Studi 22 aprile 2016

SACE Country Risk Update: 22 - 28 aprile 2016

Snapshots: Automotive-Sri Lanka, Banane, Brasile, Malaysia, Mozambico, Oil&Gas, Tunisia

AUTOMOTIVE – SRI LANKA

Senok Automobiles, l’unico franchisor dello Sri Lanka autorizzato alla distribuzione dei principali brand internazionali di auto nel Paese, ha siglato un accordo triennale con Volkswagen per la costruzione di un impianto per l’assemblaggio di auto diesel destinate al mercato domestico, in particolare SUV, MUV e veicoli commerciali da 1000cc a 2000cc. Le vendite di nuove auto in Sri Lanka sono stimate in crescita del 25% tra il 2016 e il 2020, fino a 115.000 unità. Le automobili sono un’importante fonte di guadagno per lo Stato, che impone accise e dazi alle importazioni, anche se le normative sull’import e l’alta tassazione potrebbero rallentare notevolmente la crescita del settore nel breve periodo.

 

BANANE

Si sta tenendo in questi giorni a Miami il VI Congresso Internazionale della Banana, in cui esperti e operatori del settore si sono riuniti per discutere un piano d’azione per fronteggiare l’epidemia Tropical Race 4 (TR4). Secondo le Nazioni Unite, il fungo TR4 - il ceppo più distruttivo della malattia di Panama - si sta diffondendo rapidamente in tutto il sud-est asiatico e in altre parti del mondo, mettendo a rischio un’industria che vale 36 miliardi di dollari a livello globale. L’epidemia sta impattando notevolmente i costi di produzione e minacciando la sopravvivenza della Cavendish, qualità che rappresenta il 95% delle banane totali esportate e che al momento non ha alternative commercialmente valide.

 

BRASILE

La Camera dei deputati brasiliana ha approvato l’apertura del procedimento di impeachment nei confronti della Presidente Dilma Rousseff, accusata di irregolarità nella gestione dei conti pubblici. 367 deputati su 513 hanno votato a favore dell’impeachment, superando la soglia di validità del voto di due terzi. Ora il provvedimento passerà al Senato, prima con un voto preliminare a maggioranza semplice previsto per il 10 e 11 maggio, che potrebbe portare a una sospensione temporanea della Presidente per 180 giorni, poi con il voto definitivo con maggioranza ai due terzi, che potrebbe decretare il decadimento di Rousseff dalla sua carica. La Rousseff, tuttavia, continua a proclamarsi innocente, definendosi vittima di un golpe.

 

MALAYSIA

L’International Petroleum Investment Company (Ipic), finanziaria di Abu Dhabi e partner di 1Malaysia Development Berhad (1MDB), ha dichiarato il fondo di investimento statale 1MBD in default in seguito al mancato pagamento di USD 1,1 miliardi di debito e interessi. Tale pagamento era parte dell’accordo di ristrutturazione del debito con cui l’Ipic si era impegnato a iniettare USD 1 miliardo nel fondo malaysiano, a garantire USD 3,5 miliardi di indebitamento oltre che a cancellare i debiti del fondo nei suoi stessi confronti. 1MBD ha replicato che è stato l’Ipic a mancare un pagamento su un bond da USD 1,75 miliardi e, inoltre, ha affermato che rispetterà tutti i suoi obblighi derivanti da tutti gli altri accordi finanziari e di avere ampia liquidità per farlo.

 

MOZAMBICO

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha sospeso i finanziamenti destinati al Mozambico dopo aver scoperto che il Governo di Maputo ha nascosto USD 1 miliardo del suo debito. Il Fmi ha bloccato l’erogazione di USD 165 milioni, parte del  prestito di emergenza da USD 286 milioni accordato al Paese lo scorso ottobre, e ha cancellato la propria visita prevista per questa settimana. Le ripercussioni per il Paese potrebbero essere molto più gravi: il caso rischia infatti di influenzare gli altri donatori da cui è fortemente dipendente il Governo, il cui bilancio dipende per circa un quarto dagli aiuti internazionali. Lo stop alle erogazioni degli altri donatori potrebbe raggiungere i USD 400 milioni, comportando una conseguente crisi fiscale e della bilancia dei pagamenti.

 

OIL&GAS

Il meeting di Doha, in cui si sono incontrati 16 produttori di petrolio sia membri dell’Opec sia non-Opec, si è concluso senza il raggiungimento di un accordo sul congelamento della produzione ai livelli di gennaio. L’accordo sarebbe saltato a causa delle tensioni tra Arabia Saudita e Iran, che hanno portato quest’ultimo a non partecipare all’incontro. Proprio l’Iran ha aumentato la propria produzione di 600.000 barili/giorno rispetto a dicembre, raggiungendo a marzo i 1,7 milioni barili/giorno. Benché in crescita, i livelli sono ancora inferiori alla produzione pre-sanzioni (2,2 milioni barili/giorno). L’esito dell’incontro evidenzia le crescenti difficoltà dell’Opec nell’indirizzare il mercato e nel coordinare le posizioni dei non-membri.

 

TUNISIA

Il Fondo Monetario Internazionale ha trovato l’accordo per un piano di aiuti al Paese da USD 2,8 miliardi. Il piano, ultimo in ordine di tempo di una serie di interventi a favore dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, ha l’obiettivo di sostenere l’economia tunisina indebolita dal crollo del turismo dovuto all’elevato numero di rifugiati provenienti dalla Libia e da una serie di attacchi terroristici. Agli aiuti dovranno corrispondere una serie di riforme economiche e il miglioramento delle possibilità di accesso al credito per le piccole aziende. Il Fmi, inoltre, ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita del Paese, previste ora a +2% nel 2016.

 

Pillole

Argentina: Moody’s ha alzato il rating sovrano del Paese da Caa1 a B3, con outlook stabile.

Mozambico: Moody’s ha tagliato il rating sovrano del Paese da B3 a Caa1, con outlook stabile; S&P’s ha alzato il rating sovrano del Paese da Selective Default a B-, con outlook stabile.

Trinidad e Tobago: Moody’s ha abbassato il rating sovrano del Paese da Baa2 a Baa3, con outlook negativo.

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