Messico: un “nuovo” protagonista sulla scena globale?
-
Secondo Paese dell’America Latina per dimensioni demografiche (130 milioni di abitanti) ed economiche, il Messico è l’unica geografia dell’area a essere realmente inserita all’interno delle catene del valore regionali e globali. Prima economia del subcontinente americano a entrare nell’Ocse nel 1994, il Messico è un Paese dai solidi fondamentali macroeconomici e dalle istituzioni stabili nonostante le grandi sfide che continua ad affrontare tra cui la lotta al narcotraffico, alla corruzione e alle elevate disuguaglianze sociali e territoriali.
-
Negli ultimi decenni la performance economica non è stata particolarmente brillante e il Messico si è allontanato dalla convergenza con le economie avanzate. Il potenziale del Paese rimane comunque di rilievo considerando la complessa struttura economica e l’ampia disponibilità di forza lavoro giovane e mediamente qualificata. L’attuale governo Obrador ha puntato molto su provvedimenti di stampo sociale e sul recupero delle parti più arretrate del Paese, anche attraverso grandi progetti infrastrutturali, ma resta necessaria l’attrazione di maggiori investimenti per permettere al Messico di fare passi avanti sulla frontiera tecnologica coniugando sviluppo economico e sostenibilità.
-
Forte del settore manifatturiero più sviluppato di tutta l’America Latina, il Messico è l’unica grande economia aperta dell’area: la posizione geografica favorevole e gli accordi di libero scambio in vigore con Paesi che constano per oltre il 60% del Pil mondiale possono essere un trampolino di lancio per andare oltre il pur essenziale legame con la prima potenza globale.
-
L’attuale contesto internazionale offre al Messico un’occasione importante per il nearshoring: al Paese serve però un cambio di passo per riuscire a cogliere il momentum e posizionarsi su un livello più elevato nelle catene del valore. 15esima economia al mondo, il Messico, che potrebbe giocare un ruolo geopolitico maggiore e pari al suo peso economico, ha oggi l’opportunità di diventare uno dei protagonisti sulla scena globale nei prossimi anni. Per l’Unione Europea e per l’Italia una maggiore profondità nei rapporti istituzionali e commerciali è importante: rafforzare i legami con un Paese target per l’Italia e porta di accesso al continente americano può essere una scelta vincente sia nel breve sia nel medio periodo.
-
Le esportazioni italiane di beni verso il Messico sono decisamente cresciute nell’ultimo decennio: grazie al record storico di ca. €5 mld di beni esportati quest’anno, il Messico dopo 4 anni tornerà a essere la prima destinazione in America Latina. Nel 2023 e 2024 le previsioni SACE evidenziano un’ulteriore crescita (+4,5% e +4%, rispettivamente) che permetterà all’Italia di consolidare il 2° posto tra i fornitori europei dietro la Germania. A livello settoriale ad aumentare saranno soprattutto le esportazioni di beni intermedi: chimica (+5,2% in media annua nel biennio 2023-2024), gomma e plastica (+4,1%) e metalli (+4,3%), in linea con il previsto rafforzamento del settore manifatturiero locale. Bene anche la meccanica strumentale (+3,7%).
-
Sarà pertanto importante non solo entrare sempre di più nelle supply chain dei corporate messicani ma anche considerare sempre più il Messico un contesto da investimenti produttivi di lungo periodo. SACE ha supportato e continua a supportare le imprese italiane attraverso i prodotti più tradizionali di assicurazione del credito all’esportazione, passando per prodotti untied come la Push Strategy fino alla copertura dei rischi politici nelle operazioni di IDE.
Scarica il documento per l'analisi completa, anche in versione inglese e spagnola!