Update Espresso 12 gennaio 2018

Update Espresso: 12 gennaio 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Angola, Argentina, Regno Unito, Russia e agricoltura nel Regno Unito

PAESI

 

 

 ANGOLA: Abbandonato il peg con il dollaro

Il 4 gennaio la Banca Centrale angolana ha annunciato l’abbandono dell’ancoraggio della valuta locale, il kwanza, al dollaro. Il mantenimento del currency peg era difatti divenuto troppo oneroso, anche alla luce della riduzione delle riserve estere, scese da 20 miliardi di dollari a 14 da inizio 2017, in parte legata alle difficoltà economiche generate dal basso pezzo del petrolio, dal quale dipende il 95% dei ricavi esteri del Paese. Il kwanza si è dunque subito deprezzato del 10% e ulteriori perdite di valore sono attese nei prossimi mesi.

La mossa non è però priva di rischi: l’incremento dei prezzi delle importazioni, in termini di kwanza, potrebbero infatti dare una spinta ulteriore all’inflazione, già al 30%, e rendere più oneroso il rimborso del debito. Secondo il governatore della Banca Centrale, potrebbe rendersi necessaria una rinegoziazione del debito estero, oggi pari a circa 40 miliardi di dollari e detenuto principalmente dalla Cina e da altri creditori bilaterali.

 

 

ARGENTINA : Nuove emissioni per finanziare il deficit fiscale

La scorsa settimana il Governo ha emesso nuovo debito per un totale di 9 miliardi di dollari con scadenze a 5, 10 e 30 anni e rendimenti del 4,625% (Usd 1,75 mld), 6% (Usd 4,25 mld) e 6,95% (Usd 3 mld), rispettivamente. I rendimenti pagati sui bond a 5 e 10 anni sono stati di un punto percentuale inferiori rispetto a quelli emessi a gennaio di un anno fa, prima dell’insediamento del nuovo presidente americano Trump. Il Presidente Macri ha altresì autorizzato il collocamento per il 2018 di debito in valuta fino a 15 miliardi di dollari.

Il piano delle emissioni del Governo mira a coprire il fabbisogno finanziario per il 2018, che ammonta a circa 30 miliardi, incluso il deficit fiscale di oltre 20 miliardi. Con il rapporto debito/Pil a circa il 60% a fine 2017, permangono dubbi circa il continuo finanziamento del deficit attraverso nuove emissioni.

 

 

REGNO UNITO: Rimpasto di governo “light” e posizioni lontane su FTA

L’unico obiettivo centrato da Theresa May in occasione del cabinet reshuffle è stato quello di preservare l’equilibro di potere tra «Brexiteers» e «Remainers» all’interno della squadra di governo. I ministri dei dicasteri principali, infatti, sono rimasti al loro posto. La novità maggiore riguarda la nomina di un ministro per il “no deal”, Suella Fernandes, che si occuperà dell'eventuale mancato accordo tra Londra e Bruxelles.

Il Regno Unito ha fretta di concludere un accordo di libero scambio con l’Ue entro ottobre 2018 (scadenza fissata per il termine delle trattative) per comprendere cosa otterrà in cambio dei 40 miliardi di sterline concordate con l'Unione europea per l’uscita dal blocco. I tempi sono stretti e le intenzioni delle parti ancora lontane: da un lato il Regno Unito auspica in un ampio accordo commerciale che riguardi sia beni che servizi finanziari, dall’altro l’Ue frena sia sui tempi che sulla possibilità di inclusione servizi.

 

 

RUSSIA: Proteste della Ue alla Wto

L’Unione Europea ha depositato presso la Wto una contestazione di alcuni provvedimenti restrittivi adottati dalla Russia nei confronti di merci importate dall’Europa. I paesi europei ritengono che la Russia abbia utilizzato strumentalmente alcune regolamentazioni sanitarie per bloccare importazioni agroalimentari (in particolare carne), in seguito all’adozione e del rinnovo delle sanzioni Ue contro Mosca. La decisione della Wto, attesa nel primo trimestre dell’anno, potrebbe pronunciarsi indistintamente a favore di entrambi, spingendo eventualmente la parte sfavorita ad adottare restrizioni ammesse per ridurre l’import nell’ambito di quanto ammesso dagli accordi commerciali.

Gli analisti ritengono poco probabile un’escalation del conflitto commerciale, ad esempio l’uscita della Russia dalla Wto. Tuttavia la disputa contribuisce a mantenere tensione tra le due parti, rendendo poco verosimile un allentamento del quadro sanzionatorio da parte di Usa e Ue e delle contro-sanzioni russe.

 

 

 

 SETTORI

 

 

 AGRICOLTURA: Fine dei sussidi europei in Uk

Secondo il Segretario inglese per l’Ambiente Micheal Gove, la Brexit potrebbe fornire al Regno Unito l’occasione per riformare l’attuale sistema dei sussidi agli agricoltori. A oggi, gli agricoltori britannici ricevono 2,6 miliardi di sterline l’anno dall’Ue sotto la Common Agriculture Policy (Cap), che premiano – secondo Gove – gli agricoltori benestanti per il possesso di terra e generano inefficienze ed effetti distorsivi. Le sovvenzioni future, invece, potrebbero essere collegate agli sforzi degli agricoltori di migliorare l'ambiente, aumentando la biodiversità o piantando boschi. Il Governo ha annunciato che manterrà i pagamenti europei della Cap fino al 2022, a cui seguirà un periodo di transizione di circa due anni.

Il piano di Gove potrebbe ridurre gli shock della transizione, ma quasi certamente spingerà altri settori a richiedere accordi simili. Bruxelles e Londra, tuttavia, non hanno ancora deciso se il Regno Unito continuerà a partecipare alla Cap durante il periodo di transizione post-Brexit.

 

 

 I NUMERI DELLA SETTIMANA

 

 

 +7,6% Crescita del debito mondiale nei primi nove mesi del 2017
+9,9% Crescita del debito dei mercati emergenti nei primi nove mesi del 2017
-3,1 p.p. Riduzione del rapporto debito/Pil mondiale nel Q3 del 2017 rispetto al Q3 del 2016

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