Rischio paese Studi 20 dicembre 2013

Country Risk Update: 20 - 26 dicembre 2013

Snapshots: Cpao Verde, Cile, Cina, Irlanda, Messico, MIGA, Myanmar, Oro, Slovenia, Sud Sudan, Tunisia, Ucraina, USA

CAPO VERDE
Standard& Poor’s ha tagliato il rating sovrano di un notch, portandolo a B. La causa del declassamento è il deficit di bilancio pubblico, che tra il 2009 ed il 2012 ha fatto registrare un valore medio pari all’8,6% del PIL ed è ancora atteso intorno al 7,3% nel 2014, come nell’anno in corso. Un’altra vulnerabilità è rappresentata dal deficit delle partite correnti, atteso al 10% nel 2014 a causa della forte dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari e industriali, carburanti e mezzi di trasporto. D’altra parte, la stabilità politica e le prospettive di crescita economica legate al turismo e all’aumento della domanda interna bilanciano in parte i rischi derivanti dal deficit fiscale e commerciale. L’outlook è pertanto considerato stabile.

 

CILE
Michelle Bachelet ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali
, aggiudicandosi oltre il 62% dei voti. La forte affermazione elettorale garantisce la legittimazione necessaria per iniziare alcune delle riforme promesse in campagna elettorale, quali l’aumento delle imposte sulle imprese, la riforma del mercato del lavoro ed il rafforzamento dei sindacati. Appare più difficile, invece, l’adozione di una nuova costituzione. La coalizione di centro-sinistra, Nueva Mayoría, non detiene infatti la maggioranza necessaria per adottare la riforma. Il tasso di astensione si è confermato elevato, pari al 53% e in aumento rispetto al primo turno (era il 50%). La presidente si insedierà ufficialmente il prossimo 11 marzo.

 

CINA
Il mercato immobiliare continua a segnare tassi di crescita record: a novembre i prezzi degli immobili sono cresciuti del 9,9% su base annua. È il tasso di variazione più alto registrato nel 2013, in aumento rispetto al 9,6% registrato ad ottobre. Le grandi città mostrano tassi di crescita ancor più elevati: i prezzi degli immobili a Shanghai e Pechino sono cresciuti rispettivamente del 18,2% e del 16,3%, sempre su base annua. Le recenti riforme volte ad una progressiva liberalizzazione dei tassi d’interesse dei prestiti bancari contribuiscono a mantenere vivace il settore real estate, nonostante in precedenza il governo abbia adottato misure ad-hoc per evitare il formarsi di bolle speculative.

 

IRLANDA
Il paese, primo tra gli altri della zona euro, è uscito dal programma di salvataggio della Troika dopo aver usufruito dal 2010 di aiuti per EUR 85 miliardi. Le riforme del settore pubblico e del sistema bancario, previste nel piano di salvataggio, saranno riprese dopo le elezioni del 2016, mentre nel frattempo l’obiettivo principale sarà l’incremento dell’occupazione (la disoccupazione a novembre era al 12,5% e l’obiettivo è creare oltre 2 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020). Verrà tuttavia mantenuta l’attenzione alle politiche di rientro del debito al fine di preservare la credibilità acquisita sui mercati internazionali e consentire di finanziare il debito a tassi accessibili (l’ultima asta di titoli decennali ha registrato un rendimento pari al 3,47%).

 

MESSICO
Si è concluso l’iter di riforma della costituzione che apre il settore energetico agli investimenti privati. La riforma pone fine al monopolio di stato nelle attività di sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas in vigore dal 1938 e permetterà l’accesso agli operatori privati anche nel settore dell’energia elettrica. La modifica costituzionale non implica una privatizzazione delle compagnie di stato Pemex e CFE. Dopo la ratifica della riforma costituzionale, il governo dovrà emanare la legislazione di dettaglio, attesa per l’inizio del 2014. La liberalizzazione consentirà al governo di rilasciare licenze e contratti di profit/production-sharing. Restano escluse le concessioni e la proprietà delle risorse resterà allo stato.

 

MIGA (Multilateral Investment Guarantee Agency)
È stato pubblicato il World Investment and Political Risk (WIPR) 2013 della MIGA. Secondo il rapporto l’atteggiamento degli investitori esteri verso i mercati emergenti mostra segni di maggiore cautela rispetto al passato. Un sondaggio indica quale maggior freno agli investimenti nel medio termine l’instabilità macroeconomica. Anche il rischio politico è considerato una criticità: si stima che nel 2013 le coperture assicurative contro i rischi politici (PRI) cresceranno di oltre il 30% e che attualmente il rapporto IDE/PRI sia pari al 14,2% (era il 5% nel 1997). Lo stesso sondaggio indica comunque che il 50% degli intervistati ipotizza di aumentare i propri investimenti nei paesi emergenti entro i prossimi 12 mesi (il 70% nei prossimi tre anni).

 

MYANMAR
Il Myanmar è diventato ufficialmente il 180° membro della MIGA. L’adesione consentirà all’Agenzia la copertura degli IDE da e verso il paese. Il processo di adesione era cominciato lo scorso ottobre con la firma della convenzione da parte del ministro delle Finanze del Myanmar, U Win Shein.

 

ORO
La Cina si candida a diventare il maggior consumatore di oro, superando l’India. Secondo gli osservatori, la forte crescita della domanda sarebbe determinata dall’incremento delle riserve auree della Banca Centrale, sebbene dal 2009 la BPC non rilasci dati ufficiali sull’ammontare di tali riserve. Qualora confermata, la notizia potrebbe portare ad un rialzo delle quotazioni del metallo. Intanto, il prezzo del lingotto è calato a USD 1.233 l’oncia dai 1.674 di inizio anno: la prima variazione negativa degli ultimi 13 anni.

 

SLOVENIA
Il settore finanziario sloveno, in sofferenza per l’elevato ammontare di Non Performing Loans (pari al 25% del PIL) potrebbe essere salvato dal governo senza bisogno di aiuti esterni. Una banca indipendente ha infatti stimato l’ammontare necessario per salvare e ricapitalizzare otto banche (che rappresentano il 70% del mercato) in EUR 4,8 miliardi, di cui EUR 3 miliardi per le principali tre. Tale ammontare, sebbene elevato, appare conforme a quanto ipotizzato dal governo e ritenuto sostenibile per le finanze pubbliche: considerazione che attenua in parte le preoccupazioni dei mercati. L’intervento dello Stato porterebbe al 75%. del PIL il debito pubblico che, per il 2013, era stimato al 65%.

 

SUD SUDAN
Il presidente Salva Kiir ha dichiarato di aver sventato un tentativo di colpo di stato guidato dall’ex vice presidente Riek Machar. Il governo ha reagito arrestando esponenti politici di spicco tra cui l’ex ministro delle finanze Manibe, accusandoli di avere collaborato al tentato golpe. Anche l’ex vicepresidente è ora ricercato. Secondo le Nazioni Unite le vittime degli scontri nella capitale Juba ammontano a 400-500 persone, oltre a circa 800 feriti. Kiir e Machar, figure di spicco dell’Esercito Sudanese di Liberazione Popolare durante la guerra civile contro Khartoum, sono entrati in contrasto subito dopo l’indipendenza. Il conflitto rifletterebbe la contesa per il potere tra l’etnia Dinka (cui appartiene il presidente Kiir) e l’etnia Nuer (cui appartiene Machar).

 

TUNISIA
Mehdi Jomaa
, ex ministro dell’industria e figura indipendente della politica tunisina, è stato incaricato di formare un governo tecnico il cui compito sarà traghettare il paese fino alle elezioni nel 2014. La nomina è frutto di un accordo tra il partito di maggioranza Ennahda e parte dell’opposizione raggiunto grazie alla mediazione del sindacato UGTT. Sono rimasti fuori dall’intesa il maggiore partito di opposizione, il Nidaa Tounes, ed il Fronte Popolare. Secondo queste forze politiche la nomina di Jomaa, già ministro durante il precedente governo di Ali Laarayedh a maggioranza Ennahda, rappresenterebbe un segno di continuità inaccettabile.

 

UCRAINA
L’accordo con la Russia garantirà all’Ucraina nuovi finanziamenti grazie all’acquisto russo di bond ucraini per USD 15 miliardi, allontanando il rischio default a breve termine: uno scenario che era apparso sempre più probabile nelle ultime settimane. Oltre all’acquisto del debito, la Russia ha concesso uno sconto sul prezzo del gas del 30%, pari ad un risparmio di USD 5 miliardi, e si è impegnata a rimuovere i vincoli doganali all’export ucraino. L’accordo consente all’Ucraina sia di finanziarsi senza tagliare i sussidi al prezzo del gas sia di svalutare la hryvnia, come chiedeva il FMI per concedere il salvataggio. Le opposizioni filo-europee hanno osteggiato l’intesa definendola lesiva della sovranità e degli interessi nazionali. Il rischio è una recrudescenza delle tensioni.

 

USA
La Fed ha deciso di ridurre di 10 miliardi al mese il ritmo dell’acquisto di attività in USD, limitandolo a USD 75 miliardi. Gli acquisti mensili di titoli del Tesoro passeranno a USD 40 miliardi al mese rispetto ai precedenti 45, mentre l’acquisto di Mortgage Backed Securities scenderà a USD 35 miliardi dai precedenti 40. Il tapering produrrà materialmente i suoi effetti dal prossimo gennaio. Se i fondamentali economici statunitensi si manterranno positivi, il piano proseguirà con tagli graduali all’acquisto dei titoli fino ad un potenziale azzeramento a ottobre 2014. Resta escluso al momento un aumento dei tassi di interesse. Bernanke ha inoltre aggiunto che il tasso di disoccupazione al 6,5% non sarà più un elemento determinante per le decisioni sui tassi.
 

Pillole

 

Congo (Rep. Dem.): Standard&Poor’s ha assegnato al paese il rating sovrano B- con outlook stabile.
Egitto: il paese pagherà parte del suo debito (USD 300 mil.) verso le compagnie petrolifere estere in sterline egiziane.
Grecia: Sbloccati dall’Eurogruppo aiuti per EUR 1 miliardo.
Serbia: il paese comincerà da gennaio le trattative per l’adesione all’Unione Europea.
Svezia: La Banca centrale ha tagliato il tasso di riferimento di 25pb portandolo allo 0,75%.
UE: Standard&Poor’s ha tagliato il rating sovrano dell’Unione Europea a AA+ da AAA, mantenendo un outlook positivo.
Venezuela: taglio del rating sovrano da parte di Moody’s (da B a CCC+) e Standard&Poor’s (da B a B-).
 

 

 

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).