Focus On 13 novembre 2015

Focus On Update - Iran: alla rincorsa del tempo perduto

Il raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano ha acceso i riflettori su un mercato a elevato potenziale di crescita, che si candida a giocare un ruolo di primo piano a livello regionale e globale.

Executive summary

Il raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano ha acceso i riflettori su un mercato a elevato potenziale di crescita, che si candida a giocare un ruolo di primo piano a livello regionale e globale.

 

Nonostante l’inasprimento delle sanzioni avvenuto a fine 2011 abbia ridotto sensibilmente gli scambi con il nostro Paese, l’Italia rimane tra i principali partner commerciali dell’Iran. Il ritiro delle sanzioni potrebbe portare a un incremento del nostro export nel Paese di quasi 3 €/mld nei prossimi 4 anni.

 

 IRAN COUNTRY FACTSHEET

 

Riguadagnare le quote di mercato perse in Iran non sarà facile, considerando che concorrenti quali Cina, India, Russia e Brasile hanno subito molti meno vincoli negli ultimi anni guadagnandosi una posizione importante all’interno del Paese.

 

I settori con le maggiori opportunità da cogliere saranno l’oil&gas, l’automotive, i trasporti, il real estate e più in generale i settori legati alle costruzioni.

 

Il Paese presenta una serie di importanti vantaggi competitivi ma anche una serie di rischi che le aziende italiane non possono e non devono trascurare, non da ultimo l’impianto sanzionatorio che rimane tuttora in vigore.

 

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Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
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L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
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