Working paper 16 marzo 2007

N° 3 - Beyond the “Davos Consensus”: A New Approach to Global Risks

A new consensus has recently emerged among analysts: we label it here the “Davos consensus” since it has been reinforced by analyses and contributions presented during the 2006 annual World Economic Forum.

A new consensus has recently emerged among analysts: we label it here the “Davos consensus” since it has been reinforced by analyses and contributions presented during the 2006 annual World Economic Forum. 
Based on these views, the current benign economic environment is jeopardized by persistent geo-political risks and new global threats such as pandemics, international terrorism, and climate change.
The recipe for policy-makers would be to focus their efforts on global strategies to cope with these risks as a way to minimize the impact of potential shocks to the economy.
 
In this paper we take a different view: we argue that the most likely scenario for political risks is one where it is efficient for countries to adopt muddle-through behaviours, while hidden economic vulnerabilities are building up in many economies, carrying with them the risk of disorderly unwinding of existing financial imbalances.
As global risks are on the rise, including in areas where markets have clear failures (e.g., climate change), actions are needed. 

The main conclusion of the paper is therefore that increasing global risks call for more action on the part of economic agents, not just governments. In particular, insurance provision is key to mitigating the impact of severe risks, while underinsurance leads to suboptimal conditions for both households and enterprises.

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.