Rischio paese Studi 02 agosto 2013

Country Risk Update: 26 luglio - 02 agosto 2013

Snapshots: Argentina, Bahrein, Cambogia, Cuba, EAU- Dubai, Israele/Palestina, Italia, Kuwait, Mali, Messico, Ucraina

ARGENTINA
Il Consiglio per i Salari Minimi, l’organo che imposta i livelli salariali concordati tra le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati riconosciuti, ha accettato di incrementare il livello salariale minimo del paese del 25,2%, passando da USD 525 a USD 657 mensili. L'accordo mitiga i rischi di scioperi e di disordini politici nel paese, almeno fino alle elezioni presidenziali, previste per ottobre 2013. La variazione è anche un’implicita ammissione da parte delle autorità governative che l'inflazione è ben al di sopra del livello riportato dalle statistiche ufficiali, pari al 10%. Il Consiglio stima che l’incremento salariale interesserà circa 2,2 milioni di lavoratori.


BAHREIN
Il parlamento sta discutendo l’inasprimento della normativa nazionale in materia di sicurezza e prevenzione di atti terroristici: saranno vietate le manifestazioni nella capitale Manama e sarà prevista la revoca della cittadinanza nel caso di accusa di terrorismo. La discussione parlamentare si è svolta in seguito all’attacco avvenuto ai danni della moschea di Al-Riffa, in prossimità della Corte Reale rivendicato dal gruppo sciita di recente formazione Saraya al-Ashtar. È probabile che la recente escalation di attacchi contro il governo proseguirà nei prossimi mesi, con possibili implicazioni sul rapporto con la vicina Arabia Saudita, dal cui supporto il Bahrein è fortemente dipendente.


CAMBOGIA
Il partito di opposizione Cambodian National Rescue Party, ha contestato il risultato delle elezioni politiche svoltesi il 28 luglio scorso che hanno decretato la vittoria del Cambodian People's Party attualmente al governo. Il partito di maggioranza si sarebbe aggiudicato 68 dei 123 seggi dell’Assemblea Nazionale, confermando il primo ministro in carica Hun Sen, sulla scena politica da circa 30 anni. L'opposizione, che ha visto aumentare notevolmente il proprio consenso, ha tuttavia lamentato gravi irregolarità nello svolgimento delle consultazioni, e ha chiesto la creazione di un comitato congiunto composto da rappresentanti dei partiti, della commissione elettorale, delle Nazioni Unite e della società civile per verificare il risultato elettorale.

CUBA
Il Department of the Treasury’s Office of Foreign Assets Control (OFAC) degli USA ha imposto una multa di USD 3 milioni alla banca Intesa Sanpaolo, per aver processato decine di bonifici bancari in favore di utenti cubani tra il 2004 e il 2008 (per un importo complessivo di USD 1,6 milioni), nonché per l’autorizzazione di alcune transazioni con i governi di Iran e Sudan, nonostante le sanzioni internazionali. La misura sanzionatoria verso un’entità italiana evidenzia la portata extraterritoriale dell’embargo USA verso Cuba, sanzioni che colpiscono anche soggetti non americani che hanno relazioni commerciali con il paese, aumentando l’incertezza operativa nel paese.


EAU-DUBAI
Istituito un nuovo comitato giudiziale con il compito di esaminare dispute tra operatori immobiliari e investitori, su progetti immobiliari in fase di stallo o cancellati. Il comitato potrà disporre la restituzione delle somme agli investitori (tutti i progetti cancellati verranno liquidati entro il 2015). Il nuovo organo, le cui decisioni saranno definitive e non appellabili, sostituirà i tribunali di Dubai nella gestione delle controversie immobiliari. L’istituzione del comitato potrebbe dare nuovo slancio al mercato immobiliare dell’emirato, rappresentando uno strumento di protezione dei diritti degli investitori e consentendo di snellire le tempistiche e modalità di risoluzione delle controversie, accentrando il processo in un unico organo, invece di adire diverse corti.

ISRAELE/PALESTINA
Dopo tre anni di interruzione sono ripresi i negoziati diretti tra Israele e Palestina in occasione dell’incontro a Washington moderato dal presidente Obama e dal vice Kerry. Le consultazioni, il cui scopo è raggiungere un compromesso sulla creazione di uno Stato palestinese, hanno visto un atteggiamento di apertura da entrambe le parti: la ministra della Giustizia israeliana, Tzipi Livni, e il capo negoziatore palestinese, Saeb Erekat hanno accettato di provare a raggiungere un accordo di pace entro i prossimi 9 mesi. Israele, che alla vigilia dell’incontro ha scarcerato più di 100 attivisti palestinesi, è pronto a fare alcuni passi concreti nei prossimi giorni per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi nei territori occupati, in Cisgiordania e nella striscia di Gaza.

ITALIA
La fiducia delle imprese manifatturiere, misurata in base all’indice PMI, ha registrato a luglio il suo livello più elevato da maggio 2011 (50,4) con indicazioni di espansione per il settore. L’aumento della fiducia è stato generalizzato nelle sue componenti e trainato da produzione e nuovi ordinativi, soprattutto dai mercati esteri. Considerata la significativa capacità anticipatrice dell’indice, il risultato offre spunti importanti, seppure solo di natura qualitativa, sull’imminente fine della recessione e arrivo della ripresa in Italia. Occorre tuttavia che questa performance, come sta già avvenendo in altri paesi dell’area euro, sia rafforzata da un miglioramento anche negli indicatori quantitativi, produzione industriale in primis.


KUWAIT
Per la sesta volta in 7 anni si sono svolte le elezioni parlamentari, cui ha partecipato il 52% dei 400 mila cittadini aventi diritto al voto, un’affluenza superiore alle aspettative considerato che le elezioni si sono svolte durante il mese di Ramadan. È dunque fallito il boicottaggio dei partiti d’opposizione contro la legge elettorale, ritenuta inadeguata a contrastare la corruzione, e si è registrata una ampia partecipazione degli elettori delle zone tribali. La composizione del parlamento risulta significativamente alterata: la minoranza sciita perde oltre la metà dei seggi, aggiudicandosene 8 su 50, mentre i liberali, finora assenti, conquistano almeno tre seggi; sette i seggi aggiudicati dai sunniti mentre i restanti vanno alle formazioni tribali, veri vincitori delle elezioni.


MALI
Si sono svolte domenica le elezioni presidenziali, le prime dopo il colpo di stato militare di marzo 2012 che aveva portato alla deposizione del presidente Touré. Ha votato il 53,3% degli aventi diritto, dato in controtendenza con le precedenti consultazioni, per cui la percentuale di votanti non aveva mai superato il 38%. I risultati provvisori di questo turno elettorale, che ha visto confrontarsi 27 candidati e che si è svolto pacificamente, vedono in netto vantaggio l’ex primo ministro Ibrahim Boubacar Keïta, leader del partito Assemblea per il Mali, seguito dal suo principale avversario, l’ex ministro dell’economia Soumaïla Cissé. In caso di mancato ottenimento della maggioranza assoluta al primo turno, i due dovranno affrontarsi al ballottaggio previsto per il prossimo 11 agosto.


MESSICO
Il Congresso Nazionale ha approvato nuove misure che porranno limiti al livello di indebitamento degli stati federali e delle autorità comunali. Le norme prevedono la creazione di un registro pubblico dei debiti con l'obiettivo di rafforzare la trasparenza e la vigilanza sulle finanze delle amministrazioni a livello sub-nazionale. A differenza del debito sovrano nazionale, che si è ridotto notevolmente nel corso degli ultimi 20 anni (pari a circa il 24% del PIL nel 2012) e che attualmente è di uno i più bassi in America Latina, il debito contratto dagli stati regionali è cresciuto di oltre il 240%, con conseguente rischio di mancato pagamento verso fornitori e banche, che hanno un’esposizione verso le autorità locali stimata a USD 28 miliardi.


UCRAINA
Il FMI ha annunciato che adotterà una sorveglianza speciale dell'Ucraina, con stretto monitoraggio delle politiche economiche. La decisione è legata ai timori sulla capacità di ripagamento del debito outstanding (circa USD 8 miliardi) in relazione alla crescita del PIL che gli analisti prevedono stagnante per quest'anno (+0,8%) e alla possibile crisi della bilancia dei pagamenti, visto il livello ridotto delle riserve internazionali (circa USD 20 miliardi, pari a soli 3 mesi di import). Nel 2010 il Fondo ha concesso all'Ucraina un prestito da USD 15,5 miliardi, sospeso nel 2011, dopo il versamento di sole due tranche (per complessivi USD 3,4 miliardi), a causa della mancata adozione da parte di Kiev di riforme strutturali (in particolare la riduzione dei sussidi al prezzo al consumo del gas). 


 

 

Pillole


Cina:
iniezione di liquidità di USD 2,8 miliardi da parte della Banca Centrale per evitare nuovo cash crunch.
India:
la Banca Centrale interviene per limitare l’import di oro stabilendo che il 20% dei volumi importati vengano poi riesportati.
Ucraina: Intesa Sanpaolo vuole cedere Pravex-Bank, acquistata dal governo di Kiev nel 2008 per EUR 493 milioni.
Zimbabwe:
si attendono i risultati ufficiali delle elezioni, svoltesi mercoledì 31 luglio. L’opposizione denuncia brogli.


 

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