Studi 06 febbraio 2015

SACE Country Risk Update: 06 - 12 febbraio 2015

Snapshots: Angola, Argentina, Brasile, Cina, Grecia, India, Russia, Shipping, Spagna, Svizzera-UE, Turchia

ANGOLA
La pesante contrazione dei corsi petroliferi ha costretto il paese a ridimensionare il bilancio previsionale per l’anno in corso e a richiedere l’intervento della Banca Mondiale e degli investitori internazionali per reperire almeno USD 1 miliardo. L’intervento della Banca Mondiale in discussione riguarderebbe un soft loan da USD 500 milioni per aiutare il paese a fare fronte alle necessità di breve termine del paese. Il petrolio costituisce il 98% dell’export angolano e oltre i due terzi dei proventi fiscali. Il break-even fiscale per il prezzo del petrolio è attorno ai USD 100/b. Il calo dei prezzi petroliferi potrebbe spingere il deficit fiscale oltre il 7% quest’anno.

 

ARGENTINA
Il Capo di Gabinetto Jorge Capitanich ha annunciato la possibilità che il governo proceda alla nazionalizzazione delle compagnie elettriche Edesur e Edenor. Il picco di domanda di elettricità causato dal caldo eccezionale degli ultimi giorni ha prodotto una serie di blackout. Le due compagnie sono state accusate dal governo di non offrire deliberatamente un servizio adeguato. Tuttavia, la mancata revisione dei prezzi dell’energia, sostanzialmente fermi ai livelli del 2001-2002, hanno eroso i margini delle imprese e compromesso la loro sostenibilità economico finanziaria. Edesur ha dichiarato perdite per USD 160 milioni nel 2014. Perdite simili sono attese anche per Edenor.

 

BRASILE
Petrobras ha pubblicato in ritardo la trimestrale al 30/09, senza l’avallo dei revisori e senza depurare gli asset dalla componente legata allo scandalo Lava Jato, stimata in circa USD 35 miliardi. L’indomani la CEO Maria das Graças Silva aveva dichiarato alla stampa che la cifra potrebbe essere addirittura superiore. L’azienda ha dimezzato gli investimenti per il 2015 mentre il governo ha mantenuto i prezzi dei carburanti ai livelli pre-crollo del Brent, garantendo buoni margini in un segmento che in passato era stato danneggiato dal controllo statale. I contrasti con il governo sulla gestione di questa fase hanno provocato ieri l’azzeramento dei vertici aziendali: la presidente Rousseff ha incaricato il Ministro delle Finanze di nominare il nuovo management.

 

CINA
L’indice PMI manifatturiero ufficiale ha registrato una contrazione a gennaio rispetto al mese precedente, da 50,1 a 49,8. La contrazione è la prima degli ultimi 27 mesi. Il rallentamento del settore immobiliare è una causa della minor domanda nella produzione industriale cinese. Segnali di miglioramento arrivano invece nel contenimento dello shadow banking. La Banca centrale ha segnalato una riduzione nella crescita del credito del 6% nel 2014. La regolamentazione sul credito più stringente ha generato un rafforzamento delle quote dei prestiti finanziate tramite il canale bancario tradizionale. I nuovi finanziamenti in valuta locale di origine bancaria hanno raggiunto una quota del 63% sul totale nell’ultimo anno, il livello più elevato dal 2009.

 

GRECIA
A pochi giorni dall’insediamento, il nuovo governo di Atene ha avviato gli incontri con le istituzioni europee per negoziare i termini di pagamento del debito e le misure di austerità previste dalla Troika. La prima mossa della Banca Centrale Europea è stata di non accettare più i titoli di Stato greci come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento agli istituti bancari. Le banche greche, nonostante siano ben capitalizzate, hanno registrato una consistente fuga di capitali già da diverse settimane prima delle elezioni. Tuttavia, possono ora rivolgersi soltanto al fondo di emergenza (ELA) presso la Banca Centrale ellenica. Sebbene l’accesso a questi prestiti sia senza limiti, i tassi applicati da ELA sono superiori dell’1,5% rispetto a quelli della BCE (0,05%).

 

INDIA
Il governo ha rivisto la metodologia di computo del PIL. Il nuovo risultato indica una crescita del 6,9% per il 2013/14, contro il 4,7% calcolato in precedenza. La revisione del PIL avviene regolarmente ogni cinque anni e prevede, tra l’altro, l’aggiornamento dell’anno base di riferimento, fissato ora al 2011/12. L’esecutivo ha inoltre proceduto con la vendita del 10% di Coal India, fruttando alle casse dello stato USD 3,6 miliardi. La vendita rientra nella strategia di riduzione del deficit fiscale adottata dal governo, che prevede la vendita di quote di minoranza di altre imprese pubbliche per ottenere la cifra target di USD 10 miliardi. Tra le prossime imprese potenzialmente coinvolte vi sono l’Oil and Natural Gas Corp e la Power Finance Corp Ltd.

 

RUSSIA
È stato approvato un decreto legislativo che proibisce agli enti statali russi l’acquisto di alcuni mezzi di trasporto e prodotti da società estere. Il decreto, che aggiorna un provvedimento simile adottato a luglio per incentivare gli acquisti di macchinari nazionali, è rivolto alle istituzioni pubbliche statali, regionali e municipali ed esclude le imprese statali e a partecipazione pubblica (ad eccezione della holding dell’energia atomica Rosatom). Il divieto non riguarda i macchinari prodotti da aziende straniere che svolgono attività produttive in Russia per il tramite di società controllate.

 

SHIPPING
L’indice sui prezzi dei noli Baltic Dry Index (BDI) ha toccato i minimi dal 1986, scendendo sotto i 600 punti. L’indice è considerato come un indicatore dello stato di salute dell’economia globale, sebbene tale capacità predittiva sia stata messa in questione dalla crisi del 2008. Poco prima che la recessione colpisse, infatti, l’indice era attorno agli 11.800 punti. Il basso livello dei noli è sintomatico della bassa domanda internazionale, l’eccesso di offerta di naviglio e la debolezza nel mercato delle commodity.

 

SPAGNA
Secondo le stime preliminari, nell’ultimo trimestre del 2014 l’economia ha registrato una crescita dello 0,7% sui tre mesi precedenti. La domanda interna e gli investimenti hanno sostenuto questo andamento, riducendo le prospettive di una spirale deflattiva nel Paese, nonostante i dati più recenti mostrino prezzi in calo. Nel corso dell’intero 2014, il Pil del paese ha segnato un aumento dell’1,4% rispetto al 2013, invertendo il segno dai due anni di contrazione precedenti. Le prospettive per Madrid sono di una crescita sostanziale: +2,3% nel 2015 e +2,5% per l’anno prossimo, grazie alla riduzione dei costi per l’energia e all’euro più debole, che dovrebbe favorire le esportazioni.

 

SVIZZERA – UNIONE EUROPEA
La decisione della Banca Centrale di liberare il tasso di cambio sta avendo forti ripercussioni su diverse economie dell’Unione europea, come Ungheria e Croazia. I governi di questi paesi hanno adottato misure per sostenere i titolari di mutui denominati in franchi svizzeri (CHF). Budapest ha fatto convertire i debiti in CHF in fiorini ungheresi a spese delle banche locali e Zagabria garantirà ancora per un anno il tasso di cambio con il franco vigente fino alla scorsa settimana. Altri paesi, come Polonia e Romania stanno valutando come intervenire.

 

TURCHIA
L’autorità bancaria Bddk ha preso il controllo della banca Bank Asya, la più grande del paese nel segmento della finanza islamica e vicina al movimento dell'imam Fethullah Gulen. L’istituto è accusato di violazioni nelle norme sulla trasparenza. Il controllo della banca è stato affidato al Fondo di garanzia Tmsf, che ha nominato un nuovo Consiglio di amministrazione. La decisione non incide sugli assetti proprietari della banca. I partiti di opposizione hanno protestato contro la decisione, giudicata di natura meramente politica e pericolosa per la credibilità del paese e l’imparzialità delle istituzioni.

 

Pillole

Armenia: Fitch ha abbassato il rating sovrano del paese da BB- a B+ con outlook stabile.
Kenia: il FMI approva un programma di assistenza SBA/SCF, a scopo cautelativo, per circa 688 milioni di dollari.
Paraguay: Fitch ha migliorato il rating sovrano del paese da BB- a BB con outlook stabile.
Tunisia: il paese ha emesso un’obbligazione decennale da USD 1 miliardo, la prima dall’inizio della transizione democratica.
Venezuela: il governo ha nazionalizzato una catena di supermarket, accusata di causare la carenza di beni primari nel paese.
Zimbabwe: il Presidente Robert Mugabe assume per un anno la presidenza dell’Unione Africana.

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