Update Espresso 05 ottobre 2018

Update Espresso: 5 ottobre 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Balcani, Stati Uniti, Argentina, Turchia, Pmi Area euro

 

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

BALCANI: Bosnia e Macedonia si avvicinano a Mosca?

Domenica si terranno le elezioni generali in Bosnia. Il Paese si basa su un «triumvirato» su base etnica (musulmano/bosniaco, croato e serbo/Srpska) presieduto a rotazione. Il 20-21 settembre il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha visitato il Paese: la missione potrebbe aver rafforzato la componente Srpska, storicamente legata a Mosca che al momento appare più coesa.

In Macedonia il referendum che avrebbe dovuto avallare l’intesa raggiunta con la Grecia sul nome del Paese («Macedonia del Nord») ha visto una partecipazione del 37% degli aventi diritto, sotto il quorum (50%). Il presidente Zoran Zaev ha minacciato elezioni anticipate se nemmeno il Parlamento dovesse ratificare l’intesa, che avvicinerebbe il Paese all’UE e alla Nato. In Parlamento è richiesta una maggioranza di due terzi e il governo dispone di 71 seggi sui 120 totali.

 

 

STATI UNITI: Intesa per il post-NAFTA

Usa, Messico e Canada hanno raggiunto l’intesa per un nuovo accordo commerciale (USMCA –United States Mexico Canada Agreement) che sostituirà il Nafta. Si tratta di un aggiornamento di quest’ultimo con alcune novità, tra cui una maggiore tutela della proprietà intellettuale e l’introduzione di norme di origine più rigide per la produzione automobilistica. Restano in vigore i dazi su acciaio e alluminio, che saranno discussi separatamente.

Proseguono inoltre i negoziati con altri partner commerciali: Trump ha siglato di recente la rinegoziazione dell’FTA con la Corea del Sud e gettato le basi per l’avvio di negoziati con il Giappone. Resta il nodo della Cina, con cui è in atto una “guerra dei dazi” e alla quale sono stati inviati messaggi anche attraverso i contenuti dell’USMCA: dalle regole di origine al divieto di svalutazione della moneta. È inoltre previsto che le parti diano preavviso nel caso di avvio di negoziati commerciali con una "economia non di mercato" ed è consentita la fuoriuscita dall’accordo nel caso di intesa con una di queste.

 

 

ARGENTINA: Incrementato il piano di aiuti del Fmi

Accordo raggiunto tra Argentina e Fondo Monetario Internazionale per una revisione dei termini del programma di sostegno Stand-By Arrangement, approvato a giugno 2018: la nuova intesa, soggetta ad approvazione dell’Executive Board, prevede un aumento della linea di credito di ulteriori 7,1 miliardi di dollari, portando un totale di 57,1 miliardi (disponibili per i prossimi tre anni); aumentata notevolmente anche la quota di erogazione up-front di tali fondi.

Il sostegno del Fmi punta a ripristinare la fiducia dei mercati e rafforzare il consolidamento delle finanze pubbliche, riducendo il rischio di default e aumentando la solvibilità del paese nei prossimi anni. L’economia argentina continua ad attraversare una fase critica, legata ai forti squilibri macroeconomici, esacerbati da fattori esterni, tra cui il rialzo dei tassi USA e le turbolenze dei mercati su altre economie emergenti.

 

 

TURCHIA: Tasso di inflazione sale al 25%

A seguito dell'impatto della recente crisi valutaria che ha innescato un boom dei prezzi nell'economia turca, il tasso di inflazione della Turchia è in forte salita: secondo i dati dell'Istituto statistico turco, l’indice dei prezzi al consumo nel mese di settembre è aumentato del 24,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. La crescita dei prezzi ha determinato forti aumenti su base annua dei costi di trasporto (+37%), dei prezzi dei prodotti alimentari (+28%), dei beni e servizi vari (+31%). Il forte deprezzamento della Lira, che ha perso circa il 37% del suo valore rispetto al dollaro dall'inizio dell'anno, sta avendo un forte impatto sul costo delle importazioni di energia.

Il mese scorso, la banca centrale turca ha aumentato drasticamente i tassi d'interesse, cercando di arginare il crollo di valore della Lira e di tenere sotto controllo l'inflazione galoppante. Ma la banca potrebbe avere uno spazio limitato per aumentare ulteriormente i tassi, data la forte opposizione del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

 

 

AREA EURO: Manifattura perde colpi, crescita più lenta da due anni

Il settore manifatturiero europeo cresce, anche se al ritmo più lento da due anni. Lo mette in evidenza l’indagine di Ihs Markit relativa al mese di settembre da cui emerge che l‘indice finale Pmi settore manifatturiero è diminuito a 53,2, quasi invariato rispetto alla precedente stima flash di 53,3 e in discesa da 54,6 di agosto. Quota 50 rappresenta lo spartiacque tra la fase di espansione e recessione.

Nello stesso mese, il Pmi manifatturiero tedesco è sceso a 53,7 da 55,9 di agosto, ai minimi da 25 mesi a causa del più forte calo delle esportazioni di ordini in oltre cinque anni. Secondo l’indagine di Ihs Markit i livelli di produzione hanno mostrato il loro minimo da aprile 2016, mentre la fiducia delle imprese verso le prospettive per l’anno è la più severa da oltre tre anni. In discesa anche l’indice Pmi manifatturiero francese, che scende a 52,5 da 53,5 di agosto con la produzione ai minimi da due anni.

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA

 

+4,5% Crescita dell’export italiano nei mercati extra-Ue ad agosto 2018 rispetto ad agosto 2017

+13,0% Crescita dell’export italiano verso gli Usa ad agosto 2018 rispetto ad agosto 2017

-13,1% Crescita dell’export italiano verso la Turchia ad agosto 2018 rispetto ad agosto 2017

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Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Focus On 10 aprile 2024
Con una crescita del 2,9% medio annuo nei prossimi tre anni, l'export italiano di vini raggiungerà nel 2026 gli €8,5 miliardi. 7 bottiglie su 10 che varcano i confini nazionali sono di vino, 3 di spumante. Veneto, Piemonte e Toscana le maggiori regioni esportatrici e Stati Uniti, Germania e Regno Unito le maggiori destinazioni. Ottime opportunità di crescita, trainate anche dai consumi internazionali che nel 2024-25 aumenteranno del 2,3% annuo, provengono anche da Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L'intelligenza artificiale arriva anche nel settore vinicolo offrendo numerosi vantaggi in termini di qualità, efficienza e sostenibilità della produzione.
Varie 15 marzo 2024
A gennaio 2024 il valore dell’export italiano è rimasto pressoché stabile su base annua (-0,2%). L’incremento dei valori medi unitari (+1,7%) è stato compensato da una simile riduzione del dato in volume (-1,8%).