Update Espresso: 20 aprile 2018
Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.
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PAESI
SPAGNA: Nessun “effetto Catalogna” (per ora)
La crisi catalana non ha avuto finora impatti negativi sulla performance economica della Spagna, che prosegue la sua fase di espansione registrando nel 2017, e per il terzo anno consecutivo, un tasso di crescita superiore al 3%. I progressi sono evidenti anche nel settore bancario (con un tasso di Npl è sceso dal 12,9% del 2013 al 7,4% del 2017) e riflessi anche dall’upgrade dell’agenzia Moody’s (da Baa2 a Baa1 con outlook stabile, un notch al di sotto dei rating di S&P e Fitch). Di questo contesto favorevole ha beneficiato anche l’export italiano verso Madrid cresciuto di oltre il 10% nel 2017 e dell’8,4% nei primi due mesi del 2018. L’andamento positivo delle vendite Made in Italy è stato piuttosto generalizzato a livello settoriale con i comparti chimico-farmaceutico e dell’elettronica che hanno segnato i risultati migliori.
Le sfide principali per la Spagna rimangono l’elevato debito pubblico (98,3% del Pil nel 2017) e l’incertezza legata alle tensioni con la Catalogna.
CINA: Fmi a supporto della Belt and Road Initiative
La direttrice del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) Christine Lagarde ha annunciato la creazione di un Capacity Development Centre al fine di supportare la Belt and Road Initiative cinese. L’unità si focalizzerà inizialmente nella formazione degli sviluppatori del progetto cinesi che dovranno lavorare all’estero e interfacciarsi con le autorità degli altri Paesi asiatici attraversati dall’ambizioso progetto.
Il Fmi si è impegnato a dedicare 50 milioni di dollari al Centro nei prossimi 5 anni per contribuire allo sviluppo delle ingenti opere infrastrutturali richieste dal progetto nei più di 70 Paesi da esso interessati. L’ingresso del FMI aumenta la credibilità dell’iniziativa cinese e riduce il rischio di operazioni sconsiderate, soprattutto da un punto di vista finanziario.
INDIA: Accordo con Arabia per mega-raffineria
L’India ha firmato un memorandum di intesa con l’Arabia Saudita per la costruzione di quella che dovrebbe diventare la più grande raffineria del mondo. La raffineria, che richiederà un investimento di 44 miliardi di dollari e dovrebbe essere ultimata entro il 2022, sarà costruita nella provincia indiana di Maharashtra e avrà una capacità produttiva giornaliera di 1,2 milioni di barili.
La compagnia nazionale araba Saudi Aramco acquisirà il 50% del progetto, mentre la restante metà vedrà la partecipazione di un consorzio di imprese pubbliche indiane operanti nel settore dell’oil&gas. Il progetto ha risvolti importanti per entrambe le parti: permetterà all’Arabia Saudita di assicurarsi uno dei mercati più importanti per l’esportazione del greggio, dopo essere stata superata dall’Iran nella fornitura di petrolio a Delhi nel 2017, e all’India, oggi terzo importatore mondiale di oro nero, di aumentare la propria capacità di raffinazione.
TURCHIA: Ritorno alle urne
Il Presidente Erdogan ha confermato la convocazione di elezioni presidenziali già quest’anno, in netto anticipo rispetto alla scadenza naturale di novembre 2019. Le elezioni si svolgeranno il 24 giugno. Il Presidente ha motivato la decisione con l’urgenza di segnalare la stabilizzazione politica del Paese, dando piena attuazione al nuovo modello costituzionale.
Le elezioni anticipate erano largamente attese già dall’esito referendario dello scorso anno, nonostante le ripetute smentite del Governo turco. I dati di crescita dello scorso anno, superiori alle attese ma difficilmente ripetibili quest’anno, hanno contribuito ad aumentare la probabilità dell’evento. La dinamica economica è stata infatti resa possibile da misure fiscali espansive e supporto pubblico al credito, non riproducibili a lungo termine senza intaccare l’equilibrio fiscale del Paese. La moderazione della dinamica economica prevista per quest’anno avrebbe potuto diminuire il consenso elettorale verso le forze di maggioranza prima della data elettorale naturale.
SETTORI
MANIFATTURA: Cina, tra segnali di apertura e nuove tensioni con gli Usa
La Cina ha annunciato il calendario quinquennale per ridurre le restrizioni sulle quote di proprietà straniera di alcuni settori del trasporto. Entro fine 2018 saranno rimosse le restrizioni sui veicoli elettrici, aeromobili e navi, entro fine 2019 sui veicoli commerciali ed entro fine 2022 sui veicoli passeggeri, il comparto più controverso. Il settore automobilistico cinese è, infatti, fonte di numerose dispute con i produttori stranieri a causa dei vantaggi concessi alle società cinesi.
Proseguono invece le tensioni con gli Usa. La Cina ha adottato una misura temporanea anti-dumping sul sorgo americano, importato nel 2017 per 960 milioni di dollari, imponendo il deposito di una somma pari al 179% del valore importato. Ciò segue la decisione degli Usa di vietare per sette anni la vendita di parti o software alla ZTE, seconda società di telecomunicazioni cinese, limitandone di fatto la capacità di vendere smartphone con sistemi operativi Android nel mondo.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
-14,7% Import americano dalla Cina a febbraio 2018 rispetto al mese precedente
$65,2 mld Deficit Usa nei confronti della Cina nei primi due mesi dell’anno
$25,7 mld Deficit Usa nei confronti dell’Ue nei primi due mesi dell’anno
MODIFICHE AL RATING
INDONESIA: Moody’s da Baa3 a Baa2
SPAGNA: Moody’s da Baa2 a Baa1
PAPUA NUOVA GUINEA: S&P da B+ a B