Varie 17 settembre 2020

Che export tira? - Luglio 2020

Le esportazioni italiane di beni registrano una contrazione del 14% nei primi sette mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. La crescita delle esportazioni italiane di beni già in atto a giugno e, in media, nell'ultimo trimestre, si riscontra anche a luglio (+5,7% di luglio rispetto al mese di giugno, +4,4% del trimestre maggio-luglio rispetto a quello precedente).

 

Il trend. L’export in valore a luglio si è ridotto del 7,3% rispetto allo stesso mese del 2019, sempre condizionato al ribasso dai volumi. 

Contesto globale. Si osserva un parziale recupero di alcuni mercati che fino al mese scorso risultavano in forte contrazione: Stati Uniti (-5,4% vs luglio 2019), Mercosur (-7,0%), Africa settentrionale (-4,5%).

 
 

 

2. Come sta andando nei primi 7 mesi

Il bilancio tendenziale mostra un lieve miglioramento dell’export, che rimane tuttavia negativo (-14% tra gennaio e luglio, rispetto allo stesso periodo nel 2019). Il risultato è  dovuto alla contrazione dell’export di mezzi di trasporto (-22,3%), tessile e abbigliamento (-24,3%) e meccanica strumentale (-18,2%).

 

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Nei primi sette mesi, nonostante l’andamento negativo dell’export, in alcuni Paesi la domanda di beni italiani si è contratta meno rispetto alla media. Tra i mercati UE, si segnalano Paesi Bassi (-6,8% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Germania (-9,9%), con l’eccezione positiva del Belgio (+5,1%). 

Tra i mercati extra-UE, invece, Giappone (-6,2%), Stati Uniti (-9,7%), Svizzera (-10,3%), Russia (-11,4%), Turchia (-12,1%). Più in difficoltà le merci Made in Italy dirette verso India (-33,8%), America centro-meridionale (-24,1%), Spagna (-21%) e Francia  (-15,2%).
 


 

 

2.2. Focus Paesi

Con riguardo al settore farmaceutico, i primi sette mesi dell’anno hanno mostrato un trend positivo in Belgio (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Cina (+2,5%), mentre in India la contrazione è stata comunque minore della media (-15,8%). Nei confronti di Cina e Belgio l’Italia si conferma solida anche nell'esportazione di prodotti chimici (rispettivamente +21,1% e +7,6%) e alimentari (rispettivamente +15,3% e +5,2%). Performance sopra la media, inoltre, per computer, apparecchi elettronici e ottici verso Belgio (+6,5%) e India (-7,3%).

 
 

 

2.3. Focus industrie e settori

In termini di raggruppamenti principali di industrie, l’export di beni di consumo ha mantenuto un andamento superiore alla media (-9,1% rispetto ai primi 7 mesi del 2019), nonostante il crollo delle vendite dei beni durevoli (-20,6%), grazie alla minore contrazione dei beni di consumo non durevoli (-6,7%).

La domanda di beni intermedi (-12,9%), sebbene in contrazione, risulta lievemente migliore rispetto alla media grazie alla performance di prodotti chimici e degli articoli in gomma e plastica. Sempre molto negative rimangono le vendite all'estero di beni strumentali (-18,7%), sebbene continui la forte ripresa in atto da maggio (+5,6% di luglio rispetto a giugno scorso).

Nei primi sette mesi dell’anno in corso, la domanda di articoli farmaceutici è aumentata dell’11% circa, trainata da Stati Uniti (che rappresentano il 17,9% del totale esportato nel 2019), Francia e Polonia (verso queste ultime si è registrato oltre il 30% in più di vendite rispetto allo stesso periodo del 2019). Forte crescita del settore anche verso Spagna, Romania e Giappone. Allo stesso tempo, in questi ultimi tre Paesi è calato l’export di beni provenienti dai settori tessile e dell’abbigliamento e gomma e plastica. Tuttavia, dove la domanda di questi prodotti ha particolarmente risentito della crisi è nel Regno Unito, nei Paesi OPEC e nell’area Mercosur, nonché nei Paesi dell’area ASEAN.

 
 
 

 

Scarica il documento!

 

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 16 dicembre 2025
La Finanza Sostenibile integra i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle scelte finanziarie, offrendo alle imprese vantaggi competitivi e nuove opportunità di crescita. Investire in sostenibilità consente di accedere a finanziamenti a costi più bassi e di rafforzare la solidità finanziaria, riducendo i rischi reputazionali e operativi. Il mercato europeo dei titoli sostenibili è in rapida espansione, superando i 1.500 miliardi di euro e il 7% delle emissioni totali. Strumenti come obbligazioni verdi, sociali e sustainability-linked favoriscono la transizione ecologica e l’innovazione.
Focus On 16 dicembre 2025
La meccanica strumentale è un pilastro dell’economia italiana, con oltre 17mila imprese e mezzo milione di addetti, generando un fatturato annuo di €156 miliardi. Il settore si distingue per produttività, innovazione tecnologica e forte vocazione all’export. L’adozione crescente di tecnologie digitali e le nuove misure di incentivo favoriscono la competitività e la trasformazione industriale. Le esportazioni di macchinari superano i €108 miliardi, rappresentando il 17% dell’export italiano e trainando la crescita nei mercati emergenti. La diversificazione dell’offerta e la resilienza del settore assicurano opportunità di sviluppo, anche in contesti globali complessi
Focus On 16 dicembre 2025
Il settore dell’aerospazio è composito, ma ogni suo segmento rappresenta eccellenza del Made in Italy nel mondo. Inoltre, ha ricadute positive su molti altri settori come agrifood, trasporti e salute. La Space Economy, in particolare, genera valore e contribuisce all’economia italiana come pochi altri ambiti. In un contesto di forte crescita globale, nuovi attori – specie asiatici – si prendono il palco. Ottimizzazione dell’efficienza operativa, sviluppo di ecosistemi sovrani e integrati e spinta verso la decarbonizzazione e la circolarità rappresentano tendenze fondamentali per il settore.