Studi 20 febbraio 2015

SACE Country Risk Update: 20 - 26 febbraio 2015

Snapshots: Austria, Azerbaijan, Gas, Kazakistan, Libia, Myanmar, Ucraina, Uganda, Venezuela, Vietnam

AUSTRIA
La crescita economica del paese è influenzata negativamente dalla fragilità della ripresa dei partner dell’Area euro e dal peggioramento delle condizioni nei paesi dell’est dell’UE. L’effetto è stato una forte riduzione delle stime della Commissione europea per il 2014 (da 0,8% a 0,2%) e delle prospettive per quest’anno (da 1,2% a 0,8%). Questi fattori, in aggiunta all’aumento del debito a causa del salvataggio pubblico di diverse banche di piccole e medie dimensioni, ha portato l’agenzia Fitch ad abbassare il rating sovrano da AAA a AA+, con outlook stabile. L’economia austriaca è comunque molto diversificata, ad alto valore aggiunto e con uno dei minori tasso di disoccupazione dei paesi dell’Eurozona assieme alla Germania (5%).

 

AZERBAIJAN
La Banca Centrale (BC) ha abbandonato l’ancoraggio del manat al dollaro statunitense. Il tasso di cambio sarà ora legato a un paniere valutario dollaro-euro, con proporzioni rispettivamente del 70% e 30%. La scelta segue gli effetti negativi prodotti dallo shock dei corsi petroliferi sul sistema economico del paese, le cui esportazioni di idrocarburi pesano per il 95% della bilancia commerciale e il 70% degli introiti fiscali. Il tasso di cambio era fermo dal 2011 a AZN 0,78 per USD. La difesa del manat ha causato una contrazione delle riserve valutarie di circa USD 1 miliardo da inizio 2015. L’ammontare totale della valuta estera detenuta dalla BC resta comunque elevato, superiore a USD 50 miliardi, pari a circa il 70% del PIL.

 

GAS
Durante la sua visita ufficiale nel paese UE, il Presidente Putin ha annunciato una possibile collaborazione con l’Ungheria per un nuovo gasdotto dopo il definitivo abbandono del progetto South Stream. Budapest ha inoltre rinnovato il contratto sulla fornitura del gas. L’Ungheria dipende dal gas russo per circa l’80% del fabbisogno interno. Il nuovo contratto garantisce le forniture fino al 2018. La Commissione Europea ha espresso dubbi sulla conformità degli accordi alla normativa sulla concorrenza nel mercato energetico europeo, criticando il mancato coinvolgimento della Commissione nel negoziato.

 

KAZAKISTAN
Il Presidente Nazarbayev ha reso note le linee guida per la revisione del bilancio previsionale 2015, alla luce dell’aggiornamento negativo delle stime di crescita del paese. La spesa pubblica sarà tagliata del 10%. Verrà inoltre creato un fondo di riserva da USD 1,4 miliardi per fare fronte a eventuali esigenze straordinarie. Il Presidente ha inoltre richiesto il sostegno delle compagnie pubbliche nella difesa del tenge: le imprese dovranno vendere parte delle proprie riserve in valuta forte per contribuire al mantenimento della stabilità della valuta locale sul mercato dei cambi.

 

LIBIA
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha escluso per il momento l’intervento militare internazionale, facendo prevalere la linea volta alla ricerca di un’intesa politica tra le fazioni in lotta nel paese. L’Egitto, impegnato militarmente nel paese e promotore della “linea dura” in sede ONU, ha richiesto in via residuale la revoca dell’embargo sulle armi per il Governo libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale e contrapposto alle milizie filo-islamiste. L’ambasciata italiana a Tripoli ha temporaneamente sospeso le proprie attività. Il personale italiano operante nel paese è stato rimpatriato. La presenza nel territorio libico, seppur non formalmente bloccata, è fortemente sconsigliata e classificata ad alto rischio.

 

MYANMAR
Il Presidente Thein Sein ha dichiarato lo stato di emergenza e imposto la legge marziale nella regione del Kokang, nell’est del paese. La decisione segue gli scontri tra l’esercito birmano e le milizie etniche regionali del Myanmar National Democratic Alliance Army (MNDAA), iniziati dal 9 febbraio scorso. Gli scontri hanno allarmato Pechino per le possibili ripercussioni sui propri confini di un eventuale arrivo di profughi dalla regione, così come già avvenuto nei precedenti scontri del 2009.

 

UCRAINA
Il Fondo Monetario e il Ministero delle Finanze ucraino hanno concluso l’accordo sul nuovo programma di supporto finanziario al paese. Il FMI ha stanziato circa USD 17 miliardi, di cui circa 10 da erogare nel corso del 2015. L’accordo prevede l’adozione di alcune riforme da parte del Governo ucraino, mirate ad incrementare la stabilità macroeconomica del Paese. In particolare, è prevista una razionalizzazione della spesa pubblica (riduzione dei sussidi energetici) e un supporto al settore bancario. Contestualmente il Governo ha annunciato l’intenzione di discutere una rinegoziare di parte del debito in valuta forte in scadenza quest’anno. L’ipotesi di rinegoziazione ha portato al downgrade sovrano da parte di Fitch, da CCC a CC.

 

UGANDA
Fitch ha migliorato il rating sovrano a B+ da B con outlook positivo. La valutazione testimonia la buona crescita economica dell’ultimo quinquennio – +5,5% medio annuo – superiore alla mediana dei peers. La crescita è stimata attorno al 6% quest’anno. Gli investimenti infrastrutturali in corso nel paese produrranno effetti negativi sul bilancio pubblico quest’anno, ma permetteranno un miglioramento nelle capacità di crescita. Restano tuttavia rapporti in deterioramento con la comunità internazionale: l’adozione di una legge anti-gay lo scorso anno ha causato un blocco delle donazioni estere. La costruzione di una raffineria da USD 4 miliardi da una controllata del gruppo russo Rostec potrebbe incrinare ulteriormente i rapporti con i paesi occidentali.

 

VENEZUELA
Il Governo venezuelano ha annunciato che i prezzi dei carburanti saranno aumentati. I sussidi pubblici sull’acquisto dei carburanti costano annualmente USD 12 miliardi alle casse dello Stato. L’ultimo aumento nei prezzi dei carburanti avvenne nel 1997. La decisione potrebbe provocare proteste popolari e episodi di violenza come avvenne nel 1989, quando fu deciso un aumento dei carburanti del 100%, decisione poi ritirata a causa delle proteste. Il crollo dei prezzi petroliferi unito a una gestione economica inefficiente hanno danneggiato fortemente la stabilità del paese: l’inflazione è quasi al 70% annuo, i beni di prima necessità scarseggiano e le riserve valutarie sono state erose dal mantenimento di un tasso di cambio eccessivamente alto.

 

VIETNAM
La Banca Centrale ha nazionalizzato la Vietnam Construction Bank, ponendola sotto il controllo della Vietcombank, al 90% di proprietà dello Stato. È il primo caso di nazionalizzazione di una banca privata da parte della Banca Centrale. La Vietnam Construction Bank era in perdita e fronteggiava una carenza di liquidità. L’operazione rientra nel piano di ristrutturazione del settore bancario vietnamita deciso dalla Banca Centrale: l’Istituto ha annunciato l’intenzione di riorganizzare tra le 6 e le 8 banche in condizioni critiche entro la prima metà dell’anno al fine di evitarne la bancarotta. Il sistema bancario vietnamita è in progressiva stabilizzazione ma resta sottocapitalizzato e affetto da un alto livello di non performing loans.

 

Pillole

Angola: Standard&Poor’s ha peggiorato il rating sovrano da BB- a B+ con outlook stabile.
Gabon: Standard&Poor’s ha abbassato il rating sovrano da BB- a B+. L’outlook è stabile.
Indonesia: la Banca Centrale ha tagliato i tassi di riferimento al 7,5% per limitare il calo dell’inflazione sotto il target del 3-5%.
Lettonia: Moody’s ha migliorato il rating sovrano del paese, portandolo da Baa1 a A3. L’outlook è stabile.
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