Il Nautico va a gonfie vele e punta sempre più alla sostenibilità
Il settore italiano della nautica è in ottima salute: con 1.500 imprese attive – di cui il 30% PMI - e 3.200 impiegati realizza un giro d’affari di €13 miliardi (che diventerà di €16 miliardi entro il 2030) che le garantisce il primato europeo, di cui genera oltre un quinto del fatturato.
L’importanza della nautica nella composizione dell’export italiano è aumentata rapidamente nel tempo, superando i €9 miliardi nel 2023 grazie a una crescita in media pari al 14% l’anno.
L’Italia vanta una leadership internazionale nell’export di imbarcazioni da diporto e navi da crociera con quote di mercato pari a 23% e 34% del commercio globale rispettivamente. In tutto il settore delle navi e imbarcazioni la nostra quota di mercato è di poco inferiore all’8%, dietro solo a Cina e Corea del Sud, specializzate nella nautica commerciale.
Il settore ha mostrato una relativa resilienza anche nella fase pandemica, accelerando il processo di ammodernamento della flotta delle navi da crociera e una maggiore domanda di imbarcazioni da diporto per nuclei ristretti di ospiti.
La transizione sostenibile è una sfida cruciale per il settore, che sta investendo in fonti alternative di propulsione, ad esempio GNL, metanolo e celle a combustibile, ma anche in tecnologie sostenibili quali il cold ironing, i sistemi di desalinizzazione, il trattamento dei gas di scarico e dei rifiuti, lo sviluppo di scafi a bassa frizione.
In tale ottica l’intelligenza artificiale sarà una leva strategica, permettendo, ad esempio, la pianificazione di rotte più efficienti in base alle condizioni meteorologiche e alle correnti marine e quindi riducendo i consumi e le emissioni, prevedendo e prevenendo guasti e consentendo di operare interventi mirati, con benefici in termini di tempi e costi.
Cavalcare il processo di decarbonizzazione in corso, posizionandosi come first mover sulle nuove tecnologie green, garantirà alle imprese italiane del settore di aumentare la propria competitività e le proprie quote di mercato nei prossimi anni.
La transizione green è una sfida che richiede un approccio strategico strutturato, con i cantieri come nodo centrale di un ecosistema che abbraccia il mondo della finanza, della ricerca e dello sviluppo infrastrutturale. Vari strumenti e servizi possono aiutare il settore a mantenersi competitivo riuscendo al contempo a innovare in chiave green: dai servizi di formazione con un focus ESG alle garanzie per sostenere gli investimenti – specie quelli sostenibili – dall’assicurazione alla cessione dei crediti per mettere in sicurezza la liquidità, fino all’accompagnamento sui mercati esteri.
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