Sasso nello stagno 21 settembre 2023

Il Sistema Moda Italia: la qualità conta

Note positive per il settore arrivano dal fatturato: nel primo semestre del 2023 il Sistema Moda è cresciuto, a prezzi correnti e sia sul mercato interno sia sui mercati esteri, del 7,2%; note "dolenti" arrivano invece dal volume della produzione che risente del raffreddamento del ciclo manifatturiero, a sua volta riflesso sia di un calo fisiologico dopo la forte ripresa post-Covid sia della perdita del potere d’acquisto dei consumatori causato dall’inflazione elevata. Le imprese italiane che operano nel Sistema Moda possono guardare con ottimismo alle opportunità provenienti dai mercati esteri verso cui l'export del settore è cresciuto del 4,1% nei primi sette mesi dell'anno.

Note positive per il settore arrivano dal fatturato: nel primo semestre del 2023 il Sistema Moda è cresciuto, a prezzi correnti e  sia sul mercato interno sia sui mercati esteri, del 7,2%, una buona dinamica dopo l’ottima performance a doppia cifra dello scorso anno. La vigorosa prestazione del Fashion Made in Italy supera quella della media manifatturiera (+3%), grazie soprattutto al comparto dell’abbigliamento (circa +17%), che ha compensato quella più fiacca delle pelli e del tessile. L’andamento dei prezzi alla produzione, ossia al primo stadio di commercializzazione, continua a essere favorevole per il settore, con un incremento del 7,4%. L’aumento è stato più intenso rispetto alla media manifatturiera (+4,2%) e in generale all’industria (+2%), dove i settori posizionati più a monte stanno invece già scontando il rientro dei listini, come riflesso delle flessione delle quotazioni internazionali delle materie prime.

Note “dolenti” arrivano invece dal volume della produzione delle industrie del tessile, abbigliamento, pelli e accessori che nei primi sette mesi dell’anno ha registrato una flessione del 4,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia non è da vedersi in senso totalmente negativo: a livello di comparti, infatti, vi è eterogeneità, con l’abbigliamento, ad esempio, che ha segnato un leggero incremento tendenziale (+1,6%). In generale, la dinamica negativa sta risentendo del raffreddamento del ciclo manifatturiero, che riflette a sua volta sia un calo fisiologico dopo la forte ripresa post-Covid sia la perdita del potere d’acquisto dei consumatori causato dall’inflazione elevata. In termini di prospettive nel breve termine, il clima di fiducia delle imprese della Moda è risultato in lieve deterioramento, per i timori di un ulteriore indebolimento della domanda nazionale ed estera.

Le imprese italiane che operano nel Sistema Moda possono guardare con ottimismo alle opportunità provenienti dai mercati esteri: dopo aver finalmente recuperato nel 2022 i livelli pre-crisi (+18,7%), grazie al completo ritorno alla socialità e nonostante la contrazione della domanda proveniente dalla Russia, nei primi sette mesi dell’anno, il valore delle esportazioni del fashion Made in Italy è, infatti cresciuto del 4,1% - una dinamica migliore dell’intero export nazionale (+2,3%) - trainato dalle vendite di abbigliamento e pelli-accessori. Tale performance è attesa proseguire anche nel corso dell’anno: le previsioni SACE per l’export del settore vedono una crescita del 4,6% per l’anno in corso per proseguire pressoché su questi ritmi anche nel prossimo triennio (+3,7% in media), potendo contare su una attenzione crescente verso la qualità, il territorio di provenienza e la sostenibilità della produzione (anche in chiave di riciclo dei materiali). Le maggiori opportunità arriveranno da mercati come gli Emirati Arabi Uniti (dove il tessile e abbigliamento rappresenta il secondo bene italiano esportato dopo la meccanica strumentale) e Corea del Sud per cui il marchio Made in Italy può vantare un apprezzamento di lungo corso, così come la più vicina Polonia dove le nostre imprese del settore moda potranno sfruttare le opportunità di un posizionamento anche nella fascia più ampia dei prodotti anche non di lusso (Fig 1)

Figura 1 – Previsioni Rapporto Export SACE, Paesi dinamici  (media 2024-2026)

Fonte: elaborazioni SACE su dati Oxford Economics

Nonostante i grandi gruppi della Moda siano gli attori principali del settore, le PMI che operano nel Sistema Moda hanno una elevata numerosità, in particolare quelle che esportano e che spesso producono e vendono rifornendo le imprese di dimensioni maggiori: un caso particolare è, infatti, quello dell’abbigliamento e degli articoli in pelle, caratterizzato da una  maggiore incidenza di micro-imprese esportatrici (60% e 50% rispettivamente di tutte le imprese  esportatrici nei relativi settori), che esportano valori contenuti rifornendo al contempo i grandi marchi presenti in Italia che a loro volta realizzano oltre metà dell’export del settore.

 

 

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