Sasso nello stagno 18 dicembre 2017

Il lungo anno elettorale dell’America Latina

Il 2018 sarà un importante anno elettorale in America Latina, che porterà al rinnovo delle presidenze e dei parlamenti di molti Stati e che dovrà far uscire dalle urne figure in grado di riportare il continente su un sentiero di crescita sostenuto.

Il 2018 sarà un importante anno elettorale in America Latina, che porterà al rinnovo delle presidenze e dei parlamenti di molti Stati e che dovrà far uscire dalle urne figure in grado di riportare il continente su un sentiero di crescita sostenuto. Il rimbalzo del 2017, con la crescita del Pil che dovrebbe attestarsi all’1,2%, non è ancora sufficiente per cancellare sei anni di decelerazione e uno di recessione.

 

La tornata elettorale inizierà a febbraio con le elezioni in Costa Rica e Cuba, due paesi diametralmente opposti. Il primo è quello con le tradizioni democratiche più consolidate del subcontinente, mentre il secondo, dopo 60 anni di presidenza dei Castro, vedrà il passaggio di consegne a un nuovo leader, probabilmente il vice presidente Miguel Díaz-Canel. Le prospettive economiche dell’isola continueranno comunque a rimanere incerte a causa della grave crisi del Venezuela, a cui l’economia è legata a doppio filo.

 

La questione inerente l’accordo di pace con i guerriglieri delle Farc sarà uno dei temi principali delle elezioni in Colombia, sesto mercato di destinazione dell’export italiano in America Latina per un valore di 580,5 milioni di euro nel 2016, mentre in Paraguay la campagna verterà soprattutto sulla modernizzazione del settore pubblico e delle infrastrutture in continuità con quanto intrapreso dall’attuale amministrazione.

 

Il primo luglio toccherà al Messico eleggere Presidente e Congresso. Il paese, primo partner commerciale dell’Italia nell’area latino- americana con un export pari a 3,7 miliardi nel 2016, continua a trovarsi in balia delle onde a causa della forte incertezza legata alle rinegoziazioni del Nafta, con ripercussioni su consumi, investimenti e crescita economica.

 

Infine, nell’ultimo trimestre sarà il turno di Brasile e Venezuela. Mentre in quest’ultimo la deriva autocratica dell’attuale presidente Maduro potrebbe ritardare il regolare svolgimento delle elezioni, in Brasile, secondo mercato di destinazione dell’export italiano nell’area, la tornata elettorale sarà un’occasione importante per voltare pagina. In particolare, bisognerà sradicare il problema della corruzione, portare avanti le riforme strutturali, ricreare un business environment più attraente per le imprese e portare avanti i programmi di sviluppo e ammodernamento della struttura infrastrutturale e produttiva della nazione (ad esempio, il Programa de Parcerias de Investimentos).

 

Sarà dunque cruciale ricreare una situazione senza incertezza politica e ridotta corruzione al fine di migliorare il contesto operativo e attrarre nuovi investimenti nell’area. Questi fattori saranno determinanti anche per le nostre imprese esportatrici, che nel 2016 hanno venduto beni nei sette paesi per circa 8,2 miliardi di euro e nei primi 8 mesi del 2017 hanno registrato una crescita dell’export di oltre il 13%.

 

Elezioni Latam 2018

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