Varie 25 settembre 2020

Che rischio tira? II trimestre 2020

SACE SIMEST aggiorna il Barometro con i dati relativi al secondo trimestre 2020. Questo indicatore assegna un punteggio da 1 a 9, con 9 rischio massimo.
Secondo il Barometro, l’indicatore SACE che monitora l’andamento dei settori italiani*, i rischi nella manifattura sono rimasti sostanzialmente stabili nel secondo trimestre dell’anno, rispetto sia allo stesso periodo del 2019 sia su base congiunturale. Il miglioramento di alcuni comparti, tra cui alimentari e carta, è stato compensato dal peggioramento osservato in diversi settori, in particolare nel sistema moda che fatica a ripartire dopo l’allentamento delle misure restrittive varato da maggio. Nel complesso i rischi nell’industria italiana sono risultati in lieve aumento su base tendenziale, accentuati dalla persistente debolezza del settore dell’estrattiva e dei prodotti raffinati, penalizzato dal ribasso del prezzo del petrolio.
 

 

 

2020_2_cruscotto

Focus on Up

 

AGRICOLTURA E ALIMENTARI

 

 2020_2_agro

 

Come va. Nel secondo trimestre del 2020, il settore continua a registrare il profilo di rischio più basso e il miglioramento più intenso – tra i 18 considerati dal nostro Barometro – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Variabili chiave. La riduzione del rischio è spiegata  prevalentemente dalla demografia d’impresa, sostenuta da un continuo andamento favorevole della dinamica dei prezzi.

 

Prospettive. La riapertura, seppur graduale, del canale Ho.re.ca. è attesa favorire la ripresa del settore, con recupero pressoché totale del fatturato nel 2021 (fonte: IHS Markit).

 
 

LEGNO, CARTA, STAMPA, MOBILI


 
2020_2_legno

 

Come va. Il settore si posiziona tra i meno rischiosi, favorito dal miglioramento rilevato nel secondo semestre dell’anno su base tendenziale.

 

Variabili chiave. La tenuta dei prezzi ha contribuito alla performance osservata, sostenuta anche da una contrazione di produzione e fatturato relativamente più contenuta a molti altri settori, soprattutto nel comparto della carta.

Prospettive. A luglio i nuovi ordinativi continuano ad accelerare, a un ritmo vivace per legno e carta ma più moderato per i mobili (rispettivamente +12%, +16,4% e +5,4% sul mese precedente), grazie soprattutto al mercato interno.

 

 

Focus on Down

 

ESTRATTIVA, RAFFINATI, ENERGIA, ACQUA

 
2020_2_estrattiva

 

Come va. Il settore registra un discreto aumento dell’indice di rischiosità rilevato dal Barometro nel secondo trimestre del 2020, rispetto a un anno prima.

Variabili chiave. Il forte crollo del fatturato, trainato dal calo significativo del prezzo del petrolio e dei consumi, ha inciso sul punteggio complessivo.

 

Prospettive. La debolezza della domanda, unitamente all’elevata incertezza, pesa sulle prospettive del comparto dei raffinati, il cui fatturato è atteso contrarsi di oltre il 50% nel 2020 (fonte: IHS Markit).

 

 

PELLI E CALZATURE

 

2020_2_pelli

Come va. Anche nel secondo semestre del 2020, l’indice relativo a pelli e calzature ha registrato il maggior aumento di rischiosità, su base annua, tra i settori considerati nel Barometro

Variabili chiave. Il deterioramento del profilo di rischio è spiegato prevalentemente dal crollo di produzione e fatturato, dove incide anche la congiuntura negativa internazionale per un settore caratterizzato da una forte vocazione all’export. 

Prospettive. A luglio i nuovi ordinativi continuano a registrare un incremento congiunturale (+46,6% su giugno), sebbene siano ancora lontani dai livelli dello stesso mese dell’anno precedente (-25,4%).

 

TESSILE E ABBIGLIAMENTO

 

 

2020_2_tessile

 

Come va.  Il settore tessile-abbigliamento si posiziona tra quelli più rischiosi, assieme a pelli e calzature, confermando le difficoltà del sistema moda italiano nell’attuale crisi economica.

Variabili chiave. La dinamica fortemente negativa di produzione e fatturato, rilevata nel secondo semestre del 2020 su base tendenziale, rappresenta il principale fattore al ribasso per il settore.
 
Prospettive. I dati sui nuovi ordinativi sono misti: a luglio il comparto dell’abbigliamento ha registrato un marcato rimbalzo congiunturale (+118,8% su giugno), mentre la variazione dell’industria tessile è stata pressoché nulla. Tuttavia, su base tendenziale i dati sono ancora negativi per l’aggregato.

 

 

* Il Barometro assegna un punteggio da 1 a 9, con 9 rischio massimo.

 

 

Per i risultati di tutti e 18 i settori analizzati (+2 aggregati) e la nota metodologica, scarica il PDF.

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.