Studi 15 gennaio 2016

SACE Country Risk Update: 15 - 21 gennaio 2016

Snapshots: Brasile, Cina, Giappone, Kazakistan, Nigeria, Raffinazione, Turchia, Ucraina

BRASILE
Petrobras ha ridotto per la terza volta in sei mesi il budget per gli investimenti, con un taglio di USD 32 miliardi. La compagnia controllata dallo stato investirà nel periodo 2015-2019 USD 98,4 miliardi, il 25% in meno rispetto ai 130,3 miliardi previsti a giugno 2015. La società risente dell’elevato indebitamento, dello scandalo di corruzione e degli effetti della svalutazione del real oltre al calo dei prezzi del greggio. Inevitabili le revisioni al ribasso degli obiettivi di produzione. Nel 2016 la produzione calerà da 2,185 milioni di barili al giorno a 2,145 mbg. Il target per il 2020 scenderà invece del 3,6% a 2,7 mbg.

 

CINA
Il 16 gennaio 2016 sarà inaugurata la nuova Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) finanziata da Pechino e che comprende altri 56 Paesi soci, tra i quali anche l’India e la Russia, che insieme alla Cina detengono il 30% del capitale. La nuova banca di sviluppo, il cui headquarter sarà basato a Pechino, si propone come concorrente di altri organismi multilaterali, come la Banca Mondiale e la Banca Asiatica di Sviluppo. La AIIB investirà i suoi 100 miliardi di capitale sociale in vari settori, tra cui quelli dell’energia, dei trasporti, della logistica, dello sviluppo urbano e della salute.

GIAPPONE
Dal 2000 ad oggi il numero di corporate default in Giappone si è dimezzato e le previsioni per il 2015 indicano che il bilancio sarà inferiore alle 10.000 insolvenze annuali per il secondo anno consecutivo. Livelli così bassi non si riscontravano dal biennio 1989-1990. Le PMI contano per la maggioranza dei fallimenti, nonostante le principali banche del paese continuino a rivelarsi indulgenti nelle rinegoziazioni dei prestiti, mentre la maggioranza delle imprese di grandi dimensioni migliora i propri rendimenti. I settori delle costruzioni e dell’immobiliare sono ai minimi storici.

KAZAKISTAN
La valuta kazaka, il tenge, ha toccato in questa settimana il valore minimo degli ultimi 12 mesi rispetto al dollaro (362 KZT/USD). La moneta prosegue il trend di deprezzamento iniziato ad agosto in seguito alla decisione del governo di adottare un regime di cambio flessibile abbandonando il precedente a fluttuazione controllata. Il provvedimento mira a ridurre gli interventi della banca centrale a sostegno della valuta, anche alla luce della riduzione della liquidità che il paese sta registrando a causa del calo del prezzo del petrolio. Per il 2016 è atteso un mantenimento del trend di deprezzamento, legato alla presenza di fattori esterni avversi, come l’andamento del prezzo del petrolio e del tasso di cambio del rublo russo.

 

NIGERIA
La Nigeria sta pianificando un ritorno sui mercati dei capitali internazionali. L’ultima emissione da parte del principale produttore petrolifero in Africa Sub-Sahariana risale a luglio 2013 (un bond da USD 500 milioni a cinque anni e uno di USD 500 milioni a dieci anni, con rendimenti pari, rispettivamente, a 5,4% e 6,6%). Le finanze pubbliche nigeriane sono da diversi mesi sotto pressione a seguito del calo dei prezzi del greggio: il deficit pubblico è salito a circa USD 11 miliardi, spingendo al ribasso la valuta locale e portando il governo a intervenire a sua difesa, anche attraverso l’introduzione di controlli sui flussi di capitali.

 

RAFFINAZIONE - ASIA
Il settore della raffinazione in Asia sta registrando alti margini. L’indiana Reliance ha toccato i massimi dal 2011 con USD 10,50: le previsioni parlano di USD 9,70-9,80 per barile anche nel 2016. Questo grazie al forte calo del Brent (la media 2015 è stata di poco superiore a 53 USD/b) e al trend positivo nella domanda. Il settore automotive ha registrato tassi di crescita elevati in Cina e India: l’aumento delle vendite atteso sarà del 6% e del 10% rispettivamente. Si attende un rallentamento delle immatricolazioni in Cina da gennaio 2017, quando verranno meno le agevolazioni fiscali al settore. In Indonesia e in Malesia la raffinazione di biocarburanti sta subendo invece un costo delle materie prime (ad es. olio di palma) doppio rispetto al greggio.

 

TURCHIA
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha reso noto che gli investimenti effettuati nel paese hanno raggiunto i EUR 1,9 miliardi nel 2015, il 20% degli investimenti annuali sostenuti. Tali investimenti hanno riguardato una molteplicità di settori economici e hanno visto la compartecipazione di banche commerciali turche. Nei prossimi 4 anni la BERS si focalizzerà sulla promozione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, sul miglioramento delle infrastrutture e dell’accesso alle utility (specialmente nella regione sud-orientale del paese), sullo sviluppo della competitività delle imprese tramite il miglioramento della corporate governance e supportando la crescita di lungo termine mediante la promozione di maggiore equità.

 
UCRAINA
Unicredit ha raggiunto un accordo per la cessione della banca controllata Ukrsotsbank al gruppo russo Alfa Group. L’accordo, che verrà concretizzato nel corso del 2016, prevede la cessione delle azioni della banca alla holding Abh, controllata dal gruppo bancario russo Alfa. La decisione è legata principalmente alla performance negativa della banca ceduta (in perdita dal 2014) su cui pesa il fragile contesto paese ucraino. L’Ucraina infatti ha registrato una forte recessione nel 2015 (PIL -12%) a causa dell’impatto del conflitto nelle zone orientali sulla sua attività economica.

 

 

Pillole

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