrebbe quasi triplicare il consumo interno, attualmente pari a 90 mln.t. annue, e incidere sulla quantità esportata.

 

KOSOVO

Raggiunto un accordo con il FMI per un prestito di circa EUR 185 milioni in 22 mesi. I fondi saranno investiti nel settore agricolo, nell’istruzione e nella sanità. Il prestito intende supportare il paese nella transizione verso una crescita meno dipendente dai consumi interni e più basata su investimenti e esportazioni. Il Paese dovrà però mantenere un deficit pubblico sotto il 2% durante il programma. In particolare, Pristina si è impegnata a mantenere i salari e la spesa pubblica in beni e servizi al valore nominale corrente. Il contenimento della spesa potrebbe tuttavia aggravare la condizione economica dei kosovari, colpiti da un tasso di disoccupazione superiore al 30% e da un tasso di povertà superiore al 20%.

 

NIGERIA

La Nigeria assumerà il comando di una nuova forza multinazionale per combattere Boko Haram. La nuova task force conterà 8.700 soldati provenienti da Camerun, Chad, Niger e Benin oltre che dalla Nigeria stessa. La missione sostituirà dal prossimo luglio la coalizione tra Nigeria, Niger Chad e Camerun operativa dallo scorso febbraio. La nuova forza sarà supportata da un contributo USA di USD 5 milioni. Anche la Gran Bretagna ha stanziato GBP 5 milioni a supporto della lotta contro Boko Haram. L’ottenimento del comando della coalizione, evitando il principio di rotazione, è una vittoria diplomatica del presidente nigeriano Buhari, che durante la campagna elettorale aveva annunciato un maggior impegno al contrasto del terrorismo.

 

Pillole

Cina: siglato un accordo con l’Australia per azzerare i dazi sulle importazioni di carbone dal primo gennaio 2016.
Pakistan: Moody’s ha migliorato il rating sovrano del Paese da Caa1 a B3 con outlook stabile.
Sudan: il Presidente al-Bashir ha lasciato il Sudafrica, nonostante i due mandati di cattura emanati dalla Corte penale dell’Aja.

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