Focus On 30 settembre 2015

Focus On - Quant'è profonda la tana del Bianconiglio?

Le ultime settimane hanno riproposto le tesi di una stagnazione perenne o di bolle speculative come unico strumento per alimentare la crescita economica. La Cina ha visto crescere la sua terza bolla in sei anni, questa volta di natura finanziaria, che alza il velo sulla tenuta dell’economia reale degli altri mercati emergenti e sulla loro domanda di beni e servizi.

Le ultime settimane hanno riproposto le tesi di una stagnazione perenne o di bolle speculative come unicostrumento per alimentare la crescita economica. La Cina ha visto crescere la sua terza bolla in sei anni, questa volta di natura finanziaria. Al di là delle isterie finanziarie di questi giorni, non bisogna dimenticare il cambiamento strutturale che sta avvenendo nel Gigante Asiatico: Pechino sta conducendo la propria economia verso un modello di sviluppo di medio-lungo periodo, più concentrato sui consumi.

 

La bolla cinese alza il velo sulla tenuta dell’economia reale degli altri mercati emergenti e sulla loro domanda di beni e servizi. SACE ha analizzato i primi venti mercati emergenti di destinazione dell’export italiano per comprendere quali geografie siano effettivamente vulnerabili a shock esogeni.

 

Cina, Arabia Saudita, Emirati e Polonia, che rappresentano il 28% dell’export italiano verso i Mercati Emergenti sono destinazioni importanti per le merci italiane su cui continuare a puntare, al netto delle fluttuazioni congiunturali. Il potenziale export aggiuntivo italiano verso questi quattro Paesi potrebbe superare complessivamente gli 11 miliardi nei prossimi 3 anni, cifra equivalente al 30% dell’export attuale.

 

Al contrario, Argentina, Sudafrica, Brasile, Russia e Turchia (ma anche, seppur in modo più circoscritto, Cile, Egitto e Malesia) si trovano meno al riparo dalle turbolenze. La maggior vulnerabilità della galassia degli emergenti nel suo insieme può essere comunque gestita attraverso strumenti adeguati di copertura del rischio.

 

Per il Focus On completo scarica il pdf

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).