Varie 19 settembre 2019

Che export tira? - Luglio 2019

Nei primi sette mesi dell'anno il valore delle esportazioni italiane è cresciuto del 3,2% in termini tendenziali, in accelerazione rispetto al dato del primo semestre (+2,7%).

A luglio il valore dell’export italiano è aumentato del 6,2% in termini tendenziali, grazie principalmente al traino dell’area extra-Ue. A livello settoriale, circa la metà del contributo alla crescita è arrivato da farmaceutica, alimentari e pelletteria. Dopo sette mesi la performance complessiva delle esportazioni è pari al 3,2%, un risultato non scontato alla luce di una serie di fattori negativi, quali il rallenta-mento dei principali partner e il minore dinamismo del commercio mondiale.

Nei Paesi Ue, a luglio le vendite sono aumentate soprattutto in Polonia (dove però, nel complesso dei sette mesi, il dato resta negativo), Rep. Ceca e Spagna. Ancora bene le vendite verso Parigi (+2,8% tra gennaio-luglio). 

L’export nell’area extra-Ue giova della dinamica positiva in Giappone (+19%), Svizzera (+14,5%) e Usa (+9,2%). In Russia le vendite sono stabili; diminuiscono ancora invece in Medio Oriente.

Dopo quattro mesi consecutivi di crescita, a luglio le esportazioni sono diminuite del 2,3% rispetto a giugno. Nel complesso del trimestre maggio-luglio invece, il segno resta positivo (+1,5%).

La flessione dell’export Made in Italy in Cina (-1,5%) risente della performance negativa nei settori dei mezzi di trasporto e dei metalli. Si muovono in controtendenza invece, abbigliamento, farmaceutica e arredamento. Questi ultimi due settori, insieme alla metallurgia e alla pelletteria, trainano le vendite verso l’India. Nei Paesi ASEAN, il contributo principale alla crescita è arrivato dalla meccanica strumentale, dai mezzi di trasporto e dagli alimentari e bevande.

I beni di consumo restano il miglior raggruppamento in termini di export (+10,4%), grazie in particolare ai beni non durevoli (+12,2%) che includono i prodotti farmaceutici e alimentari. È stato invece più moderato l’incremento delle esportazioni dei beni di consumo durevoli (+2,3%).

Dopo sette mesi le vendite all’estero di beni intermedi avanzano del 2,1%; quelle di beni strumentali sono in lieve flessione (-0,4%) e risentono della congiuntura negativa del settore automotive.

Le vendite nel settore moda avanzano a buoni ritmi in Francia, ma sono principalmente sostenute da Paesi extra-Ue, quali Giappone, Svizzera e Usa. Questi ultimi, insieme a Polonia e Russia, hanno invece alimentato l’export di metalli. L’andamento negativo del comparto degli autoveicoli è piuttosto generalizzato. Tra le poche eccezioni, vi sono Polonia, Rep. Ceca e UK in Europa; Paesi ASEAN e del Mercosur nell’area extra-Ue. Tra gli altri settori, si segnala ancora la straordinaria performance del settore farmaceutico (+28%) e quella ottima degli alimentari e bevande (+7,9%).

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 16 dicembre 2025
La Finanza Sostenibile integra i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle scelte finanziarie, offrendo alle imprese vantaggi competitivi e nuove opportunità di crescita. Investire in sostenibilità consente di accedere a finanziamenti a costi più bassi e di rafforzare la solidità finanziaria, riducendo i rischi reputazionali e operativi. Il mercato europeo dei titoli sostenibili è in rapida espansione, superando i 1.500 miliardi di euro e il 7% delle emissioni totali. Strumenti come obbligazioni verdi, sociali e sustainability-linked favoriscono la transizione ecologica e l’innovazione.
Focus On 16 dicembre 2025
La meccanica strumentale è un pilastro dell’economia italiana, con oltre 17mila imprese e mezzo milione di addetti, generando un fatturato annuo di €156 miliardi. Il settore si distingue per produttività, innovazione tecnologica e forte vocazione all’export. L’adozione crescente di tecnologie digitali e le nuove misure di incentivo favoriscono la competitività e la trasformazione industriale. Le esportazioni di macchinari superano i €108 miliardi, rappresentando il 17% dell’export italiano e trainando la crescita nei mercati emergenti. La diversificazione dell’offerta e la resilienza del settore assicurano opportunità di sviluppo, anche in contesti globali complessi
Focus On 16 dicembre 2025
Il settore dell’aerospazio è composito, ma ogni suo segmento rappresenta eccellenza del Made in Italy nel mondo. Inoltre, ha ricadute positive su molti altri settori come agrifood, trasporti e salute. La Space Economy, in particolare, genera valore e contribuisce all’economia italiana come pochi altri ambiti. In un contesto di forte crescita globale, nuovi attori – specie asiatici – si prendono il palco. Ottimizzazione dell’efficienza operativa, sviluppo di ecosistemi sovrani e integrati e spinta verso la decarbonizzazione e la circolarità rappresentano tendenze fondamentali per il settore.