Studi 26 febbraio 2016

SACE Country Risk Update: 26 febbraio - 3 marzo 2016

Snapshots: Azerbaijan, Corea del Sud, Crociere-Caraibi, Libano, LNG-Brasile-Golfo del Messico-Perù, Uganda, Venezuela

AZERBAIJAN

Il parlamento ha approvato la revisione del budget 2016 per un prezzo del greggio di 25 USD/barile, dimezzando la stima rispetto alla versione precedente. La dipendenza delle entrate statali da idrocarburi (il Paese è il secondo fornitore di greggio dell’Italia dopo l’Iraq) è del 75%. Il fondo sovrano dedicato aumenterà del 30% il proprio apporto alle casse statali (7,6 miliardi di manat, pari a EUR 4,5 mld) rispetto a EUR 2 mld di entrate attese dall’attività petrolifera (-48%). Baku ha anche ridotto la tassazione sulle compagnie internazionali per incentivare la produzione: senza ulteriori investimenti, le forniture destinate all’estero rischiano di ridurre all’osso la quantità disponibile nei prossimi anni per il consumo locale.

 

COREA DEL SUD

Dai dati pubblicati dalla Banca Centrale (BC) emerge che a dicembre 2015 l’indebitamento privato ha raggiunto la cifra record di oltre USD 970 miliardi. L’indebitamento privato, che cresce da oltre trent’anni, ammonta in media a più del 160% del reddito familiare; il costo del servizio del debito contribuisce a drenare risorse dai consumi, che da sei anni crescono a tassi inferiori all’economia. L’incremento registrato nel 2015 è stato pari all’11,4%, di cui un 9% dato da un aumento dei mutui ipotecari, che hanno contribuito all’aumento dei prezzi immobiliari. Ad ogni modo i bassi tassi di default e il ridotto livello dei finanziamenti rispetto al valore dei beni non sembrano suggerire lo sviluppo di una crisi finanziaria.

 

CROCIERE – CARAIBI

Tre nuove navi sono pronte a uscire dai cantieri di STX France (Royal Carribean) e Fincantieri (Carnival e Holland America) e solcare i mari caraibici entro aprile 2016. Il turismo crocieristico nei Caraibi è cresciuto dell’1,3% nel 2015 rispetto all’anno precedente, con 24,4 milioni di crociere e il 50% dei turisti provenienti dagli Stati Uniti, il mercato d’origine primario. La crescita è dovuta in parte ad una maggiore fiducia dei consumatori e alle persistenti attività di marketing, in parte ad un aumento dell’offerta e alla riduzione del prezzo del petrolio. Il trend positivo continuerà nel 2016: si stima un incremento del turismo crocieristico nell’area del 2% (del 4,5%-5,5% per il turismo in generale), principalmente dovuto all’introduzione delle nuove navi.

 

LIBANO

Il Paese ha cancellato il piano per esportare la spazzatura in Russia, tramite la compagnia inglese Chinook Urban Mining. La società non è però riuscita a ottenere i documenti comprovanti l’accettazione dell’accordo da parte della Russia entro le scadenze previste e ora rischia di dover pagare al governo libanese la cifra di USD 2,5 milioni posta a garanzia. La misura era stata identificata come possibile soluzione all’emergenza rifiuti che va avanti da più di sei mesi, quando le autorità del Paese hanno deciso di chiudere la principale discarica di Beirut senza prevedere una valida alternativa. Dalla sua chiusura, la spazzatura è stata bruciata e scaricata in tutto il Paese o accatastata in discariche temporanee, che adesso sono tutte piene.

 

LNG – BRASILE, GOLFO DEL MESSICO, PERU’

Nonostante il nome sia Asia Vision, il primo cargo di LNG esportato dagli USA è partito alla volta del Brasile. Petrobras ha acquistato circa 80 carichi nel 2015 e dovrebbe assicurarsene altri 50 quest’anno: il gas servirà perlopiù a produrre energia elettrica, supplendo alla siccità che affligge il comparto idroelettrico. L’avvio delle esportazioni statunitensi da Sabine Pass (Texas) aggiunge pressione sull’intero settore in una fase in cui, nonostante il gas negli USA sia ai minimi dal 1999, il differenziale con i prezzi internazionali è di USD 3-4: una cifra molto vicina al puro costo di liquefazione e trasporto. Nel frattempo, due impianti che affacciano sul Pacifico, Sakhalin (Russia) e Perù LNG, hanno ripreso la piena operatività.

 

UGANDA

La commissione elettorale ha annunciato la vittoria del Presidente uscente, Yoweri Museveni, alle elezioni presidenziale svoltesi lo scorso 18 febbraio. Museveni, al potere dal 1986, è stato rieletto per il suo quinto mandato consecutivo, ottenendo il 60,8% dei voti. Si ferma al 35,4% dei voti il principale candidato dell’opposizione, Kizza Besigye. L’opposizione e gli osservatori internazionali denunciano una mancanza di trasparenza nello svolgimento delle votazioni e di indipendenza della commissione elettorale. Museveni, ritenuto promotore della crescita economica del Paese, viene accusato di reprimere le manifestazioni di dissenso, favorendo un clima di censura e corruzione.

 

VENEZUELA

Il Presidente Maduro ha annunciato una serie di riforme per affrontare la grave crisi economica. Le misure riguardano l’aumento del prezzo della benzina, la svalutazione del bolívar e la riforma del sistema di distribuzione degli alimenti. Il prezzo del combustibile sale a 1 bolívar/litro per la benzina a 91 ottani e a 6 bolívar/litro per quella a 95 ottani. Nonostante gli incrementi siano consistenti (rispettivamente +1.000% e +6.000%), il prezzo della benzina rimane il più basso al mondo. Il sistema dei cambi viene semplificato in due fasce, con una contestuale svalutazione della moneta che passa da 6,3 a 10 per USD per la prima fascia, mentre la seconda partirà dal prezzo attuale di 200 bolívar per USD e sarà libera di fluttuare.

 

Pillole

Bolivia: al referendum per la modifica della Costituzione, che avrebbe consentito al Presidente Morales di ricandidarsi nel 2019, ha vinto il no con il 51,3% dei voti.

Brasile: Moody’s ha abbassato il rating sovrano del Paese da Baa3 a Ba2, con outlook negativo.

Tajikistan: è in corso la negoziazione con il Fondo Monetario Internazionale per sopperire alla carenza di valuta forte nel Paese.

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