Varie 17 ottobre 2018

Che export tira? - Agosto 2018

Ad agosto l’export italiano di beni è cresciuto del 5,1% in termini tendenziali. Il risultato porta la media dei primi 8 mesi al +4,3%. Si tratta di un risultato non scontato.

Ad agosto l’export italiano di beni è cresciuto del 5,1% in termini tendenziali. Il risultato porta la media dei primi 8 mesi al +4,3%. Si tratta di un risultato non scontato alla luce di una serie di fattori: rallentamento dell’economia globale e del commercio internazionale (rispetto alle previsioni diffuse a inizio anno); spinte protezionistiche; squilibri in alcune economie emergenti; effetti statistici di base legati alla brillante performance registrata nel 2017.

 

 

L’area Ue continua a trainare l’export italiano (+5,7%). Sono significativi gli incrementi delle vendite verso i due principali mercati di sbocco: Germania (+5,3%) e Francia (+5,9%). +0,7% invece nel Regno Unito.

 

 

L’area extra-Ue si porta al +2,6%. L’export verso India e Svizzera viaggia intorno al 15%. Buoni segnali dall’Africa Subsahariana (+3,7%) e dai Paesi del Mercosur (+2,9%).

 

 

Nel trimestre giugno-agosto l’export Made in Italy è aumentato del 3% rispetto ai tre mesi precedenti. Ad agosto invece, l’incremento è stato pari al 2,9% nei confronti del mese di luglio.

 

 

L’export verso gli Usa segna un +4,5% nonostante le tensioni protezionistiche (che pur avendo colpito soltanto marginalmente l’Ue hanno effetti negativi sulla fiducia degli operatori e, di conseguenza, sugli scambi) e il cambio euro-dollaro (la cui media nei primi 8 mesi del 2018 è stata pari a 1,20 vs 1,13 in media per l’intero 2017). In Russia, un mix di fattori (sanzioni, rallentamento degli investimenti e contenimento della spesa pubblica) continua a frenare il nostro export (-3,2%). +8,8% per le vendite in Polonia.

 

 

Sono ancora i beni intermedi, come atteso, a segnare la migliore performance nel 2018 (+5,5%), seguiti dai beni di consumo (+3,3%).

Tra questi ultimi, i non durevoli sono quelli che mostrano la maggiore dinamicità (+3,8%), mentre l’incremento dei durevoli si è assestato all’1,3%.

Ancora un passo in avanti per le vendite all’estero di beni strumentali: +3,1% (rispetto al +2,9% dei primi sette mesi).

 

 

L’export di alimentari e bevande è in crescita del 4,7% con ottimi risultati in Polonia e Romania; significativa la performance in Russia (+12,3%). L’elettronica (+6,9%) è uno dei migliori settori del 2018: bene sia nell’area Ue (Germania, Regno Unito e Rep. Ceca) sia nell’extra-Ue (incrementi di oltre il 20% in Russia e Cina). Avanza la meccanica strumentale (+2,2%) grazie al traino di Germania, Spagna e Paesi dell’Est Europa; in Giappone e India aumenti del 15-20%. Da segnalare infine il forte incremento dell’export di raffinati (16,3%), il cui valore ha giovato del consistente aumento del prezzo del petrolio.

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 15 ottobre 2025
Negli ultimi anni il settore delle infrastrutture e costruzioni ha rappresentato uno dei driver di crescita dell’economia italiana. Protagonista di una profonda evoluzione, sulla spinta dell’adozione di tecnologie digitali avanzate e di una crescente attenzione alla sostenibilità, trova nell'export una leva importante di crescita. Vuoi conoscere i punti di forza del settore e le opportunità che ne derivano? Scarica il report per scoprire i trend emergenti, le soluzioni più all’avanguardia e le sfide che stanno ridefinendo del settore.
Focus On 15 ottobre 2025
L'innovazione è la chiave per la crescita e la resilienza delle imprese italiane, aprendo nuove opportunità sui mercati internazionali. L’Italia accelera su sostenibilità e tecnologie strategiche, distinguendosi per produttività, export e leadership nell’economia circolare. Scarica il report per conoscere quali opportunità offre l'innovazione per le imprese italiane.
Focus On 15 ottobre 2025
Il settore degli apparecchi elettrici in Italia genera oltre €55 miliardi di fatturato (1,3% del PIL) e impiega circa 155mila persone. L’Italia è il 16esimo esportatore mondiale di apparecchi elettrici, con una quota di mercato dell’1,3% e un export di €42,3 miliardi. L’innovazione guida la transizione energetica del settore verso fonti rinnovabili e lo sviluppo di smart grid. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.