Studi 18 settembre 2015

SACE Country Risk Update: 18 - 24 settembre 2015

Snapshots: Algeria, Australia, Azerbaijan, Cina, Croazia-Factoring, Ecuador, Egitto, Fotovoltaico, Iraq, Nigeria.

ALGERIA
La bozza della finanziaria 2016 prevede un aumento delle imposte doganali su alcuni prodotti, dell’IVA e un taglio ai sussidi su carburanti e energia. L’obiettivo è una riduzione del deficit di bilancio, più che raddoppiato nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo 2014. Il peggioramento del saldo fiscale è principalmente frutto del calo dei prezzi petroliferi. Oltre il 50% degli introiti pubblici e il 95% dell’export derivano infatti dal settore degli idrocarburi. La Banca centrale ha misurato una contrazione del fondo di stabilizzazione petrolifero superiore al 33% nell’ultimo anno. La bozza della finanziaria necessita dell’approvazione parlamentare per l’entrata in vigore.

 

AUSTRALIA
Cambio alla guida del paese. Malcom Turnbull ha vinto il voto di fiducia interno al partito liberale contro il primo ministro uscente Tony Abbott per 10 voti (54 contro 44). Turnbull, che era ministro delle comunicazioni, nel 2009 era stato rimosso dall’incarico di leader del partito proprio da Abbott. Questo voto giunge dopo che gli ultimi mesi avevano messo in luce le debolezze del paese: il dollaro australiano (“Aussie”) e l’economia del paese hanno fortemente risentito del rallentamento cinese e del calo del prezzo delle commodity di cui il più grande paese dell’Oceania è esportatore. Il PIL nel secondo trimestre è cresciuto (stabilendo il record di 24 anni senza recessioni economiche) “soltanto” del 2% rispetto allo stesso periodo del 2014, al di sotto delle attese (2,2%).

 

AZERBAIJAN
Il ministero delle finanze sta discutendo la revisione al ribasso del budget 2016 alla luce del continuo calo del prezzo del petrolio. Il taglio del budget (concepito con un prezzo del petrolio pari a 90 $/barile) comporterà una riduzione della spesa pubblica e, in particolare, degli stanziamenti per gli investimenti previsti nei prossimi anni. In particolare potrebbero essere ridotti alcuni sussidi ai prezzi di alcuni beni e razionalizzati i piani di supporto al settore manifatturiero del paese.

 

CINA
E’ stato reso pubblico l’atteso piano di riforme delle imprese di stato cinesi (SOE). L’obiettivo del piano è un incremento significativo dell’efficienza delle SOE entro il 2020 tramite nuovi regimi proprietari (non si parla espressamente di privatizzazioni), cambi di management e maggiore orientamento ai criteri di mercato nell’allocazione delle risorse. Ci sarà più spazio per gli operatori privati, ma verrà mantenuto il principio della socialist-market economy; per cui alcune imprese strategiche rimarranno sotto il pieno controllo pubblico, rafforzando così la loro posizione. Si stima che al momento solo 1/3 delle SOE verrà impattato in maniera considerevole dalla riforma, che sarà comunque graduale.

 

CROAZIA - FACTORING
La BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) ha aperto una linea di credito da EUR 40 mln a favore di Raiffeisen Factoring, controllata del gruppo bancario Raiffeisen, a sostegno della ripresa economica croata dopo sei anni consecutivi di contrazione del PIL. Il saldo commerciale della Croazia è negativo: nel 2014 il paese ha esportato USD 13,8 mld contro 22,9 mld di import. L’Italia è la prima destinazione delle imprese croate, con il 14% circa delle esportazioni (pari a USD 1,9 mld Vs 3,3 mld di import dal nostro paese). Seguono Bosnia (12%), Slovenia, Germania (11% ciascuna) e Austria (6%). Al contrario, le importazioni provengono per il 15% dalla Germania, seguita da Italia (14%), Slovenia (11%) e Austria (9%).

 

ECUADOR
E’ ripresa la mobilitazione dei movimenti indigeni contro lo sfruttamento del sottosuolo e i tagli alla spesa pubblica dovuti alle minori entrate dagli idrocarburi. I macchinari destinati alle attività estrattive rappresentano una delle voci principali dell’export italiano verso Quito. La protesta segue la marcia di dieci giorni dello scorso agosto, organizzata dalla principale organizzazione indigena del paese, che era stata tra i sostenitori di Correa nel 2006. Il presidente aveva dichiarato lo stato d’emergenza per l’eruzione del vulcano Cotopaxi, potendo così disporre di poteri speciali. La Corte Suprema del Canada intanto ha confermato che Chevron dovrà versare USD 9,5 mld alle comunità locali per l’inquinamento causato dal ‘64 al ‘92 da Texaco.

 

EGITTO
L’Arab Monetary Fund (AMF) ha sottoscritto con la Banca centrale egiziana un nuovo prestito da EGP 78.880 milioni (USD 339 milioni). Il prestito è finalizzato al rafforzamento della governance sul settore bancario da parte della Banca centrale. Il piano prevede tre pilastri: lo sviluppo dell’assicurazione pubblica sui depositi, il rafforzamento dell’efficienza nel settore, lo sviluppo del ruolo delle assicurazioni del credito nel favorire i finanziamenti alle PMI egiziane. La linea di credito costituisce il tredicesimo intervento della AMF a favore del Paese, per un ammontare totale di USD 1,6 miliardi, cui vanno aggiunti i USD 1,9 miliardi concessi dall’Arab Trade Financing Program (ATFP).

 

FOTOVOLTAICO
L’EPC contractor spagnolo TSK si è aggiudicato un contratto da USD 385 mln per la realizzazione di un parco fotovoltaico da 50 MW in Kuwait entro il 2017. L’impianto sarà ubicato nella regione desertica di Shagaya, a circa 100 km dalla capitale. L’energia prodotta potrà soddisfare i consumi di circa 100.000 famiglie per un consumo annuo equivalente di 12,5 milioni di barili di petrolio. L’opera va ad aggiungersi ad altri due impianti da 10 MW ciascuno assegnati dall’inizio dell’anno rispettivamente a Kuwait Oil Company e a un’altra impresa spagnola, Gestamp Solar. Il ministro competente ha ribadito che il Kuwait intende dotarsi di 2 GW di capacità aggiuntiva da fonti rinnovabili di qui al 2030, a fronte di una domanda attuale di 12 GW.

 

IRAQ
L’esecutivo iracheno ha avvertito le compagnie petrolifere internazionali che i fondi per lo sviluppo dei giacimenti nel sud del paese potrebbero essere ridimensionati il prossimo anno. Il calo delle revenues petrolifere e l’aumento della spesa pubblica e l’aumento della spesa per la difesa causata dalla lotta all’ISIS ha ridotto notevolmente il budget del governo iracheno. Già a giugno la State Oil Marketing Organisation aveva corretto al ribasso l’output target petrolifero a 5,5-6 mln b/g entro il 2020 dai precedenti 8,5-9. Stime indipendenti sono più conservative: i minori investimenti nel sud del paese (regione dove si produce circa l’80% del petrolio iracheno) potrebbe limitare la crescita della produzione al 2020 a soli 300-500 mila b/g in più rispetto agli attuali 4,1 milioni.

 

NIGERIA
La società petrolifera nazionale Nigerian National Petroleum Corporation, NNPC, ha annunciato l’intenzione di procedere ad una revisione dei Production Sharing Contracts in essere con le principali major petrolifere presenti nel paese. L’obiettivo è quello di rinegoziare, nelle prossime settimane o mesi, alcuni termini fiscali a maggiore vantaggio della Nigeria, la cui economia attraversa una fase di difficoltà. Il paese risente fortemente del calo dei prezzi del greggio e ha di recente speso miliardi di dollari nel tentativo di difendere la sua valuta; non è esclusa la necessità di procedere ad una nuova svalutazione, la terza in meno di un anno.

 

Pillole

Andorra: Fitch ha dato un rating al paese per la prima volta, BBB con outlook stabile.
Giappone: Standard&Poor’s ha tagliato il rating sovrano giapponese di un notch a A+ con outlook stabile.
Kuwait: il paese sta valutando l’emissione di debito locale per finanziare il deficit fiscale causato dai bassi prezzi petroliferi.
Malesia: Il governo malese annuncia un piano da 4,5 mld USD ed incentivi fiscali per sostenere l’economia e la valuta locale.
Pakistan: Fitch ha assegnato un nuovo rating sovrano al Paese, B con outlook stabile.

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