Studi 06 marzo 2015

SACE Country Risk Update: 06 - 12 marzo 2015

Snapshots: Carbone, Cina, Colombia, Egitto, Grecia, Libia, Sri Lanka, Sud Sudan, Turchia, Ucraina

CARBONE
Glencore ha annunciato un taglio alla produzione australiana di thermal coal del 15%. La decisione mira a ridurre l’eccesso di offerta presente sul mercato. L’annuncio ha rafforzato il rialzo dei prezzi sul mercato australiano, il benchmark per l’area asiatica; nel corso dell’ultimo mese le quotazioni sono aumentate del 20%, superando i USD 68/t, valore tuttavia ancora distante dagli oltre USD 100 di un anno fa. La compagnia è il maggior produttore globale di carbone, con una produzione di poco inferiore alle 150 mln/t. È stato stimato che la compagnia è la più esposta alle fluttuazioni dei prezzi: un calo del 10% delle quotazioni produrrebbe una contrazione dei guadagni del 14%, contro l’11% di Anglo American, il 2,2% di BHP e l’1,6% di Rio Tinto.

 

CINA
La Banca Centrale ha tagliato i tassi d’interesse di riferimento di 25 punti base, portandoli al 5,35%. Un precedente intervento era stato deciso a novembre. Ridotti anche i tassi sui depositi a un anno al 2,5%. La decisione mira a contenere l’aumento dei tassi d’interesse reali, a fronte del rallentamento dell’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo di gennaio è cresciuto solo dello 0,8% rispetto allo stesso mese 2014, ben distante dal 3% di riferimento. L’incremento è il più debole dal 2009. Anche l’indice dei prezzi alla produzione ha continuato a diminuire per il trentacinquesimo mese di fila. Il Governo ha inoltre fissato al 7% l’obiettivo di crescita target per quest’anno, il livello più basso degli ultimi 25 anni.

 

COLOMBIA
Ecopetrol ha annunciato perdite per USD 333 milioni nell’ultimo trimestre 2014. È il primo saldo negativo dal 2007. Il risultato dipende dalla contrazione globale dei prezzi petroliferi e dal calo della produzione dell’1,8%. Il settore petrolifero rappresenta il 50% dell’export colombiano. La congiuntura negativa sui mercati energetici ha portato ad una revisione delle stime governative sulla crescita 2015, ridotte al 4,2% dal precedente 4,8%. Il congelamento dei piani di espansione nel settore ha già prodotto la perdita di 10.000 posti di lavoro nel settore negli ultimi mesi, cifra che potrebbe arrivare a 25.000 secondo i sindacati. Il principale di questi, l’USO, ha minacciato uno sciopero ad oltranza qualora non vi saranno rassicurazioni sulla tutela dei posti di lavoro.

 

EGITTO
La Corte Costituzionale ha stabilito l’illegittimità della legge elettorale relativamente alla parte che definisce i confini delle circoscrizioni elettorali. La bocciatura della legge ha comportato la sospensione delle elezioni legislative, programmate per il 21 marzo prossimo. Le nuove elezioni saranno sospese fino a quando la costituzione verrà emendata, recependo le indicazioni del giudicato costituzionale. Le elezioni, le prime dopo l’ascesa del generale Sisi alla presidenza, sono un passaggio importante per consolidare la lunga transizione politica del paese.

 

GRECIA
La Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha deciso di investire nel Paese in via temporanea fino al 2020 per sostenere il processo di riforme e contribuire al ritorno alla crescita. L’iniziativa della Banca, che progetta di aprire una sede ad Atene, era stata sollecitata dal governo greco a novembre scorso e confermata da Tsipras a gennaio. In particolare, la BERS interverrà in favore delle piccole e medie imprese con problemi di liquidità, agevolandone l’accesso al credito, e degli investitori privati, specialmente nel settore energetico e delle infrastrutture. La Grecia, uno dei paesi fondatori e azionisti della Banca, ha investito nelle attività della BERS EUR 2,3 miliardi dal 1991.

 

LIBIA
Il Parlamento di Tobruk ha dato via libera alla ripresa del negoziato ONU. I colloqui ricercano un compromesso sulla formazione di un governo di unità nazionale, il ritiro dei gruppi armati e il completamento della costituzione. Il proseguimento delle violenze e il rafforzamento della presenza terrorista non consente di escludere un’escalation militare nel paese. La nomina del generale Haftar a Comandante dell’esercito libico da parte del Parlamento di Tobruk potrebbe irrigidire le relazioni tra le fazioni e diminuire le possibilità di un accordo. L’instabilità continua a colpire la produzione petrolifera: gli attacchi dell’Isis ai siti produttivi hanno obbligato a dichiarare la forza maggiore su 11 giacimenti per evitare possibili ripercussioni legali sulle mancate forniture.

 

SRI LANKA
Il ministro degli esteri ha annunciato l’avvio di un confronto con il governo di Pechino sui progetti di sviluppo supportati da prestiti cinesi. Il nuovo Presidente Sirisena già subito dopo le elezioni aveva annunciato investigazioni sui contratti conclusi dalla precedente amministrazione Rajapaksa. I progetti di investimento finanziati dalla Cina ammonterebbero a circa USD 5 miliardi e coinvolgerebbero per lo più imprese cinesi. Tra i progetti in questione vi rientrerebbe anche quello da USD 1,5 miliardi del porto di Colombo, la capitale. Secondo la nuova amministrazione i finanziamenti sarebbero stati concessi a tassi d’interesse eccessivi e con procedure selettive delle imprese coinvolte poco trasparenti.

 

SUD SUDAN
Il Consiglio di Sicurezza ONU ha adottato all’unanimità una risoluzione che stabilisce i criteri per l’adozione di sanzioni individuali sui leader del paese in caso di fallimento dei dialoghi di pace in corso ad Addis Abeba. La risoluzione prevede la possibilità di imporre bandi ai visti, il congelamento degli asset e un embargo sulle armi per un periodo iniziale di un anno, da adottare su giudizio di un apposito comitato. Secondo il governo del Sud Sudan, tuttavia, l’adozione preventiva dei criteri sanzionatori rischia di influenzare negativamente l’esito degli incontri, ancora in corso. L’embargo sulle armi potrebbe inoltre limitare la capacità del governo di mantenere l’integrità territoriale e contenere le violenze dei ribelli.

 

TURCHIA
Continuano le forti pressioni di governo e Presidente Erdogan sulla Banca Centrale. Il taglio dei tassi di 25 p.b. al 10,75% è stato ritenuto insufficiente dall’esecutivo, che avrebbe preferito una riduzione più ampia. Il governatore della Banca Erdem Basci è stato accusato di subire l’influenza estera. La Banca Centrale fronteggia le spinte divergenti di un’inflazione ancora superiore al 7% e le pressioni governative per una politica monetaria meno stingente a sostegno dell’economia; il PIL turco dovrebbe crescere al massimo del 3% quest’anno, al di sotto del target del 5%. Le tensioni istituzionali si rispecchiano sulla volatilità del cambio lira-dollaro, sceso ai minimi storici a TRY 2,57 per USD.

 

UCRAINA
Nel tentativo di arginare l’iperinflazione e stabilizzare i mercati finanziari, la Banca Centrale è intervenuta sui tassi d’interesse aumentandoli dal 19,5% al 30%. Il livello è il più alto dal 2000. Subito dopo l’aumento dei tassi la hryvnia si è rivalutata sul dollaro di oltre il 25% rispetto ai livelli massimi di febbraio, scambiando attorno a UAH 24,5 per USD. La mossa potrebbe rappresentare il tentativo della Banca Centrale di inviare un segnale forte al FMI, che dovrà decidere sull’esborso dei USD 17,5 miliardi di aiuti la prossima settimana. L’obiettivo dichiarato della Banca Centrale è quello di stabilizzare il tasso di cambio a UAH 21-22 per USD.

 

 

Pillole

 

Arabia Saudita: annunciata la costruzione di un nuovo impianto portuale da USD 10 miliardi nella zona di Jazan Economic City.
Brasile: la Banca Centrale ha portato i tassi d’interesse ai massimi degli ultimi 6 anni, al 12,75%.
Estonia: il partito del premier uscente Taavi Roinas ha vinto le elezioni legislative, ottenendo 30 dei 101 seggi parlamentari.
India: la Banca Centrale ha tagliato i tassi d’interesse di 25 p.b., portandoli al 7,5%.
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