Studi 29 aprile 2016

SACE Country Risk Update: 29 aprile - 05 maggio 2016

Snapshots: Arabia Saudita, Diamanti-Botswana, Energia-Iraq, Perù, Petroliere-Iran, Propano-Usa/Panama, Serbia

ARABIA SAUDITA

L’Arabia Saudita ha raccolto USD 10 miliardi da un consorzio di banche mondiali, alla vigilia della prima emissione di bond sul mercato internazionale in 25 anni. L’operazione, della durata di cinque anni, dovrebbe portarsi a termine entro la fine del mese e ha riscontrato forte interesse, soprattutto dalle banche asiatiche, nonostante i recenti downgrade del rating sovrano del Paese da parte delle principali agenzie. Con questa misura il Paese mira a fronteggiare gli effetti negativi dei bassi prezzi del petrolio. Quest’anno si stima che il deficit raggiungerà USD 100 miliardi (19% del PIL), mentre le riserve in valuta estera si sono ridotte di USD 150 miliardi dal 2014.

 

DIAMANTI – BOTSWANA

La produzione di diamanti continua a calare anche nel Q1 2016, contraendosi del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, benché a tassi ridotti rispetto all’ultimo trimestre del 2015 (-20,7% y/y). L’ingente riduzione della produzione ha avuto ripercussioni importanti sull’economia del Paese, che è entrato in recessione. La forte dipendenza del Paese dai settori minerario ed estrattivo comporterà anche per quest’anno una performance economica debole, con il PIL reale atteso in crescita dell’1%. A partire dal 2017 ci si aspetta una ripresa della produzione e, nel lungo periodo, il Paese si mantiene attraente per investimenti nel settore minerario grazie alle ingenti riserve e al favorevole business climate.

 

ENERGIA IRAQ

Il Ministero del Petrolio iracheno ha firmato un accordo-quadro di lungo termine con General Electric (GE) che comprende diversi progetti per rilanciare le risorse energetiche nazionali. Uno di questi sarà finalizzato entro l’estate e consentirà la produzione di 400 megawatt (MW) destinati agli impianti petroliferi. Il Paese aveva già siglato a gennaio un accordo da USD 328,8 milioni con GE per aumentare la capacità produttiva di 1.000 MW oltre gli attuali 13.000 MW, a fronte di una domanda con picchi di circa 21.000 MW. Benché sia uno dei principali membri dell’Opec, infatti, l’Iraq fronteggia una carenza cronica di elettricità, a causa di una rete elettrica resa obsoleta da anni di guerra, sanzioni e abbandono.

 

PERU’

Al primo turno delle elezioni presidenziali, i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e che andranno al ballottaggio il prossimo 5 giugno sono Keiko Fujimori, considerata favorita, con il 40% dei voti e l'ex ministro conservatore ed economista Pedro Pablo Kuczynski, con il 21%. La vittoria di Keiko Fujimori al secondo turno non è tuttavia scontata: nonostante il suo allontanamento politico dal padre, molti elettori si oppongono ancora al regime autoritario istituito dal padre Alberto Fujimori, Presidente dal 1990 al 2000, e oggi in prigione per corruzione e violazione dei diritti umani. Sconfitta invece Veronika Mendoza, candidata di sinistra radicale, con il 18% dei voti.

 

PETROLIERE IRAN

L’Iran fatica a trovare navi disponibili per esportare il proprio petrolio in Europa, poiché gran parte delle petroliere del Paese sono vincolate allo stoccaggio di greggio o non sono adatte a salpare i mari, mentre gli armatori stranieri restano riluttanti ad accettare carichi iraniani. La principale ragione è che alcune restrizioni americane su Teheran rimangono in vigore e impediscono il commercio in dollari o qualsiasi transazione che includa banche statunitensi, un ostacolo rilevante per un settore in cui i prezzi sono definiti in dollari. Da gennaio, nessuna nave nazionale ma solo 8 navi estere hanno esportato petrolio in Europa: circa 8 milioni di barili, l’equivalente di soli 10 giorni di vendita ai livelli pre-2012.

 

PROPANO – USA/PANAMA

L’export USA di propano è aumentato negli ultimi anni: l’Asia ne ha comprato più di un terzo del totale, pari a 220 mila barili al giorno (mb/g) nel 2015. La maggior parte del propano diretto in Oriente è prodotto nel Golfo del Messico, ma solo una quantità limitata vi è approdata attraverso il canale di Panama, la cui espansione sarà inaugurata il 26 giugno. Un espediente adottato finora consiste nel traferire il carico da navi molto grandi a navi compatibili con il canale: questo metodo ha comportato un aumento esponenziale delle esportazioni USA verso il piccolo stato istmico (35 mb/g nel 2015 a fronte di un consumo interno di 1,7 mb/g), da cui poi il propano viene formalmente esportato in tutto il mondo.

 

SERBIA

Con il 49% dei voti, il Partito Progressista serbo (Sns), già al governo con il Primo Ministro Aleksandar Vucic, ha vinto le elezioni parlamentari. Era stato proprio quest’ultimo a convocare le elezioni con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Con questo risultato Vucic amplia la sua maggioranza in Parlamento, rendendo più snello il processo di riforme di cui è promotore e che hanno come obiettivo l’ingresso del Paese nell’Unione europea entro il 2020, come promesso dal Primo Ministro durante la campagna elettorale. Ritornano in Parlamento anche gli ultranazionalisti del Partito radicale serbo di Vojislav Seselj, da poco assolto dal Tribunale dell’Aja dall’accusa di aver commesso crimini di guerra.

 

 

Pillole

Austria: al primo turno delle elezioni presidenziali ha vinto il candidato di estrema destra del Partito della Libertà, Norbet Hofer, con il 36% dei voti. Affronterà al ballottaggio Alexander Van der Bellen dei Verdi, che ha ottenuto il 20,4% delle preferenze.

Kazakistan: Moody’s ha tagliato il rating sovrano del Paese da Baa2 a Baa3, con outlook negativo.

Lesotho: Fitch ha abbassato il rating sovrano del Paese da BB- a B+, con outlook stabile.

Papua Nuova Guinea: Moody’s ha tagliato il rating sovrano del Paese da B1 a B2, con outlook stabile.

Spagna: il re Filippo VI ha indetto nuove elezioni per il 26 giugno, dopo che i principali partiti non sono riusciti a formare una maggioranza.

Suriname: S&P’s ha abbassato il rating sovrano del Paese da BB- a B+, con outlook negativo.

Trinidad e Tobago: S&P’s ha abbassato il rating sovrano del Paese da A ad A-, con outlook negativo.

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