Country Risk Update 18 novembre 2016

SACE Country Risk Update: 18 novembre 2016

Snapshots: Colombia, Egitto, Grecia, Petrolchimico - Iran, Petrolio - Arabia Saudita, Russia

COLOMBIA

Il Governo colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno siglato un nuovo accordo di pace per porre fine al conflitto durato più di 50 anni, che ha causato 250 mila morti e oltre 2 milioni di sfollati. Il precedente armistizio era stato sottoposto a referendum popolare e rifiutato perché troppo indulgente rispetto alle gravi violazioni dei diritti umani da parte dei ribelli. Da quel momento, le trattative tra le Farc e il Presidente Santos – che il mese scorso ha vinto il Premio Nobel per la Pace – sono state ininterrotte. Le modifiche del nuovo accordo includono la stesura di un inventario dei beni dei ribelli, che saranno utilizzati per risarcire le vittime, la rimozione dei magistrati stranieri dai tribunali e il coinvolgimento delle Farc nella lotta al traffico di droga. È esclusa per ora l’ipotesi di un nuovo referendum per rendere effettivo l’armistizio.

 

EGITTO

Il FMI ha definitivamente approvato il piano di aiuti da USD 12 miliardi, con l’obiettivo di ripristinare la stabilità macroeconomica del Paese, intervenendo sullo strutturale deficit di partite correnti e ristabilendo le riserve valutarie oltre la soglia critica dei tre mesi di import cover. L’approvazione consegue all’abbandono dell’indicizzazione, per cui la lira si è deprezzata rapidamente di oltre l’80%. La politica fiscale dovrà consentire un percorso di riduzione del debito pubblico grazie a un aumento del gettito e una riduzione della spesa, salvaguardando però le misure di protezione sociale. L’approvazione del programma consente l’accesso immediato a USD 2,75 miliardi, subordinando l’esborso degli importi residui a cinque verifiche periodiche successive.

 

GRECIA

Le stime preliminari del PIL mostrano una crescita nel terzo trimestre dello 0,5% sui tre mesi precedenti (+1,5% il dato tendenziale), oltre le aspettative. Per la prima volta da due anni il prodotto di Atene cresce per due trimestri consecutivi ponendo fine, formalmente, alla recessione. Inoltre è stato rivisto al rialzo anche il dato congiunturale del periodo aprile-giugno (da +0,2 a +0,3%). Questi risultati potrebbero portare l’economia greca a crescere nel 2016 dello 0,1%, in contrasto con le previsioni di diversi istituti di una contrazione dello 0,3%. Il dato dell’Eurozona è di una crescita tra luglio e settembre dello 0,3%, in linea con le attese della Commissione Europea, che prevede per l’intero anno +1,7%, in lieve rallentamento rispetto al 2015.

 

PETROLCHIMICO – IRAN

L’Iran ha esportato 11,7 milioni di tonnellate di vari tipi di prodotti petrolchimici nei primi sette mesi del calendario iraniano (20 marzo – 20 ottobre). Il Paese ha una capacità produttiva di oltre 63 milioni di tonnellate all’anno, cifra destinata a salire a 130 tonnellate entro il 2025. Circa 21 complessi petrolchimici hanno registrato un eccesso di output. La rimozione delle sanzioni ha infatti favorito l’esplosione della produzione e dell’export, soprattutto verso destinazioni asiatiche come India, Cina e Corea del Sud. L’export verso l’Europa, in particolare Germania, Regno Unito e Ungheria, è raddoppiato nei sette mesi del 2016 rispetto all’anno precedente. Le condizioni dell’industria sono migliorate soprattutto in seguito agli interventi a monte e a valle e alla diversificazione produttiva.

 

PETROLIO – ARABIA SAUDITA

Saudi Aramco, la compagnia nazionale saudita, rivelerà la quantità di riserve di cui dispone in vista della quotazione del 5% del proprio capitale sociale. Il dato è fermo ai 260 miliardi di barili dal 1980, quando l’allora compagnia statunitense fu nazionalizzata, e sarà verificato da consulenti indipendenti con ripercussioni sui mercati e sul prezzo del petrolio. L’Arabia Saudita, infatti, sostiene di possedere riserve per i prossimi 70 anni (la media globale è di circa 53 anni), rimpiazzando, di fatto, il petrolio estratto con nuove scoperte. L’ammontare effettivo delle riserve sarà utile a capire quanto a lungo il Paese rimarrà tra i primi produttori al mondo, oltre alle strategie di prezzo dell’OPEC nei prossimi anni.

 

RUSSIA

Alexei Ulyukayev, il ministro dell’economia russo, è stato arrestato con l’accusa di aver accettato una tangente da USD 2 milioni per approvare la vendita dell’azienda statale Bashneft alla controparte Rosneft. Ulyukayev è la più importante figura politica a essere arrestata in Russia dalla fine dell’epoca sovietica. Nei mesi scorsi, Ulyukayev aveva rallentato la vendita di Bashneft perché la forte presenza statale nell’azienda Rosneft nullificava il suo intento di privatizzare le aziende di stato. Secondo molti esperti, l’arresto è ricollocabile alla forte vicinanza tra Igor Sechin, il vertice di Rosneft, e Putin. Negli ultimi mesi Putin ha lanciato un’importante operazione punitiva contro i suoi oppositori, facendo arrestare molteplici governatori con accuse di corruzione.

 

Pillole:

Belize: Moody’s ha diminuito il rating sovrano del Paese da B- a CCC+, con outlook negativo.
El Salvador: Moody’s ha diminuito il rating sovrano del Paese da B1 a B3, con outlook negativo.
Israele: Fitch ha aumentato il rating sovrano del Paese da A ad A+, con outlook stabile.
Iran: Il parlamento ha approvato il rimpasto di governo proposto dal presidente Rouhani, confermando il supporto dei moderati conservatori all’esecutivo.
Turchia: Il Presidente Erdogan ha ipotizzato di sottoporre l’adesione all’UE a un referendum popolare nel 2017.

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