Rischio paese Studi 06 giugno 2014

Country Risk Update: 06 - 12 giugno 2014

Snapshots: Brasile, Ecuador, Egitto, Francia, Kenya, Qatar, Rame, Russia-Cina, Ucraina

BRASILE
Al fine di stimolare un maggiore afflusso di valuta estera nel paese, il governo ha stabilito l’eliminazione dell’imposta (IOF) sui prestiti esteri a breve, con scadenza compresa tra sei mesi e un anno, in precedenza fissata al 6%. Nelle intenzioni del governo la decisione stimolerà i prestiti in valuta estera e sosterrà le quotazioni del real, deprezzatosi del 2% sul dollaro nell’ultimo mese. La debolezza della valuta incide sull’inflazione, attesa in aumento fino al 6,5% nonostante le politiche monetarie restrittive della Banca centrale che ha aumentato per ben nove volte consecutive il tasso d’interesse benchmark Selic da aprile 2013, portandolo dal 7,25% all’attuale 11%.

 

ECUADOR
Il presidente Correa ha annunciato l’intenzione di promuovere un progetto di riforma costituzionale volto ad eliminare il limite alla rieleggibilità del presidente e di tutte le altre cariche elettive. Correa, il cui mandato scadrà nel 2017, non ha esplicitato l’intenzione di ricandidarsi, subordinandola alle condizioni all’interno del suo partito e politiche del paese. Il partito del presidente, la Alianza Pais, detiene una solida maggioranza parlamentare che gli garantirà la facile approvazione della modifica. Sebbene il presidente goda di ampio consenso popolare, la modifica costituzionale potrebbe indebolire l’assetto istituzionale del paese e la capacità di garantire la contendibilità delle cariche pubbliche.

 

EGITTO
I risultati elettorali ufficiali hanno confermato la vittoria di Abdel Fattah El-Sisi alle elezioni presidenziali, con oltre il 96% dei voti. In parallelo all’annuncio della vittoria, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi si sono fatti promotori di una nuova tranche di aiuti da parte dei paesi del Golfo. Il nuovo piano di aiuti potrebbe raggiungere USD 20 miliardi e garantirebbe le coperture necessarie alla transizione nel paese. Il sostegno di Arabia Saudita, UAE e Kuwait, già intervenuti con aiuti per USD 16 miliardi, ha in precedenza garantito al paese di contrastare l’erosione delle riserve internazionali e la svalutazione della sterlina egiziana sul dollaro. Le previsioni di crescita del PIL restano tuttavia deboli per la mancata ripresa dei flussi turistici e degli investimenti.

 

FRANCIA
Il paese non sembra essere uscito dalla crisi con decisione come altri partner europei (vedi Germania e UK), a causa della mancata implementazione di alcune riforme strutturali, tra le quali quella fiscale, del mercato del lavoro, della competitività. Il fattore trainante per l’economia francese nel 2013 è stata la domanda interna, che tuttavia ha subito un rallentamento tra gennaio e marzo, comportando la stagnazione del PIL (+0,2% nel 2013, +1% l’attesa per il 2014). Migliora tuttavia la posizione del paese nel FDI confidence index di ATKearney rispetto agli ultimi due anni, grazie ai forti incentivi fiscali che favoriscono la ricerca e l’insediamento di imprese multinazionali attive in particolare nell’aerospaziale, nell’elettronica e nella farmaceutica.

 

KENYA
In vista di un sempre più plausibile ritorno sui mercati obbligazionari internazionali, il paese ha avviato una campagna negli Stati Uniti per incontrare possibili investitori. L’emissione dovrebbe attestarsi attorno ai USD 1,5-2 miliardi. Il collocamento sarebbe l’ultimo di una serie record di emissioni di Eurobond in Africa, il cui valore complessivo è già oltre USD 11 miliardi grazie anche allo stimolo dalle politiche monetarie espansive nei paesi avanzati. Sebbene l’emissione arriva in ritardo rispetto a quelle di altri peer regionali, i tassi dovrebbero mantenersi competitivi (nell’ordine del 7%) in virtù della buona esperienza del paese nell’onorare i debiti in passato e dei fondamentali economici positivi.

 

QATAR
Le accuse di corruzione per l’aggiudicazione dei mondiali 2022 potrebbero causare la cancellazione dell’evento qualora confermate. Tale ipotesi avrebbe conseguenze dirette sui progetti infrastrutturali collegati , ma non implicherebbe un arresto dello sviluppo nel paese. Il programma Vision 2030, infatti, prevede investimenti nell’industria petrolchimica e un rafforzamento del ruolo di hub logistico del paese nell’area. Tali investimenti – quali quello da USD 45 miliardi per lo sviluppo della rete ferroviaria e quello da USD 7,4 miliardi per la costruzione del nuovo porto a Doha - non risentirebbero direttamente della cancellazione dei mondiali. Il caso avrebbe tuttavia ripercussioni reputazionali e di business climate.

 

RAME
I sospetti di una discrepanza tra lo stock di metalli immagazzinati nel porto di Qingdao, in Cina, e quello documentato come collaterale per prestiti bancari ha spinto le quotazioni del rame presso la LME ai minimi delle ultime sette settimane. La credibilità dei dati sugli stock detenuti dalle bonded warehouse è fondamentale per l’inventory financing, ampiamente utilizzato dalle compagnie cinesi che in tal modo possono ottenere liquidità da reinvestire ed ottenere così un rendimento sulle scorte. Il caso potrebbe spingere le banche a un approccio più cauto nel finanziare le transazioni. Le indagini costituiscono tuttavia un segno dell’impegno cinese nel contrastare pratiche devianti e rafforzare la credibilità dell’economia nazionale.

 

RUSSIA – CINA
Dopo l’accordo sulla fornitura del gas, i due paesi hanno raggiunto un’altra intesa volta alla costituzione di una nuova agenzia di rating. Tale agenzia si occuperà inizialmente della valutazione dei progetti d’investimento sino-russi, al fine di attrarre l’attenzione di nuovi investitori principalmente dai paesi asiatici. Non è stato chiarito se l’agenzia di rating cinese Dagong sarà coinvolta. Già in passato era stata ipotizzata la creazione di un’agenzia congiunta tra i BRIC, che accusavano le agenzie statunitensi di essere troppo concentrate sulle economie avanzate. L’escalation delle tensioni in Ucraina e la contrapposizione con i paesi occidentali da parte russa ha dato nuovo impulso all’idea, inserendosi nel complesso di iniziative volte a ridurre i legami russi da USA e UE.

 

UCRAINA

La compagnia russa Gazprom ha posticipato la data a decorrere dalla quale chiederà all’Ucraina pagamenti in anticipo per le forniture di gas. L’annuncio segue il pagamento alla compagnia russa di una quota pari a USD 786 milioni di debiti ucraini pregressi. Il rinvio del termine permette di proseguire le trattative per trovare un compromesso sul prezzo delle forniture, passato da USD 268 a USD 485 per mille metri cubici, e potrebbe rappresentare un timido segnale di distensione tra le parti. I paesi G7, riunitisi a Bruxelles, hanno intanto rimarcato la possibilità di nuove sanzioni contro Mosca qualora questa non smetta di appoggiare i separatisti dell’est e non riconosca la piena legittimità del nuovo presidente Poroshenko.

 

Pillole

 

Barbados: Moody’s ha abbassato il rating sovrano da Ba3 a B3 mantenendo un outlook stabile.

Bermuda: Fitch ha abbassato il rating sovrano da AA- ad A+ con outlook negativo.

Cina: il FMI riduce le stime di crescita del paese dal 7,3% al 7%.

El Salvador: il paese è diventato membro dell’alleanza Petrocaribe e potrà così accedere al greggio venezuelano a prezzi scontati.

Lettonia: Standard&Poor’s ha aumentato il rating sovrano da BBB+ ad A- mantenendo un outlook stabile.

Malawi: il candidato dell’opposizione, Peter Mutharika, ha vinto le presidenziali, superando la presidente uscente Joyce Banda.

Mongolia: Moody’s ha variato l’outlook sul rating sovrano del paese a negativo, confermando il giudizio a B1.

Uruguay: Moody’s ha migliorato il rating sovrano da Baa3 a Baa2 mantenendo un outlook stabile.

Documenti

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).