Focus On 15 gennaio 2018

Focus on - Esploratori si nasce o si diventa? Rischi e opportunità nella strategia di portafoglio dei costruttori italiani

La quota di fatturato realizzato all'estero da parte dei contractor italiani è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, passando da 3 miliardi di euro nel 2004 (31% del totale) a 14 miliardi di euro nel 2016 (73% del totale). ​

Executive Summary

  • La quota di fatturato realizzato all'estero da parte dei contractor italiani è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, passando da 3 miliardi di euro nel 2004 (31% del totale) a 14 miliardi di euro nel 2016 (73% del totale).

     

  • Oltre a intercettare un aumento inedito e forse irripetibile della domanda da parte di nuovi mercati (in una fase di crisi sul versante domestico) il portafoglio lavori di queste imprese si è espanso soprattutto in contesti ad alta opportunità e rischio medio-alto che presentavano marginalità importanti, così come su commesse di importo rilevante.

     

  • Le imprese italiane si sono posizionate tradizionalmente in mercati spesso periferici, ma da esplorare, trascurando in parte le “occasioni” di crescita offerte da investimenti e infrastrutture pianificate nei Paesi avanzati e di maggiore prossimità. I primi 15 Paesi per investimenti in costruzioni a livello mondiale, pari al 75% del mercato, rappresentano infatti meno del 20% del portafoglio lavori delle imprese italiane.

     

  • Abbiamo classificato le aziende italiane del settore in tre categorie in base alle loro caratteristiche di operatività all'estero: i “Cristoforo Colombo”, che intervengono in contesti ad alto rischio, gli “Amerigo Vespucci”, che operano in geografie caratterizzate da una rischiosità media e, infine, i “Giovanni Caboto”, che competono sui mercati avanzati e maggiormente affidabili. Questi ultimi sono certamente una minoranza, mentre rimane alto il presidio italiano in Paesi fortemente esposti alla volatilità dei flussi di investimento internazionale e che rimangono ancora dipendenti dalle materie prime. Anche le geografie caratterizzate da una cornice regolamentare relativamente stabile, piani di investimento pubblico-privato credibili e buone prospettive di crescita continuano ad apparire inesplorate e necessitano, in alcuni casi, di un supporto di sistema per ridurre le barriere all'entrata.

     

  • Queste considerazioni diventano ancor più rilevanti se si considera che il 2017 ha visto una ripresa degli investimenti in costruzioni anche sui mercati avanzati, con un’inversione di tendenza rispetto alla progressione degli emergenti, che tornano al di sotto del 60% della domanda globale. In un quadro di ottimizzazione degli investimenti in queste geografie, le infrastrutture mostrano una resilienza superiore rispetto agli altri comparti. Si tratta di un settore che vede spesso l’intervento diretto di entità pubbliche e la garanzia sovrana del Paese in cui si realizza l’opera per accedere ai necessari finanziamenti. Sarà quindi importante mantenere alta l’attenzione sul rischio Paese delle geografie in questione, ricorrendo alle protezioni più appropriate.

Scarica il pdf per il Focus On completo

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 22 luglio 2024
L’Asia continua a crescere e lo fa in modo eterogeneo: la spinta verso un upgrade del tessuto manifatturiero di diversi Paesi (Vietnam, Malesia) così come il costante impegno verso l’innovazione tecnologica dell’industria e delle infrastrutture (India, Thailandia) sono solo alcune delle chiavi di lettura dell’intensa dinamica dell’export italiano nell’area, che secondo le previsioni SACE crescerà del 6,5% nel 2024 e del 6,1% nel 2025.
Varie 16 luglio 2024
Tra gennaio e maggio le vendite italiane sono rimaste pressoché invariate (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a risultato delle dinamiche contrapposte dei valori medi unitari (+1,6%) e dei volumi (-1,7%).
Focus On 08 luglio 2024
L’Africa guarda al futuro con lo slancio di una regione che, dopo anni non facili, mira a essere la prossima protagonista della crescita globale. Pur con le consuete, profonde differenze tra gli oltre 50 Paesi che compongono il continente africano, si evidenziano segnali positivi provenienti da mercati di interesse per le nostre imprese.