Focus On 16 ottobre 2014

Focus On - Europa-Russia: una guerra commerciale alle porte?

La persistente tensione in Ucraina sta destabilizzando i rapporti tra Russia e paesi europei, con dinamiche ormai quasi da “guerra commerciale”.

EXECUTIVE SUMMARY


L’escalation delle sanzioni reciproche adottate da Stati Uniti e UE e la Russia rischia di determinare un calo delle esportazioni italiane nel paese compreso tra € 1,8 miliardi e € 3 miliardi nel biennio 2014-2015, secondo le stime SACE, in peggioramento rispetto alle previsioni elaborate ad agosto. La meccanica strumentale, principale settore di esportazione Made in Italy verso il paese, sarebbe la più colpita:nel biennio potrebbe registrare un calo di vendite in Russia compreso tra € 650 milioni e € 1,1 miliardi.

 

Gli impatti delle sanzioni sull’economia italiana potrebbero non essere limitati all’export. Un’eventuale“guerra commerciale” tra Europa e Russia avrebbe un impatto rilevante sull'Italia anche in termini di investimenti di aziende russe nel paese ed entrate da turismo (quest’ultimo si stima che abbia generato introiti nel 2013 per circa € 1,3 miliardi).

 

La questione energetica resta un ulteriore fattore di incertezza, alla luce dell’imminente stagione invernale. L’Unione Europea infatti importa circa il 35% del proprio fabbisogno di gas dalla Russia, sebbene con dinamiche differenziate tra i vari paesi. Una riduzione delle forniture di gas russo verso l’Europa si tradurrebbe in un aumento della bolletta energetica per famiglie e imprese, con conseguenze negative su consumi e produzione industriale, ancora deboli in Europa.

 

Nonostante l’attuale fase di incertezza, la Russia resta un mercato ad alto potenziale per le aziende italiane, che hanno registrato una quota di mercato nel paese costantemente al di sopra del 4% negli ultimi anni. Interessanti opportunità sono offerte sia dai grandi settori dell’industria dove la presenza italiana è consolidata (come oil&gas e minerario) sia in settori “minori” con quote di esportazioni relativamente contenute, ma con tassi di crescita dinamici e una penetrazione sempre maggiore nel mercato russo (come cosmetica e farmaceutica).

 

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