Sasso nello stagno 30 settembre 2021

Un Expo(rt) di opportunità non solo per il Made in Italy tradizionale

Il prossimo ottobre prenderà finalmente il via Expo Dubai, una vetrina internazionale anche per l’Italia che vanta una positiva relazione economico-finanziaria con gli Emirati Arabi Uniti. Rapporti suffragati dai numeri: il 2021 vedrà l’export di beni verso il Paese ripartire dopo la contrazione dell’anno scorso, una dinamica che continuerà anche nei prossimi anni con un tasso di crescita per il 2022 del 9,5% (+5,4% il dato complessivo).
Il prossimo ottobre prenderà finalmente il via Expo Dubai, una vetrina internazionale anche per l’Italia che vanta una positiva relazione economico-finanziaria con gli EAU.
Rapporti suffragati dai numeri: il 2021 vedrà l’export di beni verso il Paese ripartire dopo la contrazione dell’anno scorso, una dinamica che continuerà anche nei prossimi anni con un tasso di crescita per il 2022 del 9,5% (+5,4% il dato complessivo). A far da traino, fin da quest’anno, saranno i settori dei beni di investimento (+17,6%), in particolare la meccanica strumentale (+14,8%) che beneficerà dei piani di diversificazione del governo volti a trasformare la Federazione in un hub manifatturiero (Fig. 1). Si nota in generale una propensione da parte del governo a sostituire una politica estera più muscolare (si pensi ai teatri operativi dello Yemen e della Libia) verso l’obiettivo di attrarre investimenti dall’estero. Politicamente questo si nota con la normalizzazione dei rapporti con Israele e Qatar, mentre economicamente sono state lanciate iniziative e norme che vanno proprio in questa direzione: l’“Operazione 300 miliardi” che punta a espandere il settore industriale per arrivare in dieci anni ad aumentare il Pil derivante dal settore industriale dagli attuali AED 130 mld ai AED 300 mld (c.ca $80 mld), oppure l’importante riforma dello scorso novembre  che permette la proprietà straniera delle imprese locali al 100%, senza ricorrere a soci emiratini, prima possibile solo all’interno delle Zone Economiche Esclusive, o ancora il programma “Project of 50” che consiste in una serie di iniziative volta a rendere ancora più business friendly il contesto operativo emiratino.
SACE Sasso nello stagno EAU 1

Fonte: elaborazioni SACE su dati Istat e Oxford Economics. 
 
La ripartenza poggerà anche su settori non strettamente legati al Made in Italy tradizionale, ma ad alto contenuto tecnologico (e.g. le tecnologie in materia agricola che permetteranno al Paese di ridurre i problemi di approvvigionamento alimentare di cui soffre): in quest’ottica rientra proprio il tema di Expo Dubai, “Connecting Minds, Creating the Future”, dove l’Italia con il padiglione Beauty Connects People porterà la bellezza italiana non solo tradizionale; altri motori della ripresa saranno le energie rinnovabili, l’aerospazio e il settore sanitario (biomedica e farmaceutica) sulla cui digitalizzazione dei servizi il governo sta accelerando. Senza dimenticare settori già consolidati come energia e industria pesante. Il fattore Expo guiderà il recupero, seppur ancora parziale, del nostro export di beni di consumo (+14,4% nel 2021) e la ripresa dell’agroalimentare (+18,4%).

 

Segnali molto positivi arrivano dai primi sei mesi dell’anno secondo cui il nostro export verso la Federazione è aumentato non solo nei confronti (ovvi) del 2020, ma anche rispetto allo stesso periodo pre-pandemia (+4,4% gen-giu ’21 vs gen-giu ’19), attestando gli Emirati Arabi Uniti come un mercato di sbocco ricco di opportunità, da cogliere soprattutto nel comparto dei mezzi di trasporto (+32,8% tendenziale), della gomma e plastica (+20,1%), della meccanica strumentale (+16,8%) e degli altri altri consumi (+16,2%).
 
Cruciale sarà però la performance dell’Expo, soprattutto per Dubai con arrivi turistici, seppure in recupero, ancora a ¼ dei livelli pre-pandemia (Fig. 2) e dove l’indebitamento continua ad aumentare: gran parte di questo però è riconducibile a enti pubblici (GREs) per un valore di $82 mld (83% del Pil di Dubai), di cui il 50% in scadenza entro il 2025 (Fig. 3)
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 Fonte: Capital Economics

 

Le stime pre-pandemia riguardanti Expo parlavano di 25 mln di visitatori e un contributo all’economia di quasi $40 mld, ma è probabile che l’impatto positivo sarà inferiore, non a causa della situazione sanitaria della Federazione - che è stata tra i Paesi con la campagna vaccinale più efficace - ma a causa di restrizioni imposte da altri Paesi e in generale a una maggiore esitazione a intraprendere viaggi internazionali.

Expo sarà, nel breve periodo, un volano di crescita sia per Dubai che per il nostro export, ma sulla durata e l’intensità dell’espansione post-ripartenza dell’intera Federazione in un futuro più lontano, bisognerà attendere un ritorno a condizioni di (nuova) normalità dell’economia globale.

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