Rischio paese Studi 14 febbraio 2014

Country Risk Update: 14 - 21 febbraio 2014

Snapshots: Carbone, Cile-Colombia-Messico-Perù, Cipro, Egitto, Germania, Kazakistan, Myanmar, Nigeria, Thailandia, Ucraina, Venezuela, Yemen

 CARBONE
I prezzi del carbone termico sono scesi ai minimi da settembre in Europa, in calo del 13% rispetto ai picchi raggiunti ad ottobre ed ora a circa USD 77,5 per tonnellata. Il calo delle quotazioni si deve alla domanda inferiore alle attese nel settore della produzione elettrica. A incidere sulla bassa domanda sono state le condizioni climatiche relativamente miti durante l’inverno, a cui si è aggiunta una crescita dell’offerta proveniente dal Sudafrica a sua volta determinata da una contrazione delle importazioni indiane, il maggior cliente dello stato africano.

 

CILE, COLOMBIA, MESSICO, PERÙ
È stato siglato un accordo volto ad eliminare le barriere doganali per gli scambi commerciali tra i paesi aderenti alla cosiddetta Aleanza del Pacifico. L’intesa elimina le tariffe sul 92% del commercio intra-regionale. Restano escluse dall’intesa alcune merci dichiarate sensibili, quali ad esempio lo zucchero. L’Aleanza costituisce il 36% del PIL dell’area, concentra il 50% del commercio totale in America latina e attrae il 41% degli IDE diretti nella regione. Anche il Costa Rica ha formalmente richiesto l’adesione all’Organizzazione, mentre Panama è paese candidato.

 

CIPRO
I risultati del programma di risanamento predisposto dalla Troika (FMI, UE, BCE) ha prodotto risultati superiori alle attese nel 2013. La contrazione economica è attesa ora al 6% anziché all’8%. I consumi privati si sono contratti meno del previsto, mentre hanno mantenuto una buona resistenza i settori del turismo e dei servizi professionali. Restano comunque delle sfide difficili in considerazione delle previsioni di ulteriore contrazione del PIL nel 2014 - atteso a -4,8% - e della necessità di adottare riforme impegnative su vigilanza bancaria, lotta all’evasione e riciclaggio e social security. Se l’Eurogruppo darà parere positivo, Cipro riceverà altri EUR 150 milioni dall’ESM e EUR 86 milioni dal FMI.

 

EGITTO
Il governo ad interim ha annunciato misure di stimolo all’economia per USD 4,86 miliardi. Circa USD 3 miliardi saranno destinati a finanziare progetti di sviluppo mentre USD 290 milioni serviranno per investimenti sul Canale di Suez. I restanti USD 1,6 miliardi saranno invece destinati a interventi di sostegno ai redditi minimi e ai programmi di sicurezza sociale. Migliora anche la posizione egiziana circa le riserve internazionali: le riserve nette, sostenute dagli aiuti economici dei paesi del Golfo, sono cresciute del 25,6% rispetto ad un anno fa e ammontano ora a circa USD 17,1 miliardi.

 

GERMANIA
La Corte Costituzionale tedesca ha espresso un giudizio negativo sulla legittimità del programma Outright Monetary Transactions della Bce. Questo prevede l’acquisto illimitato di titoli pubblici sul mercato secondario da parte della banca centrale, condizionato al rispetto da parte degli Stati membri di un piano di riforme e di risanamento di bilancio. Tuttavia i giudici tedeschi hanno reindirizzato alla Corte di Giustizia europea la valutazione finale, perché ritengono che la materia superi le loro competenze. L’OMT, presentato da Draghi a settembre del 2012, non è mai stato attivato perché il suo solo annuncio è bastato a ridurre le pressioni sui titoli pubblici.

 

KAZAKISTAN
La Banca Centrale (BC) ha svalutato il Tenge di circa il 20%, portando il cambio di riferimento a KZT 185 sul dollaro. Con tale decisione la BC ha voluto reagire al deprezzamento del rublo, svalutatosi del 6% sul dollaro da inizio anno, frenando così potenziali speculazioni al ribasso sulla valuta kazaka. La misura intende inoltre rafforzare il saldo delle partite correnti a fronte del peso crescente delle importazioni di beni di consumo, nonché sostenere la competitività internazionale dell’industria domestica, specialmente nei confronti della Russia, maggior partner commerciale del paese. Alla base della svalutazione c’è anche l’intenzione della BC di modificare la politica valutaria, indirizzandola ad un inflation targeting del 3-4%.

 

MYANMAR
È stata emanata una nuova legge sulle Zone Economiche Speciali (ZES) che supera quella introdotta nel 2011. La nuova legislazione intende attrarre imprese del settore edile, dell’abbigliamento e dell’automotive. Gli investitori – sia nazionali che stranieri – che opereranno nelle ZES godranno di esenzioni fiscali per sette anni (otto per le imprese edili). Anche la burocrazia sarà più snella: la gestione amministrativa delle ZES sarà sganciata dallo stato centrale ed affidata a comitati locali, più facilmente accessibili da parte delle imprese. Sebbene l’iniziativa rappresenti un’ulteriore apertura agli investitori esteri, permangono criticità di breve periodo legate al contesto operativo del paese ed alle possibili opposizioni dei residenti nelle aree delle ZES.

 

NIGERIA
Il governo ha disposto un aumento di capitale del fondo sovrano, incrementandolo di USD 550 milioni rispetto al miliardo iniziale. I nuovi fondi saranno destinati a investimenti sulla rete energetica; USD 350 milioni serviranno a garantire liquidità all’agenzia federale di trading della produzione elettrica, mentre i restanti USD 200 milioni saranno destinati allo sviluppo infrastrutturale della rete. Il paese soffre di gravi carenze energetiche, con un livello della domanda doppio rispetto all’attuale capacità di 4 gigawatt. Il costo stimato di tali carenze è pari al 2% del PIL nazionale. Secondo le previsioni del governo, per raggiungere la produzione target di 20 gigawatt entro il 2020 serviranno ogni anno USD 3,5 miliardi di capitali.

 

THAILANDIA
Il governo interromperà il programma di sussidi alla coltivazione del riso a causa della mancanza di fondi e dello stallo politico del paese. Il boicottaggio delle elezioni ha infatti impedito la piena assegnazione dei seggi parlamentari e di conseguenza quella del nuovo governo. L’esecutivo di transizione - con limitati poteri di spesa - ha dovuto bloccare i pagamenti ai coltivatori vista anche l’indisponibilità del sistema bancario a sostenere il governo. Sulla questione pende anche un’indagine della Commissione Anticorruzione sul primo ministro Shinawatra. La Corte Costituzionale ha intanto rigettato la richiesta di annullamento delle elezioni avanzata dall’opposizione. La sentenza potrà ridurre le tensioni nell’immediato, ma non risolve lo stallo politico del paese.

 

UCRAINA
La Banca Centrale ha adottato un nuovo tasso di cambio di riferimento a UAH 8,708 sul dollaro, svalutando di circa il 9%. L’intervento si è reso necessario a fronte delle tensioni sul mercato dei cambi delle ultime settimane. L’aggiustamento contribuirà a contenere la domanda di valuta forte alleviando le tensioni sulle riserve internazionali e renderà più competitive le esportazioni. D’altra parte la svalutazione inciderà negativamente sul debito estero - già superiore al 40% del PIL – e aumenterà le spinte inflazionistiche. Anche Fitch si è infine allineata alle altre agenzie, tagliando il rating sovrano a CCC da B- con outlook negativo, a causa delle incertezze sulla situazione politica e sulla capacità del paese di onorare il proprio debito.

 

VENEZUELA
Le continue difficoltà di approvvigionamento di valuta forte hanno causato una generalizzata scarsità di beni intermedi e di consumo importati dall’estero. Toyota ha interrotto la produzione per l’impossibilità di importare le componenti necessarie. La carenza di beni primari ha fomentato le proteste contro il governo da parte di studenti e membri dell’opposizione. Per fronteggiare le difficoltà sul fronte valutario il presidente Maduro ha annunciato una riforma della regolamentazione sul mercato valutario e l’introduzione di una nuova piattaforma di cambio denominata SICAD2, che si aggiungerà ai meccanismi CADIVI e SICAD ed al rilevante mercato nero, dove il tasso di cambio supera di oltre dieci volte quello ufficiale di VEB 6,3 per USD.

 

YEMEN
Il paese sarà trasformato in uno stato federale composto da sei entità territoriali, quattro al nord e due al sud. Il nuovo assetto istituzionale sarà formalizzato in un nuovo testo costituzionale da approvare per via referendaria. La decisione è stata adottata da un comitato (diretto dal presidente Abdrabuh Mansur Hadi) a cui hanno partecipato i leader dei maggiori partiti del paese e mira a porre fine alla lotta di potere tra il governo centrale e i potentati locali. Sanaa, la capitale, costituirà un territorio indipendente non soggetta a nessuna delle autorità regionali. Anche la città portuale di Aden godrà di uno statuto speciale e di poteri legislativi ed esecutivi esclusivi.
 

 

Pillole

 

Messico: anche Moody’s ha aumentato il rating sovrano del paese portandolo ad A3 da Baa1 con un outlook stabile.
Paraguay: upgrading da parte di Moody’s del rating sovrano, portato a Ba2 da Ba3 con outlook positivo.
USA: il Congresso ha raggiunto un accordo sul nuovo tetto del debito che resterà valido fino a marzo 2015.
 

 

 

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