Convegno SACE-SIMEST a Bari: “Re-action. Export Calling” Le imprese pugliesi e le sfide dell’export globale
In un mondo che viaggia a ritmi più lenti, in cui i rischi crescono e diventano più diffusi e la competizione globale si fa più agguerrita, quali le prospettive per l’export pugliese? Quali i mercati su cui puntare? Quali gli strumenti per affrontarli?
È da queste domande che ha preso le mosse oggi a Villa Romanazzi a Bari, il Convegno “RE-action. Export Calling” organizzato da SACE e SIMEST, le società del Gruppo Cassa depositi e prestiti specializzate nel sostegno all’internazionalizzazione, per presentare alle imprese pugliesi i principali risultati dell’ultimo Rapporto sull’export di SACE.
Al centro dell’evento, in cui sono intervenuti Loredana Capone per la Regione Puglia e Domenico de Bartolomeo per Confindustria Bari e BAT, una tavola rotonda con i protagonisti del panorama imprenditoriale locale: Gianni Sebastiano per Exprivia, Antonio Notarnicola per Capurso Trade e Marco Cicoria per Cicoria.
Quest’anno diverse difficoltà stanno segnando la performance estera di tutto il Paese, con conseguenze che si sono fatte sentire anche in Puglia. Tuttavia, secondo le stime presentate da SACE, l’export italiano ha in sé la capacità di reagire e mettere a segno una crescita del 3,9% nel 2017-2019, a patto di concentrare gli sforzi sulle geografie a maggior potenziale e rafforzare le proprie strategie d’internazionalizzazione.
“Crescere attraverso l’internazionalizzazione è oggi una sfida complessa che le imprese pugliesi stanno affrontando con coraggio – ha dichiarato Beniamino Quintieri, Presidente di SACE –. Conosciamo bene le realtà presenti in questa regione che da anni seguiamo attraverso il nostro ufficio di Bari, ma ora siamo pronti, insieme a SIMEST, a rafforzare il nostro supporto assicurativo-finanziario affinché queste imprese possano cogliere il grande potenziale di crescita internazionale che hanno ancora davanti. A questo si aggiunge il nostro recente accordo di collaborazione con la Regione Puglia volto non solo a favorire l’accesso ai nostri prodotti, ma anche a sensibilizzare Pmi e istituzioni locali al tema dell’internazionalizzazione”.
“La Puglia è stata la prima Regione italiana a sottoscrivere un accordo con SACE e SIMEST”, ha spiegato l’Assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone. “L’abbiamo fatto per rafforzare i servizi per l’internazionalizzazione delle nostre imprese anche attraverso il supporto del sistema finanziario e assicurativo nazionale. L’internazionalizzazione è uno dei pilastri delle nostre politiche perché siamo convinti che sia una strategia necessaria per fronteggiare la crisi e competere sul mercato globale. Tuttavia in questa strategia non si può improvvisare. Occorre conoscere a fondo gli strumenti a disposizione delle imprese e identificare i mercati che offrono le opportunità maggiori. L’accordo sottoscritto appena due settimane fa con SACE e SIMEST va proprio in questa direzione. L’evento di oggi, poi, aiuta le nostre imprese a capire anche su quali mercati puntare in base al proprio comparto produttivo”.
L’ufficio di Bari di SACE, solo nell’ultimo anno, ha servito oltre 1.000 aziende, in prevalenza Pmi, mobilitando 500 milioni di euro di risorse a sostegno di export e investimenti. Mentre SIMEST ha già investito all'estero con 17 imprese pugliesi attive nei settori più diversi (turistico-alberghiero, agroalimentare, elettromeccanico, arredamento) in Europa, Brasile, Cina, Malesia, Oman e Messico, e ha erogato finanziamenti a tasso agevolato per 2,1 milioni di euro.
Rapporto SACE | L’export pugliese: settori e mercati di opportunità
Dopo aver chiuso il 2015 con un lieve aumento, con oltre 8 miliardi di euro di vendite, l’export pugliese ha rallentato nei primi sei mesi dell’anno, orientandosi prevalentemente verso i mercati europei.
Passando in disamina i settori, la performance delle vendite estere della Puglia, nonostante i tassi di crescita a due cifre di comparti come gli apparecchi elettronici (+26%) ed elettrici (+10%), poggia soprattutto sul contributo di 5 settori chiave dell’economia regionale che da soli valgono il 60% dell’export dell’area: mezzi di trasporto, farmaceutica e alimentari & bevande che sono cresciuti rispettivamente del 6%, 2% e 4,5% nei primi sei mesi dell’anno, ma anche beni agricoli e meccanica strumentale che invece hanno subito un calo nel primo semestre.
Sotto il profilo dei mercati di destinazione, le previsioni di SACE offrono importanti direttrici di crescita verso un paniere diversificato di mercati sia emergenti sia avanzati, con profili di rischio diversi e in alcuni casi non trascurabili, che possono tuttavia essere affrontati con successo e profitto, puntando su coperture specifiche e un approccio strategico: Arabia Saudita e, in prospettiva, Iran in Medio Oriente, Cina e Giappone in Asia, Stati Uniti nel continente americano, Repubblica Ceca e Polonia in Europa. Tra le geografie più rischiose per l’export della regione nel 2016, le previsioni segnalano invece Grecia, Russia e Iraq.
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