Update Espresso 02 novembre 2018

Update Espresso: 2 novembre 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Brasile, Polonia, Turchia, Camerun, Utilities

 

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PAESI

 

 

BRASILE: Vittoria di Bolsonaro al ballottaggio

Dopo circa 16 anni di governo guidato dalle forze di centro-sinistra, l’elettorato brasiliano ha optato per un cambio di rotta: Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra del Partito Social Liberale, è il nuovo presidente del Brasile, eletto con oltre il 55% dei voti nel ballottaggio contro il candidato di sinistra Fernando Haddad, fermo al 45%. Tra i due, circa 11 milioni di voti di differenza. Bolsonaro assumerà i poteri dal 1° gennaio 2019, sostituendo il presidente uscente Michel Temer.

I mercati hanno reagito positivamente alla vittoria di Bolsonaro, confidando nell’impegno del neo-presidente nella realizzazione delle sue promesse elettorali, incentrate su liberalizzazione dell’economia, riduzione di deficit e debito, riforme strutturali in tema di pensioni e burocrazia. Dopo la recessione del 2016 e la crescita sotto l’1% nel 2017, Bolsonaro è chiamato a risollevare le sorti economiche della quarta democrazia più grande del mondo, fatta di oltre 200 milioni di persone e almeno 14 milioni di poveri.

 

 

POLONIA: Le tensioni non si riducono

Il partito conservatore PiS (noto anche come “Law and Justice”) ha perso alle ultime elezioni locali un po’ di terreno rispetto ai risultati delle politiche del 2015 che lo portarono al governo. Questo risultato giunge nonostante il Pil sia cresciuto più delle attese nel primo semestre: il dato preliminare segna un +5,1% tendenziale (con benefici per l’export italiano che è aumentato dell’8,8% nei primi otto mesi nel 2018).

Non hanno forse aiutato le tensioni con l’Europa su alcune riforme, come quella del sistema giudiziario. Proprio su questo tema la Corte di Giustizia europea ha approvato la proposta della Commissione di Bruxelles di sospendere immediatamente l'applicazione della riforma polacca e il governo di Varsavia si è detto disponibile a rivedere alcuni aspetti. A complicare le relazioni con l’Ue le affermazioni del presidente polacco Andrzej Duda che ha svelato l’esistenza di una commissione parlamentare con il compito di determinare l'esatto ammontare delle riparazioni di guerra dovute dalla Germania.

 

 

TURCHIA: La Banca centrale mantiene i tassi invariati

Nel comitato di politica monetaria di fine mese, la Banca centrale turca ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al 24%, come da provvedimenti precedenti. La decisione presa dalla Banca centrale, in parte attesa dai mercati, è legata ad una lieve stabilizzazione della situazione economica del Paese, nonostante il persistere di una situazione che presenta diverse fragilità.

In particolare nell'ultimo mese il Paese ha registrato alcuni segnali di miglioramento del quadro macro (recupero del valore della lira sul dollaro, rinnovo dei prestiti sindacati alle principali banche del Paese), accompagnati da una normalizzazione della situazione politica, in particolare estera, del paese (evidenziata nei casi collegati alla liberazione del pastore Brunson e alla  collaborazione con USA sul caso Khashoggi). 

 

 

CAMERUN: Continuano le proteste contro la rielezione di Biya

Il partito di opposizione Cameroon Renaissance Movement (CRM) continua le sue proteste contro la riconferma del presidente Biya alla guida del paese. In base ai dati ufficializzati dal Consiglio Costituzionale, il candidato del CRM, Maurice Kamto, avrebbe ottenuto solo il 14,2% dei consensi nelle elezioni tenutesi lo scorso 7 ottobre, mentre il 71,3% degli elettori avrebbe nuovamente appoggiato Biya. Al potere dal 1982, Paul Biya inaugurerà il suo settimo mandato nel mese di novembre.

L’ampio margine registrato alle urne sulle opposizioni deve essere letto anche con i dati relative all’affluenza elettorale: la partecipazione alle urne nelle consultazioni del 7 ottobre è stata attorno al 54%, di gran lunga inferiore alle precedenti consultazioni. Particolarmente bassa, appena attorno il 10%, l’affluenza nelle regioni anglofone del paese, teatro da diversi mesi di accese proteste e di richieste di secessione dal resto del paese.

 

 

 

SETTORI

 

 UTILITIES: In Turkmenistan rimossi i sussidi su acqua, sale, elettricità e gas

Nel tentativo di arginare la crisi di liquidità che ha investito l’economia turkmena negli ultimi mesi, è stato eliminato l’accesso gratuito e universale ad acqua, gas naturale, elettricità e sale a partire dal 1° gennaio 2019. La misura segue il decreto approvato un anno fa, che prevedeva un’eliminazione graduale dei sussidi e un altro provvedimento di febbraio che aumentava il prezzo dei carburanti alla pompa del 50%.

Questi interventi incideranno notevolmente sull’inflazione, che secondo i dati ufficiali è arrivata all’8% nel 2017. Diversi istituti di ricerca, come il Cato Institute di Washington, indicano livelli ben più alti fino a sfiorare il 300%. Allo stesso tempo, a un tasso di cambio ufficiale fissato a 3,5 dollari statunitensi dovrebbe corrispondere un tasso effettivo sul mercato nero di 29 dollari a giugno 2018 e a restrizioni ai visti per l’espatrio.

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA

 

+6,2% Crescita dei progetti finanziati da investimenti diretti esteri nel continente africano nel 2017 (fonte: EY Africa Attractiveness Report)

+5,5% Crescita dell’export italiano in Africa Sub-Sahariana nel 2017, equivalente a circa 5,2 miliardi di euro

 +3,4% Crescita del PIL dell’Africa Sub-Sahariana previsto nel 2018 (+2,8% nel 2017)

 

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