Varie 11 agosto 2017

Che export tira? - Giugno

Nel quadro di una ripresa globale degli scambi (oltre il 4% la crescita, in volume, nei primi cinque mesi del 2017), l’export italiano viaggia a ritmi nettamente superiori alle attese: +8%, in valore, nel primo semestre dell’anno. L’euro forte, atteso a quota 1,20 dollari entro la fine del 2017, e le tensioni che stanno interessando alcune geografie, non hanno arrestato la corsa del Made in Italy.

Nel quadro di una ripresa globale degli scambi (oltre il 4% la crescita, in volume, nei primi cinque mesi del 2017), l’export italiano viaggia a ritmi nettamente superiori alle attese: +8%, in valore, nel primo semestre dell’anno. L’euro forte, atteso a quota 1,20 dollari entro la fine del 2017, e le tensioni che stanno interessando alcune geografie, non hanno arrestato la corsa del Made in Italy.

 

In aumento l’export verso i Paesi Ue (+7,2%). Ottimo andamento delle vendite in Polonia (+13,1%), Romania (+12,1%), Spagna (+11,9%) e Rep. Ceca (+8,2%).

 

L’area extra-Ue segna un +9,1%, con Cina (+28,4%), Russia (+24,5%), Mercosur (+19%) e Paesi Asean (+17,8%) a fare da traino.

 

Nel trimestre aprile-giugno 2017 si è assistito a un incremento delle esportazioni dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, grazie alla buona performance nell’area Ue. A giugno, rispetto a maggio, si è invece registrato un calo dell’1%.

 

L’export verso il Giappone cresce dell’11% grazie al forte aumento delle vendite di beni della meccanica strumentale e di alimentari e bevande. Quest’ultimo settore, insieme al comparto chimico-farmaceutico, traina l’export verso l’India (+10%). Ottima performance delle esportazioni negli Stati Uniti (+9,9%), con automotive, beni della meccanica strumentale e prodotti chimico-farmaceutici tra i più richiesti.

 

Analizzando l’andamento delle esportazioni delle principali industrie, si rileva una certa omogeneità in termini di performance: beni di consumo (+6,8%); strumentali (+6,9%); intermedi (+7,5%).
Unica eccezione per il raggruppamento dell’energia che, seppur residuale in termini di peso sul totale, sta contribuendo al buon andamento delle esportazioni italiane grazie a una crescita di circa il 47%.
Tra i beni di consumo, i non durevoli hanno fatto segnare un +7,3%, i durevoli, +4,7%.

 

In forte accelerazione l’export dei prodotti chimico-farmaceutici sia nell’area Ue (soprattutto in Francia, Spagna e Regno Unito) che nell’area extra-Ue (in particolare in India, Russia e Stati Uniti). I principali mercati asiatici (Cina, India e Giappone) trainano invece le vendite nel settore alimentare, insieme a Spagna e Russia.
Il comparto autoveicoli continua a crescere a ritmi vicini al 20%. Buon andamento anche dei settori della metallurgia (+7,8%), degli apparecchi elettrici (+6,5%) e della meccanica strumentale (+6,4%).

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