Focus On 02 marzo 2021

Mappa dei Rischi 2021

Rosso, giallo e green: i colori dei rischi e della ripresa sostenibile per l'export italiano nel 2021.

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Il 2021 si prospetta come un anno di transizione verso l’uscita dalla crisi pandemica, un anno caratterizzato dai cosiddetti fattori “V”: Virus, Varianti e Vaccini, ma anche un sentiero di pieno recupero dell’economia mondiale dopo la profonda recessione registrata nel 2020.

La ripresa sarà diffusa a tutte le geografie, seppure in maniera eterogenea. La sua intensità nel primo trimestre dell’anno rimarrà debole, mentre a partire da aprile, grazie anche all’avanzamento dei programmi di vaccinazione, si assisterà a una dinamica sempre più stabile. Le incognite su questi scenari rimangono tuttavia ancora alte e variegate.

La Mappa dei Rischi 2021 di SACE riflette queste dinamiche, colorandosi di toni più accesi rispetto allo scorso anno. Si registra infatti un incremento generalizzato dei rischi del credito e dei rischi politici, in un quadro alimentato dall’elevata incertezza a causa del protrarsi della pandemia e ai suoi impatti in chiave economica e sociale su governi, imprese e famiglie in tutto il mondo.

Una Mappa dei Rischi un po' più rossa e un po' meno gialla, ma senza trascurare il lato greenGli impatti economici e sociali della pandemia hanno reso più esplicite le problematiche di sostenibilità e rafforzato la convinzione che la ripresa debba avvenire su nuove basi, ripensando l’economia in chiave sostenibile non solo a livello ambientale, ma anche umano.

In un progetto condiviso, SACE e Fondazione Enel hanno approfondito queste tematiche collegate alla sostenibilità. In particolare è stato sviluppato un nuovo indicatore di rischio riguardante il climate change e alcuni score sintetici che definiscono lo scenario di benessere nazionale e il contesto della transizione energetica. Il rischio di climate change nei prossimi anni è destinato a crescere in maniera diffusa in tutte le aree geografiche, in particolare sotto il profilo temperature, mentre i contesti di benessere e transizione energetica mostrano una maggiore eterogeneità, a seconda dei diversi scenari nazionali e in particolare fra Paesi avanzati ed emergenti.

In un quadro di generale ripresa dell’economia e degli scambi internazionali, non mancano quindi le opportunità di crescita sui mercati esteri per le nostre imprese, anche nelle aree più “instabili”, ripartendo in particolare da quei Paesi che risultano più “solidi” (ad esempio, gli Emirati Arabi Uniti all’interno dell’area MENA o il Perù in quella latino-americana), o più resilienti (come il Vietnam, in Asia).

Seppure in un quadro di incertezza e di rischi in aumento le imprese possono guardare al 2021 con cauto ottimismo, con la consapevolezza di dover adeguare rapidamente le proprie strategie a un contesto in continua evoluzione monitorando costantemente i mercati di interesse e ricorrendo ad adeguati strumenti finanziari, assicurativi, di advisory e di recupero crediti.


 
 
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