Varie 04 ottobre 2019

Che rischio tira? II trimestre

Ecco i risultati del Barometro, l’indicatore che assegna un punteggio da 1 a 9 (con 9 rischio massimo), relativi al secondo trimestre 2019.
Secondo il Barometro, l’indicatore SACE SIMEST che monitora l’andamento dei settori italiani*, i rischi nella manifattura e nell’industria hanno registrato un peggioramento nel secondo trimestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018, a causa della dinamica di alcuni settori core per l’assicurazione del credito, come quello della chimica, farmaceutica, gomma e plastica e dei mezzi di trasporto. Tra i miglioramenti, si segnalano invece il commercio al dettaglio, in cui il rischio del credito è comunque medio-alto, e il settore delle pelli e calzature.
 

 

2019_2_Cruscotto

 

Focus on Up

 

COMMERCIO AL DETTAGLIO

 2019_2_Commercio al dettaglio

 

Come va - Il Barometro mostra una riduzione del rischio per il commercio al dettaglio, nel II trimestre del 2019, sebbene rimane comunque uno dei settori a rischio maggiore.
Variabili chiave - Il miglioramento è trainato dall’andamento molto positivo delle vendite.
Prospettive - Il clima di fiducia del settore rilevato dall’Istat rimane elevato, sia nel confronto temporale che rispetto alla media delle imprese italiane.

 

PELLI E CALZATURE

2019_2_pelli

 

Come va - Il settore segna un miglioramento nel secondo trimestre, in linea con l’andamento registrato negli ultimi dodici mesi.

Variabili chiave - Tra le diverse componenti dell’aggregato, la dinamica favorevole dei prezzi ha generato una marcata riduzione del rischio che, congiuntamente al lieve miglioramento della produzione e del fatturato, contribuisce a compensare le difficoltà rilevate, invece, per la demografia d’impresa e le sofferenze bancarie.

Export - Il settore presenta un’elevata propensione all’export: le esportazioni pesano per circa il 51% del fatturato.

 

 

Focus on Down

 

CHIMICA, FARMACEUTICA, GOMMA E PLASTICA

2019_2_Chimica

 

Come va - Il settore mostra un aumento del livello di rischio nel secondo trimestre.
Variabili chiave - Il peggioramento è trainato prevalentemente dal fatturato, seguito dai prezzi.

Farmaceutica - Sebbene l’aggregato sia in difficoltà, il comparto della farmaceutica mostra invece una dinamica molto positiva, con le esportazioni in aumento di oltre il 27% nei primi sette mesi del 2019, fungendo quindi da traino per l’intero export italiano. Si segnala, tuttavia, un calo dei nuovi ordinativi a luglio su base annua.

 

MECCANICA STRUMENTALE

2019_2_meccanica

Come va - È il settore che registra il peggioramento più intenso rispetto a un anno fa. 
Variabili chiave - In particolare, la produzione del settore, fortemente orientato all’export, è calata significativamente, a causa soprattutto della contrazione degli investimenti internazionali, in particolare della domanda estera proveniente dalla Germania.
Prospettive - I nuovi ordinativi mostrano una contrazione a luglio (-3,0% su base annua).

 

MEZZI DI TRASPORTO E LOGISTICA

2019_2_Mezzu

 

Come va - Uno dei settori chiave per l’economia – l’export di mezzi di trasporto vale oltre il 10% del totale beni e il fatturato dell’automotive il 10,5% di quello manifatturiero – segna il livello di rischio più alto tra i 18 settori considerati.
Variabili chiave - Produzione, demografia d’impresa e sofferenze pesano negativamente sul punteggio dell’ultimo trimestre, trainati da una congiuntura globale in forte deterioramento.
Prospettive – I nuovi ordinativi mostrano una marcata riduzione a luglio (-11,9% su base annua).

 

 

* Il Barometro assegna un punteggio da 1 a 9, con 9 rischio massimo.

 

 

Per i risultati di tutti e 18 i settori analizzati (+2 aggregati) e la nota metodologica, scarica il PDF.

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Varie 16 aprile 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).